Telegram sotto indagine in Germania: non blocca i gruppi neonazisti e antisemiti

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Che Telegram sia un porcaio lo abbiamo scritto fin troppe volte. Revenge porn, pedopornografia, fascismo, nazismo, razzismo, omofobia, ma anche solo i canali in cui le ragazze vengono inserite come se fossero merce da scambio. Tuttavia, in Italia non si riesce a fare nulla, anche se le vittime sono minorenni e vengono commentate da padri di famiglia, anche se la privacy delle ragazze viene violata allo sfinimento. Non esiste legge, su Telegram, ma non in Germania.

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Fonte: trizero

I canali vengono segnalati, eliminati e poi ricreati in men che non si dica, in poco meno di un’ora si ripopolano come se le persone non abbiano altro da fare che entrare in questi gruppi o canali in cui ragazzine, spesso minorenni, spesso anche bambine, vengono sessualizzate, insultate e degradate nei modi peggiori, modi che, nel 2021, non dovrebbero proprio esistere. Eppure, non è così. Eppure, su quei gruppi e canali su Telegram continuano a esistere e sono lo schifo dell’umanità, il peggio che un uomo può dare di sé.

Non voglio dare la colpa. Non dirò qualcosa come è colpa di chi li crea o, come purtroppo qualcuno ha scritto, è colpa delle ragazzine che scattano quelle foto. Davvero è così importante dare la colpa a qualcuno? Ci fa sentire meglio dare la colpa a qualcuno? O vogliamo provare ad agire e cercare di salvare le ragazze e le bambine? Perché, flash news, io su uno di quei gruppi sono entrata e stavo per vomitare. C’erano bambine. C’erano bambine, c’erano ragazze, c’erano fidanzate, c’erano persino figlie e sorelle. C’erano ragazze sessualizzate da sconosciuti o persone di cui si fidano. Ma in Germania, i gruppi Telegram, sono sotto accusa per qualcosa che forse è persino peggio di questo.

In Italia nessuno fa nulla, ma purtroppo nessuno può fare qualcosa perché anche se sei la polizia postale su Telegram non sei nessuno. Con tutto il rispetto per le autorità, ovviamente, ma basta leggere le FAQ e il regolamento di Telegram per sapere che, a meno che siano così stupidi da utilizzare il proprio nome e cognome o numero di telefono (o altri errori da dilettanti), è impossibile trovare un utente di quei gruppi, o meglio ancora il pesce grosso che vi sta dietro. L’unico che potrebbe intervenire è Telegram, smettendola di proteggere i membri che umiliano le ragazzine e fanno apologia del fascismo e tutte le altre porcate. Perderebbero utenti? Certamente. Ma salverebbero la vita di tantissime persone.

Telegram è nei guai in Germania: perché?

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Fonte: eccocome

Partiamo dalle origini. Tre anni fa in Germania è entrata in vigore la cosiddetta “legge Facebook“, che però è diretta a tutti i social media con più di due milioni di iscritti, per cui anche Telegram. Secondo questa legge e in particolare secondo la Netwerkdurchsetzungsgesetz (NetzDG), il team dei social è obbligato a eliminare qualsiasi contenuto incriminato, pena una multa fino a 50 milioni di euro. Ai tempi, la legge fece tanto scalpore anche in politica, un po’ come il nostro DDL Zan, poiché alcuni gruppi politici avevano paura di venir censurati.

Tuttavia, oggi, proprio questa legge sembra essere il nemico numero 1 di Telegram e di Pavel Durov, il russo che ha creato il social, perché, sebbene sia un’applicazione di messaggistica, i suoi canali monodirezionali o i bot ci fanno pensare che sia più un social che un’app come Whatsapp. Tra l’altro, chi segue le notizie di questo social, sa benissimo che la mente dietro ha sempre rifiutato di collaborare con le autorità per poter proteggere gli utenti, tanto che nelle faq si sottolinea che è al di fuori delle restrizioni locali.

«Per esempio, se criticare il governo è illegale in qualche Paese, Telegram non sarà parte di questa censura politica. Questo va contro i principi dei nostri fondatori . Mentre blocchiamo bot e canali legati al terrorismo (ad esempio legati all’ ISIS), non bloccheremo nessuno che esprime pacificamente altre opinioni».

Tuttavia, il fascismo, come il nazismo, non sono opinioni, per cui se esiste un movimento Querdenker composto da neonazisti che utilizza Telegram come luogo online preferito per spargere odio antisemita e non solo, Telegram dovrebbe intervenire. La propaganda nazista, antisemita e il negazionismo dell’Olocausto sono vietate dalla legge tedesca, anche online, proprio per questo motivo il Der Spiegel ha scritto un articolo in cui un portavoce del ministero della Giustizia tedesco ha annunciato che il governo ha cominciato a inviare le prime notifiche formali ai gestori dell’app.

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Manifestazioni fasciste in Italia

Il canale accusato si chiama Wir e al suo interno ci sono circa 240 persone, tra veterani dell’esercito, riservisti armati e militari di leva e, tra queste persone, più di dodici sono state arrestate negli scorsi mesi per aver pianificato attentati contro moschee e politici. È quindi un canale di estrema destra, un po’ come se in Italia Casa Pound creasse un canale in cui comincia a scrivere cose fasciste. Un po’ come se per strada tantissime persone si mettessero a fare il saluto romano, e non venissero punite per questo (ah, è già successo?).

Mentre in Italia riescono a scampare i guai, in Germania non è così, e infatti adesso le autorità hanno avviato un’indagine, accusando Telegram di non aver inserito un canale ufficiale per presentare dei reclami contro i comportamenti degli utenti e di non aver indicato un funzionario di stanza in Germania che possa essere considerato responsabile della condotta degli utenti. La piattaforma non ha ancora risposto, ma, al momento, rischia una multa molto salata.

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