Erasmus: la mia prima settimana a Zadar

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Rieccoci con la rubrica dedicata alla mia esperienza Erasmus 2020/2021 a Zadar, in Croazia. La scorsa settimana, tramite un video, vi ho fatto vivere insieme a me il mio viaggio iniziato da Brindisi, passato per Pescara, Ancona, Split e concluso a Zadar. Tuttavia, vi ho anche detto che io sono una blogger e non una videomaker, per cui ho abbandonato l’idea del video per raccontarvi tutto in un semplice articolo.

Questa è stata la prima settimana in Erasmus, quella in cui ho iniziato ad ambientarmi nella città, a scoprire i negozi, i prezzi, i panifici e ovviamente anche l’università. Devo dire che è stata una settimana molto pesante e stancante, dall’inizio alla fine, ma penso che sia semplicemente perché devo ancora ambientarmi bene e capire come comportarmi.

Prima di iniziare, faccio un piccolo riassunto di quello che è successo la scorsa settimana. Sono arrivata in Croazia per iniziare il mio Erasmus sabato mattina, e ho scoperto di non avere una casa perché il proprietario voleva solo truffarci. Allora sono stata in un B&B, poi nella casa presa dalla ragazza che doveva essere la mia coinquilina e poi, lunedì, finalmente… Continuate a leggere.

Erasmus: prima settimana

Lunedì

Lunedì è iniziato con il welcome day, ovvero con il giorno in cui l’associazione studentesca insieme ad alcuni professori ci hanno presentato non solo l’università ma anche la città, infatti abbiamo fatto una piccola visita ai luoghi che ci sarebbero potuti essere utili. L’università è proprio davanti al mare, molto bella, grande e con troppe scale. Ovviamente all’interno dell’edificio il Covid-19 esiste, per cui è necessario indossare le mascherine.

L’università all’interno

Al welcome day ci hanno dato anche dei gadget dell’university of Zadar, ovvero una borsa, una penna, una matita con il logo e poi i documenti che ci servono per vivere, come quelli per il permesso di soggiorno, la tesserina dell’università che ci serve per andare in biblioteca e anche un catalogo dentro cui c’erano alcune informazioni utili per stare in città, come anche delle parole chiave in lingua croata.

Ho anche incontrato una professoressa ed è stata davvero molto gentile e disponibile con me, mi sono sentita a casa, non come avviene nelle università in Italia in cui i professori neanche ti guardano o si ricordano il tuo nome. La professoressa che ho conosciuto mi ha trattato come se fossi una sua pari, e meritassi rispetto.

Lunedì ho trovato casa! Quindi ho perso un bel pomeriggio per il trasloco, facendo avanti e indietro con valigioni, borsoni e scale, perché qui non esistono gli ascensori. Ma ne è valsa decisamente la pena. Qui il letto è molto comodo, così come i cuscini. Lunedì abbiamo anche fatto un po’ di spesa, in modo da mangiare qualcosina.

Martedì

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Vodka lemon

Martedì è stato un giorno molto impegnativo, infatti non sono neanche riuscita a postare qualcosa sul blog. Ho fatto diverse pulizie, ho passato l’aspirapolvere (molto pesante, che incubo!), però abbiamo preso un buon drink alla tarda ora delle 16 del pomeriggio. Devo dire che era come bere succo, non sembrava per nulla un drink.

Tuttavia, il mio primo martedì in Erasmus è stato svoltato dallo shopping per la casa. Le cose costano davvero poco qui, infatti abbiamo preso un po’ di roba pagandola davvero molto poco. Ovviamente ci siamo (io e la mia pseudo coinquilina) fatte aiutare, perché le buste pesavano davvero troppo e la strada era troppo lunga. Che stanchezza solo al pensiero!

Mercoledì

Mercoledì è stato molto carino! Abbiamo partecipato a un incontro con il gruppo Erasmus e abbiamo colorato per terra, con dei gessetti, una delle cose che più ci ha stupito quando siamo arrivati in Croazia. Io e le due ragazze con cui collaboravo, anche loro italiane, abbiamo disegnato un grande “no mask” e il bidet, perché qui non indossano la mascherina né utilizzano il bidet.

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I nostri graffiti

La festicciola è stata anche molto carina, perché abbiamo fatto dei giochi tipici della Croazia o dei paesi dell’est, qualcosa di simile al salto della corda ma più particolare, ed è stato molto divertente. Abbiamo anche parlato e conosciuto i nostri colleghi, o meglio, come ci ripetono sempre, la nostra famiglia per i prossimi mesi.

Mercoledì ho anche visitato la biblioteca per la prima volta, molto carina ma purtroppo i libri sono solo in croato e, per me che non lo conosco, sono pressoché inutili. Ma pensavo di aver trovato una soluzione, fino a giovedì mattina.

Giovedì

Ora passiamo a giovedì: la mia vita da studentessa Erasmus continua incontrando, virtualmente, una professoressa, ma prima sono tornata in biblioteca, al dipartimento di italianistica dove comunque non ho trovato nulla di ciò che mi interessava! Ma almeno ci ho provato, ho comunque i file su internet.

Online la professoressa mi ha spiegato il programma di studio, mi ha fatto sentire, anche lei, molto a mio agio, anzi, persino speciale poiché sono l’unica studentessa ad aver scelto come dipartimento quello di classical philology e quindi mi ha persino ringraziata! Immaginate essere ringraziati perché avete scelto un dipartimento: un sogno. Purtroppo internet non andava molto bene, ma sono comunque riuscita a comprendere la professoressa.

Venerdì

Venerdì non è successo molto, forse solo la festicciola con gli altri studenti Erasmus davanti all’università, dove ho conosciuto ancora altri studenti. Sottolineo che le festicciole sono all’aperto e vengono rispettate le distanze, sebbene qui non si facciano alcun problema. Non frequenterei mai una festa dove le persone sono tutte incollate. Non lo farei senza Covid-19 figuriamoci in piena pandemia.

Sabato

Sabato giornata splendida! Stancante ma splendida! Siamo andati al canile per portare a passeggio, e coccolare, tanti cagnolini che ci hanno ringraziato con tanto amore. Il mio cagnolino era un gran pigrone. Correva, correva tanto, ma poi si stancava e stava fermo per dieci minuti finché non era di nuovo in forze per correre di nuovo. Diciamo che era più lui che portava a spasso me, visto che decideva tutto lui.

Domenica

Oh, bene, parliamo di oggi, parliamo della mia seconda domenica di Erasmus che è stata stancante tanto quanto la precedente. Oggi sono andata in gita a un’isola qui vicino, insieme al gruppo Erasmus. Ci avevano detto di vestirci comode. Ci avevano detto che avremmo camminato. Ma non ci avevano detto che avremmo scalato una montagna.

Inutile dirvi che sono distrutta, che ho le vesciche alle dita dei piedi, che ho dolori su tutto il corpo e le mie povere e fragili caviglie mi fanno soffrire anche adesso che sono stesa sul mio bel e comodo lettone. Tuttavia, ne è valsa la pena. La stanchezza, lo stress, il sole, le salite, le discese, le pietre, ne sono valse la pena, perché la vista era davvero meravigliosa. Per questo, concludo questa settimana con alcune foto di oggi:

Questa era la mia prima settimana in Erasmus. Siete curiosi di sapere come andrà la prossima? Collegatevi domenica prossima, oppure lunedì sul mio Instagram!

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