Whatsapp lancia Community: l’app di messaggistica è ancora più simile a Telegram

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In Italia tutti hanno Whatsapp. Persino quando stavano cambiando le policy e le persone cominciavano ad abbandonare l’applicazione migrando su altre, alla fine hanno deciso di tornare. Altri, invece, non se ne sono proprio mai andati. La verità è che, sebbene ci siano delle app superiori sotto diversi punti di vista (vedi: Telegram), Whatsapp resta comunque quella che per prima è arrivata sugli smartphone degli italiani e che quindi tutti hanno installata. E adesso potrebbe diventare uno pseudo social Vediamo che succede.

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Whatsapp cerca sempre di stupire i propri clienti con diversi aggiornamenti, che vanno dall’introduzione dei pagamenti con le criptovalute (sebbene in Europa ancora non abbiamo questo lusso) a Community. Certo è che molte volte, insieme a Instagram e Facebook, va in down, e quindi a noi non resta che utilizzare Telegram e Twitter che invece sono (quasi sempre) una certezza. Tuttavia, con Community vuole andare un passo avanti rispetto a tutte le altre piattaforme simili, che sarà disponibile a breve.

Da un po’ di mesi si parla di quest’aggiornamento, grazie a WABetaInfo, un portale specializzato nell’analisi e nel commento delle novità incluse nella Beta di WhatsApp, che rilasciò delle notizie sul proprio profilo Twitter, descrivendolo come «un modo per gli utenti di organizzare meglio i propri gruppi. Niente di più, non è qualcosa come Twitter e Facebook», scrissero ai tempi. Adesso, ovviamente, abbiamo molte più notizie, e soprattutto sono notizie ufficiali.

Cos’è Whatsapp Community?

«Community di WhatsApp consentirà alle persone di aggregare gruppi separati in un gruppo più grande secondo la struttura a loro più congeniale. Potranno ricevere gli aggiornamenti inviati all’intera community e organizzare facilmente gruppi di discussione più piccoli, specifici per argomento», leggiamo. Detto così, in realtà, ci fa pensare a una sorta di canale Telegram, dove è possibile che uno o più individui (gli amministratori) inviino delle comunicazioni a tutte le persone del gruppo. Volendo, è possibile anche reindirizzarle ad altri gruppi.

Mark Zuckerberg ha fatto proprio l’esempio di una comunità scolastico «con chat in cui vengono condivisi e discussi annunci importanti per i genitori, o una comunità di lavoro con chat per discutere di cose diverse con i colleghi, o una comunità del quartiere su cui parlare di cosa sta succedendo la tua strada o nel tuo palazzo. Molte persone ci dicono che vogliono usare WhatsApp per questo, dato che è il modo più veloce per rimanere in contatto con le persone, ma finora il prodotto non è stato costruito in modo tale da rendere tutto facile».

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Potremmo quindi definire Community come un aggregatore di gruppi, dove però solo gli admin possono scrivere in modo di evitare «comunicazioni superflue o sovraccarichi» (letteralmente come i canali Telegram). «Con il lancio di oggi, ci siamo spinti oltre permettendo alle persone di comunicare non solo con gli amici e con i contatti più stretti, ma anche con tutte le diverse community che fanno parte della loro vita. Costruiremo funzioni di messaggistica comunitaria anche per Messenger, Facebook e Instagram», ha aggiunto Zuckerberg sul suo post Facebook.

Una cosa positiva, comunque, è che come su Telegram non è possibile vedere gli utenti iscritti a un canale, su Whatsapp Community non sarà possibile vedere il numero delle persone iscritte al canale (ma solo di quelli con i gruppi in comune). Ottimo per la privacy, considerando che ci potrebbero essere tantissimi utenti, tra cui anche sconosciuti. In più, per entrare, ci sarà bisogno dell’invito dell’amministratore, e per questo motivo si differenzia da Telegram in quanto sulla piattaforma russa basta cercare nella sezione cerca.

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Altra novità è che sarà possibile fare delle chiamate vocali fino a 32 partecipanti, si potrà reagire ai messaggi come emoji (cosa che su Telegram già avviene da qualche mese) e si potranno inviare file fino a 2 GB. Gli amministratori dei gruppi, poi, potranno anche rimuovere dei messaggi che magari non ritengono appropriati. Insomma, più passa il tempo, più Whatsapp diventa Telegram. Ma almeno adesso anche chi utilizza l’applicazione di messaggistica di Zuckerberg potrà provare i confort che chi utilizza quella di Durov ha già da mesi.

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