Jeremiah Fisher e l’esperienza internazionale: come The Summer I Turned Pretty parla della realtà delle relazioni tossiche
La terza stagione de L’estate nei tuoi occhi (titolo originale: The Summer I Turned Pretty) sta tenendo i fan con il fiato sospeso, episodio dopo episodio. Al centro del ciclone, come sempre, c’è il cuore di Isabel “Belly” Conklin, conteso tra i fratelli Fisher – o meglio, in questa stagione, lei ha definitivamente fatto la sua scelta. Dopo una proposta di matrimonio tanto plateale quanto controversa, molti credono che il più grande problema nella relazione tra Belly e Jeremiah sia la loro giovane età o l’opposizione delle famiglie. Ma si sbagliano.
La “red flag” più grande e pericolosa è emersa in un momento più subdolo dell’ultimo episodio trasmesso, una conversazione apparentemente secondaria che, in realtà, svela la vera natura manipolatoria e tossica della loro dinamica: il momento in cui Jeremiah assiste passivamente alla rinuncia di Belly al suo sogno di studiare all’estero e, invece di farle cambiare idea, la asseconda dicendo addirittura che “neanche lui vuole che parta”. Poi, chiaramente, c’è tutto il litigio con la madre, il prendere in giro suo fratello che cerca di farli ragionare, eccetera eccetara.
Chi segue questo blog da tempo, sa quanto riteniamo che l’esperienza internazionale cambi la vita, perché è quello che è successo a me, che sto scrivendo quest’articolo. Quello che però non sapete è che, nel momento in cui sono risultata vincitrice di borsa Erasmus, ero fidanzata da circa 3 anni. Ho detto al mio fidanzato di non voler partire perché avevo paura per la nostra relazione, perché avevo letto tante cose online. Quello che mi ha risposto è stato: non devi rinunciare, devi andare e fare quest’esperienza o avrai un rimpianto per sempre. E io non potrò mai ringraziarlo per questo. Adesso stiamo insieme da 7 anni, conviviamo e l’Erasmus ci ha solo permesso di visitare più posti insieme.
Abbiamo già sfatato il mito dell’Erasmus – tradimento, c’è letteralmente una rubrica dedicata al mio Erasmus in questo blog, e se una persona vuole tradire l’altra non ha bisogno di andare in Erasmus. In Erasmus si conosce se stessi, nuove culture, lati di sé che prima non esistevano. E mi auguro che andando avanti in The Summer I Turned Pretty questi messaggi divengano chiari: se il tuo partner ti chiede di rinunciare all’esperienza internazionale, forse devi rinunciare al tuo partner.
Il contesto: un matrimonio nato dalla paura

Per capire la gravità di questo momento, dobbiamo fare un passo indietro e analizzare le fondamenta instabili su cui poggia la loro relazione attuale. La proposta di matrimonio di Jeremiah non è scaturita da un amore maturo e sicuro, ma dalla disperazione. È la sua risposta impulsiva e grandiosa per “risolvere” il suo tradimento, un modo per legare Belly a sé dopo aver infranto la sua fiducia. È un cerotto su una ferita profonda, non una cura.
La reazione di tutti i personaggi adulti, in primis Laurel, la madre di Belly, è un coro di allarme. La violenta lite tra madre e figlia non è il capriccio di un genitore antiquato, ma l’urlo di chi vede la propria figlia incamminarsi verso un errore colossale. Belly, sentendosi incompresa, si chiude a riccio, ma Laurel sta solo cercando di proteggerla da una decisione presa sull’onda dell’emozione e dell’insicurezza di un ragazzo che ha più paura di perderla che desiderio di vederla felice.
Il sogno infranto in The Summer I Turned Pretty
Arriviamo alla scena cruciale, quella che pesa più di mille anelli di fidanzamento. Belly, sentendo la pressione del futuro e del matrimonio imminente, esprime il dubbio di voler ancora partire per il suo anno di studi all’estero, un’esperienza formativa simile a un Erasmus, un’opportunità per crescere, vedere il mondo e diventare indipendente. Ma soprattutto: un suo sogno.
