Zelensky: chi non sarà presente e come seguire il discorso al Parlamento italiano online

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Dopo aver parlato in diversi Paesi, Volodymyr Zelensky, Presidente dell’Ucraina, parlerà in videoconferenza anche nel nostro Parlamento. Dopo i saluti dei presidenti della Camera Roberto Fico e del Senato Elisabetta Casellati, interverrà a Montecitorio il presidente ucraino, e poi, probabilmente, sarà seguito da quello del premier italiano Mario Draghi. Tuttavia, sembra che ci saranno alcune assenze al discorso. Alcuni del Movimento 5 Stelle, altri della Lega, altri di Alternativa. Chi vorrà, però, potrà anche seguirlo da casa.

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Siamo a quasi un mese dall’inizio della guerra in Ucraina, da quando Vladimir Putin insieme al suo Governo hanno preso la decisione di attaccare un popolo per “salvarlo“, per “denazificarlo“. Intanto, però, a morire sono tantissimi civili così come anche tanti soldati russi. Dietro questa storia, come abbiamo ripetuto più volte, non c’è chi ha torto e chi ha sbagliato, o meglio, ci sono persone che hanno sbagliato più di altre. Nessuno è innocente. Nessuno, tranne tutti quei civili che si trovano a dover scappare dalla e morire per la propria patria.

Tuttavia, c’è anche da sottolineare come il primo a sferrare l’attacco, senza se e senza ma, sia stato Vladimir Putin. Le responsabilità militari della guerra sono indubbiamente sulle sue spalle, così come la morte di tutte quelle persone, in cui sono inclusi anche i suoi soldati fra cui ci sono i giovanissimi, dei ragazzini, dei poco più che adolescenti. Per cui l’opinione di alcuni parlamentari di ascoltare anche la controparte russa, sembra lecita perché ognuno ha diritto di esprimere la propria opinione, ma anche assurda perché l’opinione dei russi è più che evidente.

Poi, certo, c’è sempre da dire che al momento l’Italia come tutta l’Europa ci hanno dimostrato come ci siano profughi di serie A e profughi di serie B, guerre più importanti di altre solo perché si trovano in Europa. Così come molti siano semplicemente degli sciacalli che stanno sfruttando la sofferenza di un popolo per ottenere qualche consenso e qualche pacca sulla spalla (ma, per loro sfortuna, non sempre funziona: La caduta della Lega dopo la figuraccia di Salvini in Polonia). Questi, però, sono solo dettagli. Passiamo subito al discorso di Zelensky al Parlamento.

Zelensky al Parlamento italiano: chi non ascolterà?

La Repubblica ieri ha spiegato che «a tutti i parlamentari è stata spedita una mail per confermare o meno la presenza». «Almeno una ventina di posti rimarranno vuoti e non è un caso che i forfait arrivino dai deputati che non hanno votato a favore del decreto Ucraina giovedì scorso o dai senatori che si accingono a fare lo stesso ora che il testo è in arrivo a Palazzo Madama», continua il quotidiano, prima di presentare le persone che, al momento, hanno detto che non saranno presenti quando il Presidente Zelensky terrà il suo discorso.

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Ovviamente al primo posto c’è Simone Pillon, che siamo sicuri abbracci in totalità le politiche di Vladimir Putin omofobe e transfobiche e soprattutto quelle del patriarca Kirill. Il senatore all’ANSA ha detto di aver altri impegni in quel momento. «In ogni caso sulla videoconferenza del presidente Zelensky ho forti perplessità perché credo che dovremmo collocarci in una posizione adeguata per promuovere la pace. Vendere armi a una delle parti in conflitto non favorisce il dialogo. Potremmo e dovremmo essere tra i pochi privilegiati che dialogano con entrambe le parti, mentre così ci autolimitiamo. Forse la questione meriterebbe maggiore riflessione», ha aggiunto.

Insieme a lui, anche l’ex 5 stelle, ora in Forza Italia, Veronica Giannone non ascolterà Zelensky, accusando l’evento di «spettacolarizzazione». Sottolinea, però, di non essere «tra quelli che dicono: allora venga anche Putin», come ad esempio ha fatto il pentastellato Nicola Grimaldi, anche lui assente durante il discorso di Zelensky. Tuttavia, ritiene che, come lei, molti colleghi siano «rimasti spiazzati all’annuncio di questo collegamento», soprattutto quelli filorussi fra il M5S e la Lega.

I senatori di Alternativa C’è, si schierano con chi non partecipa: «Non parteciperemo alla seduta comune delle Camere in cui è previsto l’intervento in tandem in videoconferenza del Presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky e del presidente del Consiglio Mario Draghi. Riteniamo infatti si tratti di una forzatura che non cambia di una virgola lo stato delle cose. Si tratta solo e soltanto di un’operazione di marketing che non servirà a far cessare le ostilità e non avrà alcuna utilità per la parte offesa».

La senatrice del Misto, anche lei ex Movimento 5 Stelle, Bianca Laura Granato non sarà presente all’evento, così come Matteo Dall’Osso, ex Movimento 5 Stelle oggi Forza Italia, che spiega di essere «orientato a non esserci, si dà visibilità solo a una parte. Anche Vladimir Putin in Aula? Chi lo chiede fa bene!». Emanuele Dessì, ex Movimento e oggi Partito Comunista, appena tornato dalla Bielorussia dove ha incontrato i luogotenenti del dittatore Lukashenko, non sarà in aula. E anche il senatore Paragone, di Italexit, ha detto che «alla Camera né Zelensky, né Putin», annunciando quindi la sua assenza.

Ovviamente non ci sarà neanche Vito Comencini, leghista che fino a qualche giorno fa diceva di voler partire per il Donbass per aiutare la Russia. Intanto, però, Ivan Scalfarotto di Italia Viva attacca: «Trovo intollerabile che alcuni parlamentari del M5s e della Lega dicano che dobbiamo ascoltare in parlamento anche Putin. Credo che il livello di subordinazione alla propaganda russa da parte di alcuni parlamentari vada oltre ogni ragionevolezza». Così come Marcucci del PD: «Un gruppo di parlamentari, tra Lega e M5S, ha annunciato in pompa magna che non parteciperà al video collegamento di Zelensky alla Camera. La stessa cosa farà mercoledì in Francia Marine Le Pen. Ogni commento sulla matrice politica di tali assenze sarebbe superfluo».

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Zelensky e Mattarella

Come seguire l’intervento di Zelensky

Per chi, invece, vorrà seguire il presidente ucraino da casa, ne avrà l’occasione collegandosi sia nel sito di Montecitorio sulla WebTV oppure su Youtube. Il discorso andrà in onda dalle 11 del mattino e, come abbiamo scritto, sarà preceduto dai presidente di Camera e Senato, Roberto Fico ed Elisabetta Casellati, poi ci sarà il discorso che durerà circa 15 minuti e, infine, prenderà parola il premier Mario Draghi.

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