Severiukhin dopo il saluto nazista a Portimao: la FIA decide per la squalifica

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La FIA ha emesso la sua sentenza sul caso di Artem Severiukhin, il giovane pilota di kart di nazionalità russa – che aveva deciso di correre sotto la bandiera italiana in seguito alle restrizioni del mondo dello sport applicate agli atleti russia causa degli eventi che hanno segnato la cerimonia del podio, Severiukhin è stato squalificato dal campionato.

Arriva la squalifica per il braccio teso di Severiukhin

Artem ha causato l’indignazione non solo dei membri della comunità del motorsport in seguito alla cerimonia di premiazione segnata dalla sua vittoria nella categoria OK, al primo round del Campionato Europeo Karting. Infatti, durante la riproduzione dell’inno di Mameli, il pilota ha teso il braccio per compiere il saluto nazista.

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Fonte: Sky Sport

Non sono però bastate le scuse per dimenticare l’accaduto: “Mi voglio scusare con tutti per quanto successo ieri sul podio ho fatto un gesto che molti hanno percepito come un saluto nazista. Non è vero. Non ho mai supportato il nazismo e lo considero uno dei peggiori crimini dell’umanità. Gareggiavo sotto licenza italiana, con la bandiera italiana. I ragazzi di fronte al podio mi dicevano che in Italia per mostrare gratitudine è consuetudine colpirsi al petto nella zona del cuore”.

Volevo solo fare il gesto e non so spiegare come sia nato. So di essere colpevole e so di essere stato sciocco e sono pronto ad essere punito, ma per favore credete al fatto che non c’era intenzione nelle mie azioni. Non c’era supporto verso il nazismo o il razzismo. Non c’era il desiderio di offendere spettatori, tifosi, atleti, la squadra né chi stava guardando l’evento. Scusatemi“, aveva dichiarato in un video-messaggio.

Il team con il quale correva, la Ward Racing, aveva preso le distanze dal gesto del giovane russo, affermando in un comunicato stampa che non ci sarebbe stata “alcuna possibilità di continuare la collaborazione con Artem Severiukhin“.

La FIA si era subito mobilitata per condannare l’atto commesso, e in questi giorni è arrivata la sentenza definitiva, portando con sé una squalifica per “incitamento del pubblico alla violenza o all’odio“, venendo così meno ai suoi obblighi di pilota, e quindi agli obiettivi e alle decisioni stabilite dalla Federazione.

Anche la vittoria di Portimao è stata giudicata non valida.

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