Che canzoni ascoltavamo nel 2015?

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Preparatevi a un colpo al cuore nostalgico, di quelli che fanno dire: “Ma davvero sono già passati dieci anni?“. Ebbene sì. Siamo ufficialmente più vicino al 2050 rispetto al 2000, siamo nella seconda metà del 2025 e festeggiamo il decimo compleanno di una playlist che ha definito un’intera era. Il 2015 non è stato un anno qualsiasi per la musica; è stato un crocevia, un momento di transizione in cui lo streaming, con Spotify già re e Apple Music appena lanciata, stava riscrivendo le regole del successo. È stato l’anno in cui generi diversi si sono fusi per creare hit globali indimenticabili.

Allacciate le cinture e alzate il volume: questo è un viaggio indietro nel tempo, alla scoperta delle canzoni che ascoltavamo nel 2015 e che, dieci anni dopo, formano ancora la colonna sonora di tanti nostri ricordi.

La musica che ascoltavamo nel 2015

Ballate da film e addii struggenti: le emozioni del 2015

Il 2015 è stato un anno di emozioni fortissime, spesso legate al grande schermo. Nessuna canzone ha incarnato il sentimento della perdita e del tributo come “See You Again” di Wiz Khalifa feat. Charlie Puth. Nata come colonna sonora di Fast & Furious 7, è diventata un inno universale per l’addio a Paul Walker. La sua forza risiedeva nel perfetto equilibrio tra il rap malinconico di Khalifa e il ritornello al pianoforte, angelico e straziante, di un allora quasi sconosciuto Charlie Puth. Era impossibile non commuoversi.

Su un altro fronte emotivo, ma con la stessa potenza dirompente, il mondo si è fermato per una sola parola: “Hello”. Dopo anni di silenzio, il ritorno di Adele è stato un evento epocale. Un brano maestoso, una ballata che ha squarciato il velo di un’industria musicale sempre più elettronica, dimostrando che la voce e l’emozione pura erano ancora gli ingredienti più potenti di tutti. Il video con l’iconico flip phone è diventato storia istantanea.

E come non menzionare “Love Me Like You Do” di Ellie Goulding? Legata a un altro fenomeno cinematografico, Cinquanta sfumature di grigio, questa canzone è stata la colonna sonora di un amore sognante e passionale. La voce eterea di Ellie, unita a un’esplosione di synth-pop cinematografico, ha creato un’atmosfera unica, trasformando il brano in una hit planetaria ben più duratura del film stesso.

La svolta dance e i ritmi che hanno conquistato il mondo

Il 2015 ha segnato un’evoluzione cruciale nel sound pop, con la musica dance che si faceva più sofisticata e avvolgente. Il re di questo movimento è stato senza dubbio Calvin Harris, che con “How Deep Is Your Love”, in collaborazione con i Disciples, ha portato il deep house nelle radio di tutto il mondo. Non era più la EDM aggressiva degli anni precedenti, ma un beat ipnotico, sensuale e irresistibile, perfetto per un tramonto in spiaggia o un club elegante.

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Questa ondata ha travolto anche una delle più grandi popstar del pianeta. Con “What Do You Mean?”Justin Bieber ha orchestrato il suo grande ritorno. Abbandonata l’immagine da teen idol, ha abbracciato un sound maturo, influenzato dalla tropical house, con un beat scandito da un ticchettio d’orologio che è diventato il suo marchio di fabbrica per l’album Purpose. È stata una rinascita artistica che lo ha consacrato come un artista pop serio e innovativo.

L’estate italiana del 2015: tormentoni indimenticabili

Mentre il mondo ballava questi ritmi, l’Italia viveva un’estate infuocata, dominata da tormentoni che ancora oggi ci fanno cantare. Il re indiscusso è stato J-Ax con “Maria Salvador”, insieme al ritornello killer de Il Cile. Una canzone irriverente, geniale e così orecchiabile da diventare un vero e proprio fenomeno sociale, la colonna sonora di ogni lido, festa di paese e viaggio in macchina.

Ma l’estate 2015 ha parlato anche spagnolo grazie ad Alvaro Soler e la sua “El Mismo Sol”. Un debutto folgorante, una canzone carica di positività e di un’energia solare che ha contagiato tutti. Il suo ritmo folk-pop e il testo semplice e universale l’hanno resa una delle hit più amate dell’anno. A completare il trio dei tormentoni italiani c’era “#fuori c’è il sole” di Lorenzo Fragola. Fresco vincitore di X Factor, Fragola ha catturato perfettamente la spensieratezza giovanile dell’estate con un brano pop leggero e contagioso, con tanto di hashtag nel titolo a segnare l’era dei social.

L’inno di una generazione ansiosa

In mezzo a ballate strappalacrime e ritmi da ballare, una canzone si è fatta strada lentamente, diventando la voce di una generazione. “Stressed Out” dei Twenty One Pilots non era una tipica hit radiofonica. Con il suo beat hip-hop malinconico e un testo che parlava di nostalgia per l’infanzia e dell’ansia della vita adulta (“Wake up, you need to make money”), ha toccato un nervo scoperto per milioni di millennial e Gen Z. È diventata un inno, una canzone che non serviva per evadere dalla realtà, ma per capirla meglio.

Riascoltare queste canzoni oggi è un tuffo in un passato che sembra vicinissimo. È ricordare dove eravamo e cosa sognavamo. Il 2015 è stato un anno di transizione, ricco di suoni diversi che, insieme, hanno creato una colonna sonora indimenticabile. E voi, quale canzone del 2015 vi fa ancora battere il cuore?

Giulia, 26 anni, laureata in Filologia Italiana con una tesi sull'italiano standard e neostandard, "paladina delle cause perse" e insegnante di Italiano Lingua non materna. Presidente di ESN Perugia e volontaria di Univox. Amo scrivere, leggere, guardare serie tv e anime, i gatti e seguire le giuste polemiche. Instagram: @murderskitty

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