Salvo Riina Jr. mette all’asta i ritratti del padre Totò: polemiche e indignazione

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Giuseppe Salvatore Riina, terzogenito del boss mafioso Totò Riina e conosciuto come Salvo Riina Jr, ha scatenato nuove polemiche pubblicando sui suoi profili Facebook e Instagram un ritratto del padre, annunciando l’intenzione di mettere all’asta l’opera più votata dai suoi follower. “Grazie a @alessioreina2 per avermi voluto donare questo bellissimo dipinto fatto su tela con colori acrilici [Commissionato] ad un’amica sua“, scrive nel post Instagram, allegando l’immagine. L’iniziativa ha chiaramente suscitato indignazione e preoccupazione per la celebrazione pubblica di una figura criminale.

Salvatore “Totò” Riina, noto come “il capo dei capi”, è stato uno dei più spietati boss di Cosa Nostra, responsabile di numerosi omicidi, tra cui quelli dei giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Arrestato nel 1993, è morto in carcere nel 2017. La sua figura è diventata simbolo della violenza mafiosa che ha segnato l’Italia negli anni ’80 e ’90, e chi tenta oggi di ripulirne l’immagine o di lucrarci sopra, non può che essere considerato complice morale di quel sistema di morte.

Il post di Salvo Riina Jr.

Nel post, Riina Jr. ha ricevuto numerosi commenti entusiastici, tra cui “Bellissimo grande uomo” e “Rimarrai sempre nel cuore dei veri amici, perché te li sapevi scegliere veramente gli amici bastava solo guardare negli occhi per vedere la sincerità di un amico ed eri di poche parole, tu hai amato sempre i fatti no chiacchiere. Uomini veri e di sani principi. Grande zio Totò“, e commenti di questo calibro con ringraziamenti vari. In risposta a chi chiedeva se il quadro fosse in vendita, ha dichiarato:​

«Adesso farò un sorta di sondaggio-sorteggio tra tutti i miei follower sia di Fb sia di Instagram, sceglierete voi stessi un ritratto tra tutti quelli che ho ricevuto, e il più votato tra tutti questi lo metterò all’asta e qualcuno di voi lo potrà avere in casa propria come opera d’arte unica».

Ha aggiunto che il dipinto sarà firmato da lui e accompagnato da un certificato di autenticità scritto di suo pugno.​ Già a novembre, Riina Jr. aveva pubblicato sui social una foto incorniciata del padre con due rose rosse, scrivendo: “Lui ha vissuto, vive e vivrà sempre in Noi e con Noi“. Anche in quell’occasione, il post aveva ricevuto numerosi commenti di apprezzamento. ​Le iniziative di Riina Jr. hanno sollevato critiche da parte di associazioni antimafia e cittadini, che vedono in queste azioni una pericolosa glorificazione di una figura criminale responsabile di numerosi omicidi e atti di violenza.​

Vendere l’immagine di un assassino non è “arte”: è apologia di mafia. Una mossa vergognosa, che offende le migliaia di vittime, da Giovanni Falcone a Paolo Borsellino, passando per tutti coloro che hanno perso la vita per mano di Cosa Nostra. Mentre la società civile si indigna, lo Stato deve chiedersi come sia possibile che simili oscenità avvengano liberamente su piattaforme pubbliche, senza alcun filtro o reazione immediata.

La mafia è, e resterà sempre, una montagna di merda. E chi cerca di venderne l’immagine come fosse arte, dimostra solo di esserne ancora sommerso.

16-11-1930 17-11-2017 Lui ha vissuto, vive e vivrà sempre in Noi e con Noi.

Pubblicato da Salvo Riina su Domenica 17 novembre 2024

Giulia, 26 anni, laureata in Filologia Italiana con una tesi sull'italiano standard e neostandard, "paladina delle cause perse" e studentessa di Didattica dell'Italiano Lingua non materna. Presidente di ESN Perugia e volontaria di Univox. Amo scrivere, leggere, guardare serie tv e anime, i gatti e seguire le giuste polemiche. Instagram: @murderskitty

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