Cos’è la zona bianca (o verde)?

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Dopo la zona gialla, la zona arancione, la zona rossa, la zona gialla rafforzata, ecco che arriva la zona bianca (o verde), giusto per completare la confusione che si trova nella testa negli italiani e che da mesi si domandano «che zona siamo oggi?». Per cui, mentre il governo prepara il primo DPCM del 2021 in cui si conferma la suddivisione in zone colorate dell’Italia insieme al coprifuoco nazionale, comincia a girare la voce sulla zona bianca. Ma cos’è? In cosa consiste?

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Fonte: freepik

Vi abbiamo spiegato al meglio la zona gialla rafforzata, in modo che tutti vi siate potuti spostare in modo sicuro per quei pochi giorni della scorsa settimana e anche da oggi al 15, se non siete in quelle 5 regioni che, a causa dell’indice Rt troppo alto per i parametri, sono risultate in zona arancione. Oggi invece andiamo avanti e vi spieghiamo un’altra zona, la zona bianca, di cui si parla da qualche giorno e che al momento ancora non è stata definita dal governo ma è trapelata questa voce a riguardo alla fine di una riunione tra il premier e i capi delezione, che poi saranno presentati ai vertici delle Regioni.

Avremo quindi le certezze solo quando Giuseppe Conte presenterà il nuovo DPCM in una nuova puntata de Il Decreto, e sapremo quindi tutto sulla zona bianca e soprattutto se sarà attuata. Vedremo anche quali regioni potrebbero essere coinvolte e quindi quali sono i criteri per entrare in zona bianca, chiamata anche zona verde proprio perché concede più libertà, quasi normalità. Insomma, vediamo in cosa consiste.

Cos’è la zona bianca?

La zona bianca è la zona che viene prima della zona gialla, in cui sarebbe quindi consentito la ripresa alla vita normale che avevamo prima che il Covid-19 entrasse nelle nostre vite. Vi diciamo già che, al momento, per quelle cinque regioni in zona arancione, quindi Calabria, Emilia Romagna, Lombardia, Sicilia e Veneto, la zona bianca è ancora molto lontana, per cui bisognerà fare ancora tanti sacrifici.

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Fonte: freepik

La zona bianca scatterebbe nel momento in cui l’indice Rt scenderebbe sotto 0,5, quindi molto basso e con pochissimi casi al giorno. Attualmente le regioni che potrebbero divenire zona bianca sono Abruzzo, Liguria e Toscana, ma ancora i numeri non lo confermano, per cui sono solo delle speranze, ma magari, impegnandoci a rispettare i DPCM e tutte le ordinanze, forse riusciremo davvero a tornare alla normalità con questa zona bianca.

In questa zona sarebbe eliminato il coprifuoco, questo perché riaprirebbero i bar, i ristornanti, i pub, i locali, insomma tutto il servizio di ristorazione. Dovrebbero riaprire anche palestre e piscine, ma sempre con i protocolli di distanziamento e sanificazione che erano presenti quando le palestre hanno riaperto subito dopo il primo lockdown. Infine, potrebbero riaprire anche i luoghi di cultura, sempre con le restrizioni, come i musei, le mostre, i cinema e anche le sale da concerto.

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Fonte: freepik

In poche parole, con questa zona bianca ci avvicineremmo alla tanto bramata normalità, ma al momento sembra davvero tanto distante poiché nessuna regione rientra nei parametri, ma ci sono solo quelle tre regioni che ci si avvicinano. Il coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico Agostino Miozzo, durante un’intervista con Sky TG 24, ha dato la definizione di zona verde come quella zona in cui ci sarebbe l’obbligo di mascherina in qualsiasi luogo, che sia al chiuso o all’aperto, il divieto di assembramento e l’obbligo di disinfettarsi le mani prima di entrare nei locali.

In conclusione: per arrivare in zona bianca bisogna avere i casi minimi e, considerando che adesso molti medici e rappresentati pensano già a una terza ondata post-Natale che dovrebbe arrivare la prossima settimana, le speranze di tornare al più presto alla normalità sono indirettamente proporzionali ai contagi giornalieri che continuano ad aumentare giorno dopo giorno.

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