Whatsapp fa un passo indietro e rinvia l’aggiornamento della privacy

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Qualche settimana fa vi abbiamo parlare di Whatsapp e della sua decisione di modificare la policy sulla privacy, da questo mese sono iniziati gli avvisi sull’applicazione per gli utenti, che si sono trovati a dover accettare oppure rifiutare il nuovo avviso (oppure rimandare finché non sarebbe divenuto obbligatorio). Tuttavia, in molti hanno subito cercato delle alternative (noi ve le abbiamo proposte qui), così Whatsapp ha deciso di fare un passo indietro, per potersi spiegare meglio con il pubblico.

Signal, applicazione che è stata scelta dagli utenti come migliore per sostituire Whatsapp, ha avuto un così grande boom di iscritti che è andata in crush, mentre l’applicazione di Mark Zuckerberg è stata disinstallata da tantissimi utenti che non vogliono proprio accettare la nuova policy. È probabilmente per questo motivo che Whatsapp ha deciso di fare un passo indietro, o meglio, di rinviare questo aggiornamento obbligatorio a maggio 2021.

La data stabilita era quella dell’8 febbraio, ma Zuckerberg ha cambiato idea. Nessun account, a inizio del prossimo mese, sarà reso inutilizzabile se non con aggiornamento, per cui tutti gli utenti che sono migrati su Telegram e su Signal, possono installare nuovamente l’applicazione e utilizzarla per qualche altro mese, magari finché Whatsapp non si sarà completamente chiarito. E già lo staff sta cercando di convincere il pubblico a non aver paura della nuova policy.

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Fonte: pexels

Whatsapp fa chiarezza sul nuovo aggiornamento

Whatsapp, considerando quanti utenti ha perso negli ultimi giorni, ha deciso di fare chiarezza tramite un post che potete leggere sul blog ufficiale dell’applicazione di messaggistica, ma che noi vi riportiamo, solo con i punti salienti, in quest’articolo, in modo che possiate farvi una vostra opinione e decidere voi stessi se dare un’altra occasione all’app di messaggistica più utilizzata in Italia.

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Fonte: pexels

In primis, sul blog si legge che sono circolate informazioni false e non veritiere sul nuovo aggiornamento, per questo hanno deciso di fare più chiarezza. L’articolo è intitolato «abbiamo posticipato la data per accettare i nuovi termini sulla privacy», per arrivare dritti al punto del discorso.

«WhatsApp si fonda su un concetto semplice: tutto ciò che condividi con familiari e amici rimane tra voi. Questo significa che continueremo a proteggere le tue conversazioni personali con la crittografia end-to-end. Grazie a questa misura di sicurezza, né WhatsApp né Facebook possono vedere i tuoi messaggi privati. Ed è per questo motivo che non teniamo traccia delle persone che chiami o a cui invii messaggi. WhatsApp non può nemmeno vedere la posizione da te condivisa e non condivide i tuoi contatti con Facebook.»

Il problema principale, che era quello della privacy, è quindi stato risolto. La tua privacy non ne risentirà di nulla, potrai continuare a scambiarti messaggini con il tuo fidanzatino o con le tue amiche senza aver paura che vengano postate online. Il nuovo aggiornamento, al contrario di ciò che si pensa, «include invece modifiche che riguardano nuove opzioni facoltative a disposizione degli utenti che desiderano comunicare con le aziende su WhatsApp e offre maggiore trasparenza sulle nostre modalità di raccolta e utilizzo dei dati».

Aggiungono poi che hanno deciso di posticipare la data in cui gli utenti saranno sottoposti a prendere la decisione: accettare o non accettare i termini? La data scelta sarà il 15 maggio, per cui dall’8 febbraio in poi sarà ancora possibile utilizzare Whatsapp e, nel frattempo, lo staff si impegnerà a far comprendere a tutti che non c’è nulla di pericoloso e che in alcun modo la privacy degli utenti sarà a rischio.

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Fonte: pexels

Insomma, finalmente è stata fatta un po’ di chiarezza sulla questione. Purtroppo, negli ultimi giorni, molti utenti si sono fatti prendere dal panico, senza però informarsi minimamente, e Whatsapp se n’è reso conto. Adesso voi cosa ne pensate? Starete dalla parte dell’applicazione di messaggistica o emigrerete comunque in un altro servizio?

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