Svizzera, matrimoni LGBT: la gioia del dire “sì”

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Da ieri la Svizzera ha voluto dire sì ai matrimoni LGBT. Il referendum su “Matrimoni per tutti” ha raggiunto il 64% dei Sì sul territorio nazionale, dopo aver ottenuto già il sostegno del parlamento e del Consiglio federale. Il matrimonio fra persone dello stesso sesso era stato già approvato in parlamento l’anno scorso, tuttavia i partiti conservatori si misero in mezzo affinché la legge fosse nuovamente messa in discussione. Pensate che erano riusciti a raccogliere ben 50 mila firme. Tuttavia, con il referendum, adesso, non potranno più opporsi all’amore.

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Fonte: Twitter

Che l’amore non abbia sesso o genere ormai dovrebbe essere accettato da tutti. Siamo nel 2021 e ci sono ancora persone che privano di diritti fondamentali altre, solo perché innamorate di una persona dello stesso sesso, solo perché non eterosessuali. Poi hanno anche il coraggio di non definirsi omofobe o ancora di non fare discriminazioni. Come si può pensare di non fare discriminazioni se letteralmente si sta dicendo a una persona che non può sposarsi solo perché ama una persona del suo stesso sesso?

In Italia, ad esempio, abbiamo le unioni civili ma non i matrimoni, e questo ci rende uno dei pochissimi paesi europei a non legalizzarli. Pensate che insieme a noi ci sono la Polonia e l’Ungheria, che sono state addirittura riprese dall’Unione Europea per i comportamenti discriminatori, quindi il fatto di essere anche solo associati a queste due nazioni dovrebbe farci rendere conto che qualcosa non va. E invece noi continuiamo a non rendere legge il DDL Zan, che vuole proteggere, e ci vantiamo di avere delle unioni civili.

Matrimoni LGBT: adesso in Svizzera sono legali

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Fonte: Twitter

«È una emozione enorme. Questa è una giornata storica per la Svizzera che, finalmente, entra in un mondo moderno, liberale, fatto di rispetto e di amore», ha detto la deputata ecologista di Ginevra con la voce tremante per l’emozione. È stata Lisa Mazzone a dare l’annuncio della vittoria del referendum “Matrimonio per tutti”, con la gioia di sapere che nel proprio stato nessuno sarà più discriminato per l’amore. Piagnucolano invece L’Unione Democratica Federale e il Partito Evangelico Popolare, coloro che avevano lanciato il referendum sperando nel no.

Pascal Sciarini, politologo dell’Università di Ginevra, ha detto a Repubblica che «questo risultato a significare che la Svizzera è diventata definitivamente progressista, anche se altri paesi, come la Francia e la Germania sono arrivati prima. C’è tuttavia una differenza. In questi paesi che le ho citato non è stato il popolo a decidere, bensì i governi e i Parlamenti. Quindi il risultato della Svizzera ha davvero un valore particolare», spiegando anche che i due partiti contrari «sono particolarmente legati ai valori cristiani, per cui il matrimonio rimane una questione tra un uomo e una donna».

Tra l’altro questa è una buona notizia anche per le persone LGBT che desiderano sposarsi con un matrimonio, poiché il referendum «autorizza il matrimonio di stranieri non domiciliati», quindi questa è una vittoria anche per gli italiani che finalmente potranno unirsi in matrimonio con la persona che amano. Pensate che l’importanza del referendum si è vista anche dal fatto che l’affluenza è stata 52% superiore alle votazioni recenti. Questo non può che farci sperare in un mondo migliore.

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Fonte: Twitter

Adesso le persone omosessuali che si sposano in Svizzera avranno il riconoscimento giuridico della relazione e potranno anche adottare un bambino, oppure, per le donne, potranno accedere alla donazione di sperma in Svizzera (il bambino avrà il diritto di conoscere l’identità del donatore all’età di 18 anni), ed entrambe le donne saranno riconosciute come madri. La maternità surrogata, quello che viene più comunemente chiamato “utero in affitto“, invece è sempre negata dalla Costituzione.

Monika Rüegger del comitato di oppositori al Matrimonio per tutti, ritiene il 26 settembre un «giorno nero per i bambini», poiché non potranno crescere più solo con un padre o una madre. Forse Monika Rüegger dovrebbe ricordare che quei bambini che crescono nell’orfanotrofio senza genitori sono gli stessi che sono stati abbandonati da una coppia eterosessuale, e preferiscono di gran lunga essere cresciuti da due mamme e da due papà piuttosto che crescere senza un genitore. Se il problema è il bullismo che potrebbero ricevere, allora pensiamo a eliminare il bullismo e l’omofobia.

«Bella notizia: gli svizzeri hanno approvato il referendum sul matrimonio alle coppie omosessuali con il 64% dei voti a favore. Visto che ora l’Italia diventa ufficialmente l’unico Paese dell’Europa occidentale senza i matrimoni egualitari, direi che è il caso di metterci in pari», ha scritto Marco Furfaro, della direzione nazionale del PD. Laura Boldrini, invece: «Il 52% dei seggi del Parlamento in Islanda sarà ricoperto da donne. In Svizzera approvato referendum per il matrimonio civile anche per le coppie omosessuali. Forse anche in Italia un giorno…noi lottiamo per questo».

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