Gennaio 2025: il mese più caldo mai registrato sconvolge la comunità scientifica

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Il gennaio 2025 ha segnato un nuovo record di temperature globali, lasciando sconcertati gli scienziati di tutto il mondo. Secondo il Copernicus Climate Change Service, la temperatura media globale è stata di 1,75°C superiore ai livelli preindustriali, superando di 0,09°C il precedente record stabilito nel gennaio 2024. Questo dato sorprendente arriva nonostante la presenza di La Niña, un fenomeno climatico che normalmente contribuisce a un raffreddamento delle temperature globali.

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Gennaio è il mese più caldo mai registrato

Gli scienziati avevano previsto che, dopo il picco dell’evento El Niño nel gennaio 2024 e il graduale passaggio a La Niña, le temperature globali avrebbero subito un calo. Tuttavia, le temperature hanno continuato a registrare valori record, sollevando interrogativi sui fattori che stanno contribuendo a questo riscaldamento accelerato. Stefan Rahmstorf dell’Università di Potsdam ha evidenziato come sia la prima volta che, durante una fase di La Niña, si registrano temperature più alte rispetto a un precedente periodo di El Niño.

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Fonte: Patrick T. Fallon/AFP/Getty Images

Le temperature della superficie del mare hanno continuato a registrare valori eccezionalmente elevati. A gennaio 2025, la temperatura media degli oceani è stata la seconda più alta mai registrata. Gli oceani, che immagazzinano il 90% del calore in eccesso intrappolato dalle emissioni di gas serra, svolgono un ruolo cruciale nel regolare il clima globale. Tuttavia, la persistente anomalia delle temperature marine solleva preoccupazioni sul possibile rilascio di calore immagazzinato, che potrebbe contribuire ulteriormente all’aumento delle temperature atmosferiche.

Bill McGuire, climatologo dell’University College London, ha definito “sorprendente e francamente terrificante” il fatto che gennaio sia rimasto a livelli record nonostante la presenza di La Niña. Anche Joel Hirschi, del National Oceanography Centre del Regno Unito, ha sottolineato la necessità di cautela nell’interpretare un singolo mese di dati, pur riconoscendo che la tendenza al riscaldamento globale è innegabile e preoccupante.

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Questo record di caldo mette in discussione le previsioni climatiche attuali e solleva dubbi sulla rapidità del riscaldamento globale. Sebbene il 2025 non sia previsto superare il 2023 e il 2024 come anni più caldi della storia, è probabile che si classifichi tra i primi tre. La comunità scientifica continuerà a monitorare attentamente le tendenze climatiche e a studiare le dinamiche che stanno guidando questi cambiamenti rapidi e inaspettati.

I dati di gennaio 2025 rappresentano un chiaro segnale dell’urgenza di ridurre le emissioni di gas serra e di adottare misure efficaci per mitigare gli effetti del cambiamento climatico. La crisi climatica è già in atto e richiede risposte immediate e coordinate a livello globale per proteggere il nostro pianeta e le future generazioni, per quanto il panorama politico si ostini a negarlo.

Giulia, 26 anni, laureata in Filologia Italiana con una tesi sull'italiano standard e neostandard, "paladina delle cause perse" e studentessa di Didattica dell'Italiano Lingua non materna. Presidente di ESN Perugia e volontaria di Univox. Amo scrivere, leggere, guardare serie tv e anime, i gatti e seguire le giuste polemiche. Instagram: @murderskitty

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