Formula 1: correva l’anno 1948

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La scorsa settimana abbiamo seguito assieme il Gran Premio di Francia, segnato dall’emozionante vittoria di Max Verstappen sull’acerrimo rivale Lewis Hamilton. In questo articolo, invece, ci avventureremo alla scoperta delle origini della Formula 1, dove il termine “formula” indica l’insieme di limiti, regole e restrizioni che devono essere rispettati per garantire una maggiore sicurezza ai piloti e un’equilibrata disparità tecnica tra le vetture.

Facciamo un passo indietro nel tempo: correva l’anno 1948 quando, al termine della Seconda Guerra Mondiale, nacque la Formula 1 così come la conosciamo oggi. Ma per comprendere le radici della massima categoria di corsa automobilistica su circuito dei nostri tempi dobbiamo risalire alla fine dell’Ottocento, in particolare nella Francia del 1887.

Le prime gare della storia della Formula 1

Nel 1887 venne organizzata la prima gara della storia della Formula 1, all’epoca non ancora denominata con tale nominativo. Gli onori dell’iniziativa si devono riconoscere agli autori di Le Vélocipède, un quotidiano francese che si occupava di ciclismo, sport acquatici e meccanica, il quale decise di proporre una corsa automobilistica a Parigi, il cui traguardo corrispondeva a Versailles. Purtroppo soltanto una vettura colse l’invito a partecipare, quindi la competizione non riscosse il successo sperato.

Arrivò così il 1894, quando Le Petit Journal organizzò un’altra competizione: furono 21 le vetture ad iscriversi alla lista di partecipanti, grazie all’incentivo del premio finale di 5000 franchi per il vincitore della gara. Il percorso contava 130 Km, che corrisposero alla distanza da Parigi a Rouen.

Questo progetto portò alla nascita dell’Automobile Club de France (ACF): il potenziale delle corse automobilistiche si dimostrò estremamente elevato, inducendo l’associazione ACF ad organizzare gare in città differenti fino al 1903, anno in cui avvenne un tragico incidente che causò la morte di 8 persone, tra cui la figura di spicco del progettista Marcel Renault.

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Fonte: ESPN

Nel 1904 nacque l’Association Internationale des Automobile Clubs Reconnus (AIACR, l’odierna FIA), la quale nel 1906 si occupò di redigere le direttive che avrebbero regolato le future gare automobilistiche: la prima di queste stabiliva un peso massimo di 1000 Kg a vettura per poter partecipare alle corse internazionali.

Nello stesso anno possiamo collocare il pioniere dei Formula Grand Prix: le scuderie partecipanti potevano schierare 3 automobili ciascuna e avrebbero dovuto rispettare la regola del peso massimo stabilito. La competizione ebbe una durata di due giorni e il percorso concordato appariva di 1250 Km. Fiat e Renault trionfarono in una gara che vide giungere al traguardo soltanto 11 delle 22 vetture partecipanti, anche a causa dei numerosi atti esclusi dal fair play che minacciarono il lavoro di diversi piloti.

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Fonte: Milano da vedere – autodromo di Monza

Arrivò così il 1946, quando l’AIACR cambiò nome in Fédération Internationale de l’Automobile (FIA), e nel medesimo anno fece la sua comparsa la Formula A: antenata di due anni della Formula 1, la Formula A corrisponde alla prima vera categoria di corsa automobilistica su circuito. Sarà, infatti, nel 1948 ad essere coniato il nominativo di Formula 1, assieme a nuovi regolamenti.

La Formula 1 del 1950: trionfa l’Alfa Romeo

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Fonte: Formula 1

Il 1950 venne segnato dall’organizzazione del primo campionato esclusivamente per i piloti, la cui apertura fu affidata al Gran Premio di Gran Bretagna. A seguire vennero disputati in Svizzera, Monaco, Belgio, Francia, Italia. Si percorsero anche la 500 miglia di Indianapolis per coinvolgere gli Stati Uniti, ma inizialmente questa strategia non si rivelò vincente. La classifica venne stilata prendendo in considerazione i risultati ottenuti nelle 7 gare, e a trionfare fu l’Alfa Romeo, con la figura di Giuseppe Farina, il quale conquistò il titolo di primo Campione del Mondo di Formula 1, dopo la vittoria dell’ultimo Gran Premio a Monza. Soltanto la Ferrari riuscì ad ostacolare i sogni dell’Alfa Romeo, iniziando ad imprimere il suo nome nelle speranze degli italiani.