Cosa farebbe un partner amorevole e solidale in questa situazione? La risposta è ovvia. La incoraggerebbe. Le direbbe: “Non pensarci nemmeno. Questo è il tuo sogno. Vai, vivi la tua vita. Io sono qui, ti aspetterò. Troveremo un modo“. Un partner sicuro del proprio amore e della propria relazione non vedrebbe l’indipendenza dell’altro come una minaccia, ma come un valore aggiunto. Jeremiah fa l’esatto contrario. Invece di rassicurarla e spingerla a non rinunciare, coglie l’occasione al volo.
Questo passaggio è devastante. Con poche parole, con un “Bene, perché neanche io voglio che tu parta”, Jeremiah:
- Accetta la rinuncia: Non fa il minimo sforzo per dissuaderla.
- Le addossa tutta la responsabilità: La fa sentire artefice della decisione, assolvendo se stesso da ogni colpa futura.
- Ottiene ciò che vuole: La sua più grande paura è che Belly, lontana e indipendente, possa cambiare idea su di lui. Facendola restare, neutralizza la minaccia.
Questo non è amore. Questo è controllo.
Perché il comportamento di Jeremiah è un segno di relazione tossica?
Analizziamo i segnali di allarme che emergono da questo comportamento, tipici di una relazione sbilanciata e potenzialmente tossica:
- Sabotaggio dell’autonomia: Un partner sano celebra i tuoi successi e la tua crescita personale. Jeremiah, invece, sembra temere l’indipendenza di Belly. Il suo “sostegno” è condizionato dal fatto che lei rimanga nel suo raggio d’azione.
- Manipolazione emotiva: Invece di esprimere la sua insicurezza (“Ho paura di perderti se parti”), usa una tattica passivo-aggressiva per far sì che Belly prenda la decisione che lui desidera, facendola però apparire come una scelta spontanea di lei.
- Isolamento sottile: Le relazioni di controllo spesso funzionano isolando la persona dal suo sistema di supporto e dalle sue opportunità. Jeremiah ha già contribuito ad allontanare Belly da sua madre. Ora, sta tacitamente approvando la sua rinuncia a un’esperienza che la farebbe crescere e la esporrebbe a un mondo al di fuori di lui. Il suo universo deve diventare l’universo di Belly.
- Amore possessivo, non supportivo: L’amore di Jeremiah si manifesta come possesso. Vuole “avere” Belly, non “il meglio per” Belly. Il contrasto con il comportamento passato di Conrad, che (seppur in modo spesso goffo e tormentato) ha sempre spinto Belly a inseguire le sue ambizioni, non potrebbe essere più netto.
Cosa ci attende nel proseguo della stagione?
Siamo solo a metà della terza stagione, e la scelta di Belly di fidarsi di Jeremiah sta già mostrando crepe profonde. La domanda che ora ci poniamo è: si renderà conto della trappola emotiva in cui sta cadendo? Il rimpianto per il sogno infranto tornerà a galla, magari quando vedrà i suoi amici pianificare il loro futuro?
Jeremiah ha mostrato le sue carte. Non è il principe azzurro spensierato, ma un ragazzo profondamente insicuro che usa la manipolazione per tenere a sé la persona che ama. Mentre attendiamo i prossimi episodi, una cosa è chiara: la vera sfida per Belly non sarà scegliere tra Conrad e Jeremiah, ma scegliere se stessa. Dovrà capire che l’amore vero non ti chiede di rimpicciolire i tuoi sogni per entrare nella sua vita, ma ti aiuta a costruirne di ancora più grandi. E, al momento, Jeremiah sta facendo esattamente il contrario.
why does he always have to put other people's feelings before his own? in the 4 years of relationship between belly and jeremiah no one thought about how bad conrad felt, they are so selfish #TheSummerITurnedPretty pic.twitter.com/snMCAiobME
— gia (@rckslouit) July 30, 2025
Belly’s face when Jeremiah admitted he didn’t want her to go to Paris….that realization he’s a selfish manchild hitting hard #TheSummerITurnedPretty pic.twitter.com/xGlNFOsYm6
— Peach ✮ TSITP spoilers! (@dreaminthefoyer) July 30, 2025
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Giulia, 26 anni, laureata in Filologia Italiana con una tesi sull'italiano standard e neostandard, "paladina delle cause perse" e insegnante di Italiano Lingua non materna. Presidente di ESN Perugia e volontaria di Univox. Amo scrivere, leggere, guardare serie tv e anime, i gatti e seguire le giuste polemiche. Instagram: @murderskitty