Torino: studenti danno alle fiamme una gigantografia di Mario Draghi

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Giorni di manifestazioni in Italia. Dopo lo scandalo di quella fascista organizzata da Forza Nuova a cui hanno aderito 10 mila persone, anche gli studenti di Torino hanno deciso di farsi sentire, recandosi di fronti alla sede del Miur in corso Vittorio Emanuele, bruciando la bandiera dell’Europea e una gigantografia di Mario Draghi. In contemporanea a Torino era anche in corso lo sciopero generale indetto unitariamente da tutte le organizzazione del sindacalismo di base contro il governo Draghi.

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Allo sciopero generale hanno partecipato anche gli studenti contro il Green Pass
Fonte: Twitter

Nulla a che vedere con la manifestazione a Roma di qualche giorno fa, in particolare perché non c’erano dei fascisti aggressivi che urlavano alla dittatura sanitaria. Sì, lo scopo delle manifestazioni era quello di manifestare il proprio sconforto nei confronti del Green Pass e non solo, tuttavia il massimo che è stato fatto è stato lanciare contro le forze dell’ordine delle uova o dei gavettoni con vernice rossa all’altezza di Via Conferenza e di via Palazzo di Città. Sono stati anche accesi dei fumogeni rossi, ma niente di più.

Da studenti, ci viene facile immedesimarci nei ragazzi scesi a manifestare. Più volte abbiamo esposto il nostro disappunto nei confronti del governo, da quello Conte a quello Draghi, che si è completamente dimenticato degli studenti universitari. Perché, mentre gli studenti delle scuole superiori erano almeno citati nelle famose conferenze, quelli universitari erano come dei fantasmi. Tuttavia, a parte ciò, oggi gli studenti sono scesi in piazza «contro governo, scuola-azienda e sfruttamento, sciopero generale scuola in lotta!».

In effetti sono tanti i ragazzi che si lamentano di come l’alternanza scuola-lavoro non sia proficua. Ricorderò per sempre la studentessa del Liceo Classico che mi ha detto di fare alternanza scuola-lavoro all’ospedale. Come? Facendo la clown terapia, che è volontariato. In Italia non c’è solo un problema generale di istruzione, con un sistema rimasto bloccato al secolo scorso che non incita gli studenti a studiare e ad appassionarsi ma solo a imparare a memoria un paragrafo o un libro per ottenere un buon voto. In Italia c’è anche il problema di come si dia troppa poca importanza alla scuola.

Torino: dalle manifestazioni agli scioperi

«Gli studenti li avete abbandonati li avrete nelle piazze ancora più arrabbiati», si legge in uno slogan del corteo. Su La Stampa invece leggiamo l’opinione delle persone alla manifestazione: «Il governo è, come quelli precedenti, sordo alle richieste degli studenti. Ci mandano in classi pollaio, non garantiscono la nostra sicurezza né una buona qualità dell’istruzione. Se non sei uno studente ricco diventi uno studente di serie b». Un gruppo di studenti ha anche dato fuoco a un cartonato con il volto di Draghi e le scritte «precarietà, green pass, scuola-azienda».

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Fonte: Twitter

«Il Pnrr vuole far entrare le aziende nelle scuole, che saranno sempre meno pubbliche. Non risolve i problemi della scuola, come le classi pollaio, le strutture, la sicurezza, lo sfruttamento dell’alternanza scuola lavoro che è manodopera gratuita», dicono altri studenti. Gli studenti hanno fatto un’azione simbolico davanti all’USR, ma poi hanno raggiunto Porta Nuova dove si sono uniti al corteo dei lavoratori, che hanno «un solo interesse, quello dei lavoratori e delle lavoratrici. Siamo qui per riprenderci reddito, dignità e lavoro».

«Siamo qui, in piazza, per riprenderci dignità, diritti, reddito e lavoro», dicono invece altri manifestanti in centro città. «Facciamo richieste alle aziende per i tamponi gratuiti per chi non vuole vaccinarsi. Non siamo No Vax, lo abbiamo sempre detto, ma siamo contrari al Green Pass che penalizza i lavoratori», afferma un delegato Usb. Alla manifestazione hanno partecipato Cub, Usb, Cobas e Si Cobas insieme a studenti legati all’area antagonista, No Tav e No green pass che chiedono che il costo del tampone non sia a carico dei lavoratori. Ci sono anche esponenti di Potere al Popolo, Rifondazione, Pci, Partito Comunista. In tutto i manifestanti erano circa 2 mila. Ma non erano i soli.

Anche i trasporti sono stati coinvolti nello sciopero generale. Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa-Cisal e Fast Confsal e la Rsu, mezzi sia urbani che extraurbani, hanno deciso di scioperare per 4 ore. Tra l’altro, si parla molto di Torino a causa della gigantografia di Draghi, ma in tutta Italia ci sono state delle proteste. A Roma stamattina c’è stato un corteo organizzato da Cobas e Cub, a Napoli è stata bloccata con una rampa di accesso all’autostrada nella zona Porto della città.

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Fonte: Twitter

A Genova c’erano circa 2500 persone, alcune per lo sciopero generale, altre per le tematiche no Green Pass guidate dai Cub. E ancora a Firenze il Collettivo Gkn ha partecipato a un corte con più di mille persone, mentre a Trieste c’è stato un corteo da piazza Goldini verso via Carducci, corso Italia e poi di nuovo piazza Goldoni. A Milano ci sono stati diversi cortei e flash mob. Insomma, l’11 ottobre è stata la giornata in cui gli italiani di tutte le età hanno deciso di farsi sentire in qualche modo.

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