Ungheria: Trump dà il suo sostegno al dittatore Viktor Orbán

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In vista delle elezioni che si terranno in Ungheria nel 2022, Donald Trump, ex Presidente degli Stati Uniti d’America, ha deciso di dare il proprio appoggio a Viktor Orbán, lo stesso che è lodato e ammirato dalla destra italiana, da Matteo Salvini a Giorgia Meloni. Insomma, non importa che tu sia un dittatore omofobo e transfobico che ha avuto il coraggio di censurare qualsiasi serie tv o film che abbia dei contenuti LGBT, sarai comunque sostenuto da tutti quelli che hanno passato due anni a piagnucolare per la dittatura sanitaria e per la censura per il famoso discorso di Giuseppe Conte in cui ha fatto “nomi e cognomi“.

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Fonte: Web

Non siamo comunque qui per parlare dell’Italia che, per una volta, non c’entra nulla. Oggi ci concentriamo su Donald Trump e su Viktor Orbán, che in questi giorni è anche molto chiacchierato a causa della morte di Gergely Homonnay, scrittore e attivista LGBT ungherese morto a Roma. L’amica che l’aveva visto prima di Natale, in un lungo post su Facebook, ha spiegato che l’uomo «parlava quasi ogni giorno di quanta paura avesse di venire in Ungheria, che riceveva minacce, che lo osservavano, monitoravano i suoi movimenti, sapevano dove si sedeva sull’aereo, quando tornava a casa, che lo aspettavano all’aeroporto, ecc…», e per questo si vuol far chiarezza.

Ovviamente non ha apertamente accusato il governo o l’Ungheria, tuttavia non esclude neanche quest’ipotesi e sicuramente ci penseranno gli inquirenti a dare il massimo per far giustizia a un uomo che non riusciva a vivere bene la sua patria, a causa della mentalità che vige sotto la presidenza di Viktor Orbán. Ricordiamo anche che, al momento, è Péter Márki-Zay il candidato che sfiderà Orbán e più in generale il Fidesz, il partito del politico di destra, durante le prossime elezioni.

Tuttavia, c’è una persona che sostiene Viktor Orbán, e non è poi tanto una sorpresa considerata la mentalità. Ovviamente parliamo dell’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump che, ancora dopo un anno dall’ufficializzazione di Joe Biden come suo successore, sostiene che ci siano dei complotti dietro quelle elezioni. Chissà quindi se le sue parole saranno un porta fortuna o se, al contrario, sarà un uccello del malaugurio come Matteo Salvini.

Donald Trump su Viktor Orbán: «un leader forte, che merita la rielezione»

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Fonte: web

Ha fatto una dichiarazione molto simile a quelle che fa per sostenere i suoi candidati repubblicani negli State, scrivendo che Viktor Orbán ha il suo «completo sostegno e approvazioni» durante le elezioni di aprile, poiché «ha portato avanti un lavoro forte e straordinario nella protezione dell’Ungheria, nella lotta all’immigrazione illegale, nella creazione di lavori, nel commercio, e dovrebbe essergli permesso di proseguire nella prossima elezione. È un leader capace e rispettato da tutti»

Ha anche sottolineato che «Viktor Orbán ama davvero il suo Paese e vuole la sicurezza per il suo popolo». Prima di Viktor Orbán, Donald Trump ha già dato il suo sostegno a un altro dittatore, ovvero Jair Bolsonaro, anche lui idolatrato da Matteo Salvini che ha addirittura avuto il coraggio di chiedere scusa a nome di tutta l’Italia quando il brasiliano si è presentato in Italia e ha avuto diversi contestatori ad attenderlo. L’ungherese, comunque, ha sempre dato il proprio sostegno a Donald Trump quindi non siamo proprio stupiti dalle sue parole, anche perché andò persino in visita alla Casa Bianca nel 2019.

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Non ci sono però delle buone parole da parte di alcuni americani, come Ben Rhodes, un consulente dell’ex Presidente Obama, che su Twitter ha scritto che «Trump semplicemente esprime ad alta voce quello che il Partito repubblicano ha accettato da tempo: preferiscono l’autocrazia alla democrazia liberale», facendo riferimento a un vecchio elogio che fece Viktor Orbán alla Russia e alla Cina, non esattamente delle democrazie. Anche la stampa, però, non lascia in pace Trump.

Il Washington Post infatti ha definito “insolito” il post di Trump nei confronti del Presidente ungherese, principalmente perché quest’ultimo è «accusato da oltre un decennio di minare la democrazia nel Paese e di muoversi verso un regime autocratico» e nonostante ciò è comunque amato dalla destra (e non solo degli Stati Uniti): «Il conduttore di Fox News, Tucker Carlson, ha elogiato le politiche sull’immigrazione di Orbán e, tra gli altri, l’ex assistente di Trump alla Casa Bianca, Stephen Bannon, lo ha definito: il più significativo sulla scena in questo momento».

Insomma, sostegno della destra a parte, chissà se Viktor Orbán riuscirà a continuare con la sua dittatura o se verrà ristabilita la democrazia. Quello che speriamo è che venga scelto un Presidente che sia il meglio per tutto il popolo, e non solo per la destra.

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