Resistenza e Liberazione: il 25 aprile raccontato dal cinema

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Ogni anno, il 25 aprile torna a ricordarci qualcosa di essenziale: che la libertà, in Italia, non è mai stata un dono, ma una conquista. Eppure, anche quest’anno, in un clima che sembra voler riscrivere o minimizzare il senso profondo della Storia, il governo italiano ha chiesto “sobrietà” nelle celebrazioni, raccomandando di evitare toni eccessivi a causa della morte di Papa Francesco. Non è tuttavia una novità che il governo Meloni o la destra italiana in generale consideri questa festa come “divisiva“. Come se la Liberazione dal nazifascismo potesse mai essere una festa “di parte”. Come se onorare chi ha combattuto per la democrazia e la libertà potesse mai essere un atto provocatorio.

Questa richiesta non è neutrale. È l’ennesimo segnale di un certo disagio politico verso una ricorrenza che dovrebbe unire, ma che puntualmente si tenta di ridimensionare, relativizzare, perfino mettere in discussione. In un Paese che ha fondato la propria Costituzione sull’antifascismo, questa tendenza appare non solo miope, ma anche pericolosa. Il 25 aprile non è la festa di una parte: è la festa della rinascita collettiva, della rottura con la barbarie, del ritorno alla dignità.

E se la memoria oggi rischia di essere appannata, dimenticata o manipolata, il cinema ha un ruolo cruciale nel tenerla viva. Attraverso film che raccontano la Resistenza e la Liberazione, possiamo recuperare storie, emozioni e testimonianze che parlano con forza anche alle nuove generazioni. Sono opere che non celebrano solo il coraggio armato, ma anche la fatica, il dolore, le scelte quotidiane di chi ha detto “no” alla dittatura. Ecco una selezione di film, italiani e internazionali, che raccontano la Resistenza con occhi diversi ma sempre profondamente umani — e che oggi più che mai meritano di essere visti, compresi e condivisi.

10 film per onorare la Resistenza del 25 aprile

“Roma città aperta” (1945) – Roberto Rossellini

Tra i capisaldi del neorealismo italiano, questo film è un grido di dolore e di speranza. Ambientato nella Roma occupata dai nazisti, narra la storia di Don Pietro, un prete coinvolto nella lotta clandestina, e di Pina, una donna del popolo interpretata magistralmente da Anna Magnani. È un film che non racconta solo i fatti, ma li fa vivere allo spettatore con un’intensità straordinaria.


“Paisà” (1946) – Roberto Rossellini

Secondo capitolo della cosiddetta “trilogia della guerra”, “Paisà” è composto da sei episodi ambientati in varie zone d’Italia, dal sud al nord, durante l’avanzata degli Alleati. Le storie mostrano l’incontro tra gli italiani e i liberatori stranieri, spesso con incomprensioni ma anche con gesti di solidarietà. Una delle sezioni più toccanti è quella dedicata ai partigiani nelle valli del Nord.


“Libera, amore mio!” (1973) – Mauro Bolognini

Il film ruota attorno alla figura di Libera Valente, interpretata da Claudia Cardinale, una donna ribelle e impegnata politicamente che attraversa la storia d’Italia opponendosi con tutte le sue forze al fascismo. Non è solo un racconto sulla Resistenza, ma anche sul ruolo delle donne, sull’indipendenza e sul coraggio di chi si batte per le proprie idee.


“L’Agnese va a morire” (1976) – Giuliano Montaldo

Agnese è una contadina emiliana che, dopo la morte del marito ucciso dai tedeschi, decide di unirsi alla lotta partigiana. Tratto dal romanzo di Renata Viganò, il film offre uno sguardo commovente e potente sul contributo femminile alla Resistenza. Agnese non è un’eroina classica, ma una donna semplice che trova nella giustizia la forza per resistere.

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“La notte di San Lorenzo” (1982) – Paolo e Vittorio Taviani

Ambientato in Toscana nell’estate del 1944, questo film racconta la fuga di un gruppo di civili da un villaggio occupato dai nazisti, alla ricerca delle forze alleate. La storia è narrata dal punto di vista di una bambina, e il tono si muove tra il realismo e la fiaba. È un’opera che mescola memoria collettiva e intimità, dolore e speranza.


“Il partigiano Johnny” (2000) – Guido Chiesa

Johnny è un giovane intellettuale torinese che, dopo l’armistizio dell’8 settembre, si rifugia nelle Langhe e si unisce ai partigiani. Il film, ispirato all’omonimo romanzo di Beppe Fenoglio, è una rappresentazione cruda e realistica della guerra partigiana, priva di eroismi facili, piena di dubbi, paure e contraddizioni.


“Miracolo a Sant’Anna” (2008) – Spike Lee

Ambientato in Toscana, questo film del regista americano racconta la vicenda di un reparto di soldati afroamericani dell’esercito statunitense rimasti isolati dietro le linee nemiche. La pellicola, ispirata a eventi reali, tocca il tema dell’eccidio di Sant’Anna di Stazzema e intreccia la memoria della Resistenza con quella della discriminazione razziale, offrendo uno sguardo inedito e internazionale sulla guerra in Italia.


“L’uomo che verrà” (2009) – Giorgio Diritti

Con uno stile sobrio e realistico, questo film racconta l’eccidio di Marzabotto attraverso gli occhi di Martina, una bambina muta. Il film mostra la brutalità del conflitto ma anche l’umanità silenziosa dei contadini, le piccole cose della vita interrotte dalla violenza della guerra. Un’opera toccante che unisce denuncia e poesia.


“Monuments Men” (2014) – George Clooney

Basato su una storia vera, questo film racconta le imprese di un gruppo di storici dell’arte e restauratori incaricati di recuperare le opere rubate dai nazisti. Anche se non è centrato sulla Resistenza italiana, include episodi ambientati nel nostro paese e riflette sull’importanza della cultura come parte della libertà da difendere.


“Una questione privata” (2017) – Paolo e Vittorio Taviani

Ambientato tra le colline piemontesi, il film segue le vicende del giovane partigiano Milton, diviso tra la lotta contro i fascisti e il tormento per una storia d’amore irrisolta. Adattamento del romanzo di Fenoglio, è un film intimo, che mostra come nella guerra possano convivere eroismo e fragilità, passione e disperazione.

Il cinema ci offre una memoria viva della Resistenza e della Liberazione. Questi film, ognuno con la propria prospettiva, ci aiutano a non dimenticare la fatica e il prezzo della libertà. Guardarli è un modo per onorare chi ha lottato, ma anche per riconnetterci ai valori che sono alla base della nostra democrazia. Il 25 aprile non è solo una data del passato: è un’eredità da custodire nel presente.

Giulia, 26 anni, laureata in Filologia Italiana con una tesi sull'italiano standard e neostandard, "paladina delle cause perse" e studentessa di Didattica dell'Italiano Lingua non materna. Presidente di ESN Perugia e volontaria di Univox. Amo scrivere, leggere, guardare serie tv e anime, i gatti e seguire le giuste polemiche. Instagram: @murderskitty

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