Zone gialle: riaprono i confini

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Sto aspettando di scrivere questa notizia da quando il Governo Conte ha pensato di creare le malefiche zone gialle rafforzate che ha colpito solamente i congiunti fuori regione, come se fossero loro gli appestati. Adesso, però, dopo mesi e dopo 10 mesi da quando nel primo lockdown furono consentiti gli spostamenti, posso finalmente scrivere che dal 26 aprile le persone che si trovano in zone gialle potranno nuovamente spostarsi in altre zone gialle. C’è da festeggiare, ma anche da riflettere.

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Fonte: pinterest

Personalmente non ho mai compreso il perché delle zone gialle rafforzate. Nel senso, se i numeri erano così positivi da essere zone gialle, per quale motivo una mamma non poteva raggiungere il figlio solo perché si trova in un’altra regione, magari a 20 km di distanza ma un amico che, ad esempio, abita a San Severo, poteva raggiungere un amico a Lecce? In quel caso il Covid-19 non esisteva? Per questo ritengo e l’ho sempre detto che le zone gialle rafforzate sono sempre state l’inutilità e l’ignoranza nei confronti della salute psicologica. Perché il Covid-19 esiste soprattutto all’interno dei confini regionale dove chiunque ha fatto quel che gli pareva. Anche in zona rossa. E lo sappiamo tutti.

Sono comunque molto felice della scelta del Premier Mario Draghi che finalmente ha fatto qualcosa di diverso e buono, ma sono anche delusa dal fatto che, dopo un anno di lockdown, i congiunti fuori regione siano comunque considerati alla pari del turismo. Che i confini regionali sarebbero stati aperti in vista dell’estate, ne eravamo tutti certi. Lo scorso anno a giugno, quest’anno un mese prima. Tuttavia, è davvero irrispettoso che una moglie che vuole riabbracciare il marito dopo mesi di lockdown non possa raggiungere il proprio affetto e possa farlo solo come turista.

Forse servirebbe in generale un po’ più di empatia e soprattutto informazione. A dicembre Giuseppe Conte ci ha dato l’abitazione, una sorta di scappatoia che molti hanno potuto utilizzare per ricongiungersi, ma a causa di cui altri hanno ricevuto una multa poiché, e qui cito il 1500, il numero di pubblica utilità dedicato al Covid-19, «dipende da chi ti ferma». Sul gruppo di congiunti fuori regione su Facebook una ragazza ha raccontato di come il suo compagno sia stato multato mentre rientrava alla residenza, sebbene quello sia sempre consentito, tuttavia «non avrebbe dovuto fare il viaggio precedente». Ma stiamo scherzando?

Spostamenti fra regioni: cosa succederà dal 26 aprile nelle zone gialle?

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Fonte: pinterest

La scorsa estate l’Italia non aveva ancora le regioni suddivise in colori, non esistevano zone gialle, rosse e arancioni, quando le regioni sono state aperte, sono state aperte tutte. Quest’anno, invece, è diverso. Solo le regioni gialle saranno aperte e, dopo che molte sono divenute arancioni, si prospetta che per il 26 in molte torneranno finalmente gialle. E quindi ripetiamo quello che è successo la scorsa estate, mi raccomando italiani. Ricominciano a dimenticare tutte le morti, a cantare non ce n’è coviddi, ad assembrarci e a non indossare la mascherina, così poi a ottobre possiamo dare la colpa al governo.

Dal 26 aprile alcune regioni tornano zone gialle e gli spostamenti saranno consentiti: a dirlo il Presidente del Consiglio Mario Draghi secondo cui «si può guardare al futuro con prudente ottimismo e fiducia». Certo, guardiamo al futuro ma non facciamo come la scorsa estate in cui abbiamo completamente dimenticato i mesi di lockdown totale. Serve comunque rispetto e maturità. Quest’anno in più abbiamo i vaccini, ma dobbiamo anche ricordare che noi persone comuni il vaccino lo vedremo fra qualche mese.

Le news sugli spostamenti fra regioni, comunque, non riguardano solo le regioni gialle, poiché, tramite un pass, anche chi abita in regioni di colore diverso ci si potrà spostare. Che sia la sacrosanta deroga che i congiunti fuori regione stanno chiedendo da più di un anno? No, non è una deroga, bensì la certificazione in cui si afferma di essersi sottoposti al tampone da Covid-19 48 ore prima di partire oppure di aver fatto il vaccino (mi sembra di capire che siano ancora dei rumors). Sicuramente avremo più informazioni nei prossimi giorni o quando saranno pubblicate delle FAQ.

Altre novità sono l’apertura delle scuole di ogni ordine e grado nelle zone gialle e arancione, mentre nelle rosse la presenza è limitata al 50% alle superiori mentre fino alle terza media in presenza. «Con la decisione di oggi il governo ha preso un rischio fondato sui dati che sono in miglioramento», e possiamo solo sperare che con questa decisione non si peggiori nuovamente come è avvenuto a settembre. Speriamo che gli italiani abbiano imparato la lezione.

«Questo rischio che il governo ha preso e che incontra le aspettative dei cittadini si fonda su una premessa: che quei provvedimenti che governano il comportamento nelle attività riaperte siano osservati scrupolosamente, quindi mascherine e distanziamento. Occorrerà una sensibilizzazione particolare delle autorità e forze dell’ordine per osservare questi comportamenti. Il rischio calcolato si trasforma in una opportunità per l’economia e la nostra vita sociale»

Draghi ha anche invitato le autorità e le Forze dell’Ordine a fare i controlli, o il proprio mestiere. Poiché, in effetti, se una discoteca apre per 800 persone in più a quelle previste dal DPCM, evidentemente un problema c’è. Così come i ristoranti che, quando erano aperti, se ne fregavano delle norme. Noi comprendiamo al massimo le necessità e che per mesi queste persone non hanno lavorato, tuttavia se fanno stare nel proprio locale delle persone attaccate e senza mascherina, rischiamo di ripetere lo stesso errore.

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«Saranno definitive le riaperture? Quando ho parlato di rischio ragionato è questa la risposta: se i comportamenti sono osservati e sulla campagna vaccinale non ho dubbi che sarà sempre meglio la possibilità che si torni indietro è molto bassa e in autunno la vaccinazione sarà molto diffusa», ha detto Mario Draghi. In ogni caso, non ci resta che sperare. Adesso alcuni congiunti fuori regione potranno riabbracciare i propri affetti come se fossero dei turisti, ma potranno farlo. Cerchiamo di non tornare indietro, non di nuovo.

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