
Dopo Papa Francesco: chi sarà il nuovo Pontefice? Ecco i cardinali più papabili al prossimo conclave
Dopo la morte di Papa Francesco il 21 aprile 2025, si apre per la Chiesa cattolica una nuova fase cruciale. Il suo pontificato, durato oltre 12 anni, ha rappresentato una svolta storica sotto diversi aspetti: lo stile pastorale più informale, l’attenzione alle periferie, l’apertura verso i temi sociali, il dialogo interreligioso e il tentativo di rendere la Chiesa più vicina ai problemi del mondo contemporaneo.
Con la fine del suo pontificato, si attende ora la convocazione del conclave che porterà all’elezione del suo successore. I cardinali elettori, 135 in totale e tutti sotto gli 80 anni, si riuniranno nella Cappella Sistina tra il 6 e l’11 maggio. L’obiettivo, secondo le indiscrezioni provenienti dal Vaticano, è quello di eleggere il nuovo Papa entro il 10 maggio, in modo da permettergli di presiedere il Giubileo delle Confraternite già in calendario per il 17 maggio a Roma.
Il conclave si svolge in un clima carico di aspettative e interrogativi. Papa Francesco ha lasciato un’impronta forte e spesso divisiva: molto amato per la sua umiltà e il suo impegno sociale, ma criticato da alcune frange più conservatrici della Chiesa. Non è chiaro se il futuro Papa sarà scelto per proseguire lungo il cammino tracciato da Bergoglio o se, invece, verrà eletto un profilo più tradizionalista in risposta a queste tensioni.
In questa fase di attesa, si moltiplicano le speculazioni sui possibili successori. Ecco alcuni dei cardinali più citati dagli osservatori vaticani.
Chi potrebbe essere il prossimo Papa
Pietro Parolin (Italia, 70 anni) – Segretario di Stato vaticano dal 2013, Parolin è una figura centrale nella diplomazia della Santa Sede. È considerato un moderato, con grande esperienza nei rapporti internazionali, e potrebbe rappresentare una scelta di continuità senza sbilanciarsi troppo né verso le aperture né verso il conservatorismo.

Matteo Zuppi (Italia, 69 anni) – Arcivescovo di Bologna e presidente della Conferenza Episcopale Italiana, Zuppi è tra i più vicini alla sensibilità di Papa Francesco. Attivo nel dialogo interreligioso e nei processi di pace, è noto per la sua attenzione ai temi sociali e ai poveri. Potrebbe essere visto come un “Francesco II”, ma con uno stile più radicato nella realtà italiana.
Luis Antonio Tagle (Filippine, 67 anni) – Ex arcivescovo di Manila e oggi prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione, è tra le figure più amate a livello globale. Chiamato spesso “il Francesco asiatico”, Tagle unisce empatia, visione pastorale e capacità comunicativa. Potrebbe diventare il primo Papa filippino della storia.

Peter Erdő (Ungheria, 72 anni) – Arcivescovo di Esztergom-Budapest, è una figura di riferimento dell’episcopato conservatore europeo. Teologo autorevole e uomo di dottrina, è una scelta che potrebbe riportare l’attenzione su temi più tradizionali, in contrasto con le aperture dell’ultimo pontificato.
Jean-Marc Aveline (Francia, 66 anni) – Arcivescovo di Marsiglia, creato cardinale da Francesco, è molto attivo nel dialogo tra cristianesimo e Islam e nella promozione della giustizia sociale. È considerato un outsider con grandi qualità morali e spirituali.
Peter Turkson (Ghana, 76 anni) – Una figura simbolica per l’Africa, già prefetto del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale. Pur essendo vicino alle tematiche sociali care a Francesco, è anche ben visto dalle ali più conservatrici. Se eletto, diventerebbe il primo Papa africano dell’epoca moderna.

Juan José Omella (Spagna, 79 anni) – Arcivescovo di Barcellona, vicino a Papa Francesco, con un profilo pastorale forte e impegno sociale riconosciuto. Tuttavia, l’età potrebbe giocare a suo sfavore.
Un conclave cruciale per il futuro della Chiesa
Il prossimo Papa si troverà ad affrontare sfide complesse: la secolarizzazione crescente in Occidente, il ruolo della donna nella Chiesa, le tensioni dottrinali, il rapporto con la comunità LGBTQ+, la crisi delle vocazioni e la necessità di una riforma profonda della Curia romana. Inoltre, sarà fondamentale continuare il dialogo interreligioso in un mondo segnato da conflitti, migrazioni e nuove povertà, in linea con quanto Francesco ha cercato di realizzare.
Chiunque verrà scelto, avrà il compito non solo di guidare spiritualmente 1,3 miliardi di cattolici nel mondo, ma anche di essere un punto di riferimento morale e culturale nel panorama globale. Il conclave non è dunque soltanto un evento interno alla Chiesa, ma un momento di rilevanza storica per la comunità internazionale.
E mentre la fumata bianca si avvicina, il mondo intero guarda alla Cappella Sistina con attesa e curiosità. Sarà un Papa della continuità o della discontinuità? Sarà il primo asiatico o africano della storia moderna? O si sceglierà ancora una volta un profilo sorprendente come accadde nel 2013? La risposta arriverà, come sempre, in silenzio, con quel tradizionale “Habemus Papam” che annuncerà al mondo il nome del 267° successore di Pietro.
Ma io convintissima che il prossimo papa sarà un ultraconservatore f4sc1sta
— s 🌙 (@trashloger) April 21, 2025
Il cardinale che sta preparando la presentazione canva su emanuela orlandi da far vedere al prossimo papa pic.twitter.com/ZOTHNu5sfX
— Raffaele (@hivelessons) April 22, 2025
Speriamo che il prossimo papa sia nero, poi li voglio vedere tutti sti cattolici razzisti andare a baciare le mani. pic.twitter.com/Kzx5LRbMej
— ScarsaTolleranza #ddlzan #antifascista (@francescacuore6) April 21, 2025
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Giulia, 26 anni, laureata in Filologia Italiana con una tesi sull'italiano standard e neostandard, "paladina delle cause perse" e studentessa di Didattica dell'Italiano Lingua non materna. Presidente di ESN Perugia e volontaria di Univox. Amo scrivere, leggere, guardare serie tv e anime, i gatti e seguire le giuste polemiche. Instagram: @murderskitty