Zerocalcare: i fumetti da leggere dopo aver visto la serie tv animata

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Per molti Zerocalcare è una scoperta, hanno iniziato la serie tv animata “Strappare lungo i bordi” per curiosità, perché tutti ne parlavano, e adesso sono follemente innamorati del genio che è Michele Rech. Come fare, quindi? Sì, ovviamente potete fare un rewatch e piangere ancora e ancora, oppure potreste aprire le porte verso i fumetti di Calcare, che sono meravigliosi tanto quanto la serie, se non di più. In questo articolo vi consiglieremo cinque opere del fumettista italiano che potrebbero piacervi.

Facciamo una premessa: se state iniziando, iniziate con La profezia dell’armadillo. Non lo metterò nella lista dei fantastici cinque perché do proprio per scontato che chiunque voglia iniziare a entrare nel mondo di Zerocalcare, inizi proprio con quello. Proporrò invece altri che, sì, sono famosi, ma che per me sono un must da avere nella propria libreria, che sia fisica o del kindle (purtroppo mi rendo conto che costano abbastanza, tuttavia cercate sempre di supportare l’artista, non fate cose illegali). Fine della premessa.

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I 5 fumetti di Zerocalcare da leggere

Per evitare qualsiasi tipo di spoiler, inserirò giusto la copertina del fumetto di Zerocalcare insieme alla trama, così da non rischiare di dire nulla di troppo (purtroppo se si tratta di emozioni, sono pericolosa, e ogni cosa che Calcare crea, per me sono troppe emozioni).

Dimentica il mio nome

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Quando l’ultimo pezzo della sua infanzia se ne va, Zerocalcare scopre cose sulla propria famiglia che non aveva mai neanche lontanamente sospettato. Diviso tra il rassicurante torpore dell’innocenza giovanile e l’incapacità di sfuggire al controllo sempre più opprimente della società, dovrà capire da dove viene veramente, prima di rendersi conto di dove sta andando. A metà tra fatti realmente accaduti e invenzione, Dimentica il mio nome è un piccolo gioiello narrativo, la conferma, se mai ce ne fosse bisogno, di un talento puro e innegabile.

Un polpo alla gola

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Un polpo alla gola è la storia di un’educazione, ma non deve trarre in inganno il fatto che la storia si ambienti, dilatata in tre momenti nella giovinezza del protagonista, in un ambiente scolastico. Si tratta di un’educazione alla vita, al dolore del compromesso, al senso di colpa che deriva dal deludere se stessi e le persone che ci stanno a cuore.

Macerie prime e Macerie prime. Sei mesi dopo

In occasione del matrimonio di Cinghiale, Zerocalcare incontra il gruppo completo dei suoi amici di sempre. Tutti sono cresciuti e cambiati, la realtà li ha profondamente allontanati dai loro desideri e dai loro sogni. Insieme proveranno a scrivere un progetto, che sperano li possa aiutare a vivere meglio il futuro. Allo stesso tempo, affronteranno le delusioni e la vita di tutti i giorni, le difficoltà di diventare adulti al tempo del precariato istituzionalizzato.

Nasce il figlio di Cinghiale. Gli amici si riavvicinano. Niente è più come prima. Sei mesi dopo l’uscita di «Macerie prime», Zerocalcare torna con il capitolo conclusivo della sua storia più emblematica e contemporanea. Il senso di precarietà sociale del suo cast sembra assoluto, i rapporti amicali si lacerano, le tenebre avanzano. Piccoli pezzi di ciascuno vengono perduti, rubati, cambiano gli equilibri. E l’armadillo è sempre latitante. Se una soluzione esiste, in cosa consisterà?

Scheletri

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Diciotto anni, e una bugia ingombrante: Zero ogni mattina dice alla madre che va all’università, ma in realtà passa cinque ore seduto in metropolitana, da capolinea a capolinea. È così che fa la conoscenza di Arloc, un ragazzo un poco più piccolo di lui che ha altri motivi per voler perdere le sue giornate in un vagone della metro B di Roma. Man mano che la loro amicizia si fa più profonda, le ombre nella vita e nella psiche di Arloc si fondono con le tenebre del mondo dello spaccio di droga della periferia romana.

Kobane Calling

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Tre viaggi, Turchia, Iraq, Siria. Le macerie di Kobane e un popolo intero in guerra per difendere il proprio diritto a esistere, proteggendo labili confini la cui esistenza non è sancita da nessun atlante geografico. Zerocalcare ci racconta, con sguardo lucido e solo a tratti ironico, una delle più importanti battaglie per la libertà silenziosamente in corso al mondo.

Un libro importante, difficile da inquadrare in poche parole, che raccoglie le due storie già apparse su “Internazionale” e quasi duecento pagine in più di diario di quei viaggi nel Rojava, la regione che i curdi stanno cercando di trasformare in un’utopia democratica senza uguali in Medio Oriente e forse al mondo. Un lungo racconto, a tratti intimo, a tratti corale, nel quale l’esistenza degli abitanti di Rojava (una regione il cui nome non si sente mai nei telegiornali) emerge come un baluardo di estrema speranza per tutta l’umanità.

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