L’ascesa della Ferrari

  • 1951: Juan Manuel Fangio, pilota dell’Alfa Romeo, venne incoronato Campione del Mondo nonostante l’acceso scontro con Alberto Ascari, pilota della Ferrari.
  • 1952: a causa di problemi finanziari l’Alfa Romeo fu costretta ad abbandonare la competizione. La Ferrari, invece, conquistò il titolo mondiale grazie ad Ascari: aveva vinto 30 gare su 33 disputate.
  • 1953: la Ferrari continuò a trionfare anche in questa stagione, mentre le vetture cominciavano a diventare più leggere e potenti.
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Fonte: Automoto

Proprio a causa della potenza troppo elevata delle vetture, la F1 si ritrovò nel mirino della critica, che la costrinse a diminuire la potenza: nel 1961 la cilindrata in Formula 1 fu fissata a 1500 cm³. Nel 1958 venne introdotto il primo Campionato costruttori.

Il dominio delle automobili inglesi

Nella Formula 1 vennero introdotte le scuderie di Vanwall, BRM, Cooper e Brabham. Quest’ultima fu la prima scuderia ad avere come pilota di una delle tre automobili di gara il suo stesso proprietario, Jack Brabham, il quale divenne Campione del Mondo di Formula 1 nel 1959 e nel 1960. Nonostante l’avvento dirompente delle infallibili vetture inglesi la Ferrari non si lasciò intimidire e riconquistò il titolo nel 1961 con Phil Hill e nel 1964 con John Surtees.

Anni ’70, ’80, ’90: dalla Lotus e oltre

Nel 1970 debuttò la Lotus 72, mentre nel 1978 la Lotus 79: l’effetto suolo di queste vetture permetteva di sfruttare l’aria che passava al di sotto dell’automobile per un sollevamento della vettura dalla superficie stradale. Moltissimi ingegneri si ispirano a questi modelli per la progettazione delle vetture delle loro scuderie!

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Fonte: Formula Passion

Sempre negli anni ’70 vennero introdotte nuove misure di sicurezza per minimizzare i danni causati dagli incidenti che si verificavano durante le gare, come ad esempio le tute ignifughe, il casco integrale e le cinture di sicurezza. Grazie a questi sistemi Niki Lauda, tre volte Campione del Mondo di Formula 1, riuscì a sopravvivere all’incidente del 1976 che sconvolse l’intero mondo della F1.

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Fonte: Fanpage

Negli anni ’80 si svilupparono straordinarie innovazioni tecniche, tra le quali troviamo i motori turbo: introdotti dalla Renault, permisero di aumentare la potenza delle automobili, nonostante i provvedimenti del 1961, che vennero adattati alle nuove esigenze delle vetture.

Anche gli anni ’90 furono oggetto di novità sorprendenti, in particolare l’introduzione dell’elettronica. Questa condusse all’inserimento del cambio semiautomatico, del sistema anti-bloccaggio e del controllo della trazione. Ma tutte le modifiche tecnologiche apportate alle vetture comportarono un aumento ingente del denaro necessario, causando la chiusura di molte scuderie a carico di costruttori privati. Vennero introdotte ulteriori norme di sicurezze in seguito agli incidenti che causarono la morte dei piloti Ayrton Senna e Roland Ratzenberger.

Questi anni furono dominati dalla McLaren e dalla Williams.

La Ferrari di Schumacher

Michael Schumacher segnò uno dei più grandi traguardi della storia della Formula 1: vinse ben 7 titoli mondiale, oggi eguagliati soltanto dal pilota Lewis Hamilton, di cui 2 insieme alla Benetton e 5 consecutivi, a partire dal 2000, con la Ferrari. In quegli anni i suoi maggiori rivali furono Kimi Räikkönen (McLaren) e Juan Pablo Montoya (Williams). Pilota eccezionale, capace di migliorarsi ad ogni gara, annunciò il suo ritiro al termine della stagione del 2012.

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Fonte: Wikipedia

Lewis Hamilton: dalla McLaren alla Mercedes

Nel 2008 Lewis Hamilton iniziò la sua scalata all’albo d’oro dei piloti di F1 conquistando il titolo di Campione del Mondo di Formula 1 alla guida della McLaren, con cui aveva esordito solo l’anno precedente. Sarà nel 2012 ad essere reclutato dalla Mercedes, scuderia per cui corre anche in data odierna: la McLaren aveva incominciato a perdere la sua scintilla, mentre la Mercedes ha permesso ad Hamilton di conquistare 6 titoli mondiali.

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Fonte: Zeta Vision

Lewis Hamilton sembra inarrestabile, ma la stagione del 2021 ci sta mostrando la forza dei suoi rivali, tra cui eccelle la figura di Max Verstappen, pilota della Red Bull, il quale dimostra tutte le intenzione di spodestare il dominio della Mercedes.

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Fonte: Virgilio Sport

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