Spencer Elden, il bambino della copertina di Nevermind, fa causa ai Nirvana

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No, non vi trovate su Lercio, Spencer Elden, l’ex neonato che ha posato per la copertina di Nevermind, album storico dei Nirvana, ha davvero fatto causa alla band pedopornografia e sfruttamento sessuale minorile chiedendo un risarcimento di 150mila dollari. E sì, lo ha fatto dopo ben 30 anni. La denuncia è stata presentata martedì scorso da Robert Y. Lewis, legale di Elden, che ha davvero parlato di child porn e addirittura affermando che la presenza della banconota ha trasformato il bambino in un sex worker.

L’immagine di cui stiamo parlando è conosciuta da tutti, anche da chi non ha mai ascoltato i Nirvana, da chi non apprezza il genere o da chi è troppo piccolo per sapere chi fossero i Nirvana, questo perché è una delle foto più iconiche della storia del rock: parliamo della copertina di Nevermind, dove si vede un neonato, Spencer Elden, nudo in una piscina mentre insegue una banconota attaccato a un amo. Non c’è nulla di sessuale, dato che nessun contenuto sessualmente esplicito è presente nella foto. Eppure…

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Spencer Elden fa causa ai Nirvana

Quello che Spencer Elden sostiene è che la fotografia che lo ha reso famoso in tutto il mondo sia una forma di pedopornografia e chiede che quella foto non venga più utilizzata, né dai Nirvana né da nessun altro. Ai tempi i suoi genitori ricevettero 200 dollari per lo scatto che ritraeva il figlio nella piscina, mentre la banconota è un’aggiunta dei grafici. È proprio questa grafica che, secondo l’avvocato Robert Y. Lewis, renderebbe il bambino un sex worker.

«Fisher ha creato un’immagine focalizzata sui genitali di Spencer per aumentare lo shock e la natura oscena dello scatto. La vera identità e il nome legale di Spencer saranno per sempre legati allo sfruttamento sessuale a fini commerciali, di cui ha avuto esperienza quando era minore e che è stata diffusa e venduta in tutto al mondo da quando era neonato fino ad oggi», leggiamo nelle carte depositate dall’avvocato.

Spencer Elden ha quindi fatto causa ai Nirvana, alla vedova di Kurt Cobain, Courtney Love, agli eredi e anche al fotografo Kirk Weddle, al direttore artistico Robert Fisher e ai manager Heather Parry e Guy Oseary, insieme alle etichette responsabili della distribuzione UMG, Warner Records e David Geffen’s Geffen Records. Nessuno tra l’altro si aspettava che potesse fare causa, poiché dopo 25 anni dall’uscita lui stesso aveva scattato una foto nella stessa posizione della foto, ma cresciuto e con un costume da bagno.

Tra l’altro, proprio in quell’occasione in cui a scattare la foto era stato John Chapple che aveva pagato la foto sempre 200 dollari, ha tenuto un’intervista con il New York Post, dicendo che «è strano essere parte di qualcosa di tanto importante che però nemmeno ricordo». Ai tempi della foto infatti aveva quattro mesi, tuttavia ha ricreato la foto anche nel 2008, a 17 anni, in più crescendo si è anche tatuato sul petto Nevermind, per questo è davvero inaspettata la sua causa.

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