La reazione al tema di Skam Italia è la dimostrazione di quanto sia importante parlarne

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Ieri ci svegliamo e troviamo in tendenza su Twitter #micropene. La prima reazione è: che succede? Poi apriamo l’hashtag e ci rendiamo conto dell’immensità di commenti che sminuiscono una patologia e anche una realtà di cui non si parla. Non è che se ne parla troppo poco, della micropenia non si parla e basta. E la testimonianza è la risposta ironica da parte dalle stesse che urlano al bodyshaming (giustamente!) se qualche uomo sminuisce il corpo di una donna. Solo che come vale per le donne, deve valere anche per gli uomini.

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Se pensiamo a film o serie tv che hanno trattato il tema del micropene, mi viene in mente solo un episodio di New Girl in cui Jess esce con questo ragazzo che le confessa di avere quella patologia. Ovviamente, considerando come la serie sia comica, non è stato trattato in modo serio ma semplicemente ironico, senza però sminuirlo. In Skam Italia, che tratta di tematiche in modo abbastanza importante e per un pubblico di adolescenti, questa tematica può finalmente essere affrontata come merita, in modo che nessuno e nessuna pensi che sia solo un “sono triste perché non sono dotato“.

A rispondere a tono a tutti questi tweet più che inappropriati, comunque, ci ha pensato il nostro Pietro Turano in tre storie. Nella prima allega gli screen dei commenti cattivi, aggiungendo: «ma non vi vergognate? Queste sono le persone cresciute con Skam? Confortante». Nella seconda invece decide di lanciare proprio l’arco: «Fate tanto i paladini e le paladine battagliere contro gli stereotipi, i ruoli di genere, la cultura machista e ciseteropatriarcale e poi quando scoprite che la serie tratterà di un ragazzo a disagio con il proprio corpo per via delle dimensioni del proprio pene rispetto alle aspettative sociali sapete solo fare del bullismo?».

«Parlare di salute sessuale significa parlare anche di uomini che hanno un micropene o che pensano di averlo per via delle pressioni sociali ma significa parlare anche di identità, relazioni, benessere fisico/emotivo/psicologico… Significa domandarsi cosa debba significare essere uomini oltre la mascolinità tossica e il body shaming», aggiunge. Che dire, Pietro Turano è sempre una certezza, e noi di Cup of Green Tea non vediamo l’ora di sapere come questa tematica importante sia stata trattata. Ma intanto…

Perché il micropene è un tema importante

Cos’è la micropenia

Il micropene è un pene di dimensioni molto inferiori agli standard di normalità. «A determinarne la comparsa è in genere una carenza di testosterone nei primi anni di vita fino all’adolescenza. Tuttavia, esistono anche casi idiopatici – cioè privi di cause spiegabili – e altri dovuti a fattori ambientali», leggiamo su my-personaltrainer.it. Quali sono le conseguenze? Difficoltà a urinare, vita sessuale carente, problemi con la fertilità e anche depressione.

Nel linguaggio tecnico, il micropene è quella condizione per cui il pene è almeno 2,5 deviazioni standard più piccolo di un pene normale.
Per capire a quanto corrispondono, in termini di lunghezza, le 2,5 deviazioni standard, è sufficiente fare riferimento alle misure citate poc’anzi (meno di 7 centimetri, nell’adulto, e meno di 1,5 centimetri nel neonato).

Quante persone ne soffrono

Secondo alcune ricerche statistiche, la condizione di micropene riguarderebbe un nuovo nato ogni 200. Un’intervista di Vice del 2016, parla di una condizione che colpisce lo 0,8% degli uomini, e hanno riportato anche alcune testimonianze, partendo con le parole del chirurgo e urologo Dean Elterman. «È molto raro», ha detto, spiegando che la micropenia può essere diagnosticata già durante l’infanzia, e dipende dalle difficoltà del testosterone di giungere al feto nell’utero. Se lo si nota subito, comunque, può anche essere curato, ma già dopo la pubertà sarebbe inutile.

Testimonianze

Uno degli intervistati di Vice, Neil, racconta di essere bisessuale e di aver provato ad avere dei rapporti solo due volte. «Alcune donne hanno riso di me, è per questo che ho smesso di provarci», ha confessato. «Mi deprime e mi fa sentire inadeguato», aggiunge. Per Jack invece è diventato un feticismo: «penso che sia stata una specie di risposta inconscia alle insicurezze. Credo che in parte sia dovuto al fatto che tutti gli uomini vogliono che il loro pene venga notato, e se hai il pene molto piccolo non riesci mai a credere a chi ti dice che ce l’ha grosso—perciò per qualche motivo perverso diventa meglio avercelo piccolo».

Ma parla anche dei problemi che gli ha causato in adolescenza: «Quando ero più giovane, ho sofferto di depressione e ho tentato di uccidermi più volte. A 15 anni ho preso otto capsule di oppiacei e bevuto mezza bottiglia di whisky. Ho di sicuro avuto dei problemi che sono legati solo in parte, credo, al fatto che ho un micropene». Però per alcune di voi non è un tema importante e di cui si deve parlare.

E ancora più tragica è la storia raccontata da Jesse, un -ai tempi- 23enne: «La prima ragazza con cui sono stato quando avevo 17 anni aveva sentito dire che avevo il micropene, quindi poi continuava a dirmi che era grossissimo per farmi sentire meglio. Ma una settimana dopo che abbiamo rotto ha cominciato a parlarne in giro e a mostrare foto a tutti. È stato brutto».

Il bodyshaming

Per questo motivo, non dovete pensare al micropene solo come un “pene piccolo” o a “un uomo bianco ed etero che si lamenta del suo pene piccolo“. Voi, in quanto donne, dovreste sapere quanto sia brutto vivere in una società in cui tutto è paragonato al porno e in cui persino dei mestieri vengono sessualizzati (segretaria, infermiera, insegnante,…). Come la vista del prosperoso seno delle pornostar, con pancia piatta, nessun pelo sul corpo e sedere bello tondo, influisce sulla nostra autostima, il pene più grande del normale dei pornoattori influisce anche sull’autostima dei ragazzi.

Se fate parte di quella fetta di popolazione che ha un seno o un sedere molto piccolo e avete riso e ironizzato sulla tematica del micropene, mi spiace dirvelo ma siete esattamente come quei ragazzi che vi hanno prese in giro per il vostro corpo. Avete fatto bodyshaming. Avete umiliato delle persone. Nessuno dice che non potete rimanere deluse dal tema scelto per la stagione. A me, ad esempio, avrebbe fatto piacere vedere Elia alle prese con il mondo dopo la scuola, con le incertezze, magari l’università e non l’università meravigliosa dei teen drama americani, ma quella italiana con studenti che si suicidano.

Tuttavia, hanno scelto di parlare del micropene, una patologia, una problematica che coinvolge tantissimi ragazzi che si trovano a essere con l’autostima sotto i piedi, con il rifiutarsi di avere una vita sessuale e, di conseguenza, anche romantica, che si vergognano di se stessi, ed è la prima volta che sarà fatto sul piccolo (e sul grande) schermo. Imparate che i problemi della vita non sono solo i vostri, e solo perché uno vi sembra meno importante, non significa che non meriti comunque una rappresentazione.

I commenti giusti online

(Voglio prima sottolineare una cosa: le femministe che sminuiscono la questione dimenticandosi cosa sia davvero il femminismo, non sono femministe e hanno bisogno di studiare, e basta).

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