Bisogna investire nella cultura, ma deve essere accessibile a tutti: caso ministro Sangiuliano

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La cultura dovrebbe essere alla portata di tutti. Lo ripetiamo quando dei ragazzi non hanno la possibilità di iscriversi all’università in quanto non sarebbero in grado di pagare un affitto che nell’ultimo anno è salito alle stelle, e lo ripetiamo anche quando il nuovo ministro della Cultura Gennario Sangiuliano ritiene che bisognerebbe far pagare le entrate al museo perché altrimenti «si deprezza il valore delle opere». Se pensiamo a un Vincent Van Gogh, ci rendiamo conto che avere un pubblico che apprezzasse davvero i suoi capolavori, lo avrebbe reso più felice di ricevere semplicemente soldi da esse.

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Domani sarà la prima domenica del mese, quindi tutti i musei saranno gratuiti in tutta Italia, per cui, per chi può, potrebbe approfittare di quest’occasione per godersi dello splendido patrimonio artistico italiano finché ancora sarà visitabile da tutti. Non sappiamo esattamente cosa il ministro Sangiuliano combinerà, sebbene, diciamolo subito, ha già detto di non voler toccare la prima domenica del mese gratis, tantomeno la gratuità per i minorenni e gli sconti per i 25enni… Quindi chi è che dovrebbe pagare? I turisti americani che arrivano con lo yatch.

Sta… Sta per caso dicendo… Di far pagare di più i ricchi? Ministro Sanguiliano, il suo partito deve odiarla! Ma comunque, scherzi a parte, quello che il ministro Sangiuliano dovrebbe fare in primis è lottare contro la chiusura di musei a carenza di personale, perché molti non lavorano, bensì sono volontari e ci rendiamo conto che con il volontariato non paghi le bollette e gli affitti già arrivati alle stelle. In più, ricordiamolo: il valore di un’opera d’arte non dipende dal suo prezzo.

L’Italia ha un patrimonio culturale pazzesco, abbiamo musei, cupole, chiese, cammini per Roma e ritrovi statue o resti risalenti a tempi antichissimi. Ma questo patrimonio non va valorizzato facendo pagare chi dovrebbe semplicemente avere la possibilità di goderne anche ogni giorno. Bisognerebbe, al contrario, bensì sponsorizzandolo. Ci sono persone che non sono coscienti del patrimonio artistico nella propria città, e questo perché la cultura passa sempre in secondo, o persino terzo, piano. Prima istruiamo (gratuitamente!) i cittadini. Poi pensiamo al prezzo delle opere d’arte.

Le dichiarazioni del ministro Sangiuliano sui musei

«Sono assolutamente contrario ai musei gratis», ha detto il neoministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, rispondendo alla proposta del suo sottosegretario, Vittorio Sgarbi, che invece ha parlato di gratuità dei musei. A Porta a Porta il ministro ha detto che l’iniziativa «non regge sul piano economico poi deprezza il valore delle opere». Ma come? E allora in Inghilterra dove persino la National Gallery di Londra o il British Museum sono gratuiti per rendere accessibile a tutti la cultura?

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Non solo in Inghilterra, poi! Pensiamo a Washington, DC, ad esempio! «I musei sono gratuiti a Washington, DC, perché sono finanziati dal governo federale come mezzo per educare le persone per le generazioni future, come richiesto dal fondatore, James Smithson. Questi musei contengono una quantità prolifica di storia da imparare e condividere tra la gente degli Stati Uniti», perché a questo servono i musei: a educare, a non far dimenticare la storia, la nostra stessa storia che come un eterno ritorno prima o poi ci perseguita di nuovo.

Ma questo non va bene al ministro Sangiuliano. Non va bene che tutte le persone siano spronate dal visitare i musei abbandonati e che durante la pandemia abbiamo completamente dimenticato. Aggiunge che «siamo la prima super potenza culturale del pianeta. In Italia secondo me il ministro della Cultura conta tantissimo, perché la cultura se ben utilizzata, resa attrattiva, fruibile, può essere un fattore di incremento di vari punti del Pil», e sgrida persino la Galleria degli Uffizi che è rimasta chiusa il 31 ottobre.

A proposito di ciò, il direttore Eike Schmidt ha ricordato che «da anni, come direttore degli Uffizi, chiedo rinforzi al Ministero, perché l’assunzione delle Risorse umane non è competenza dei singoli musei dotati da parziale autonomia, bensì degli uffici centrali del Ministero. Dopo lo stop dovuto alla pandemia, quest’anno i visitatori per fortuna stanno tornando impetuosamente, e di nuovo, gli Uffizi fanno da traino dell’economia cittadina».

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Aggiunge anche che manderà «una relazione estesa al signor Ministro, ma per il momento assicuro che sono scandalizzato esattamente come lui di queste chiusure. Purtroppo, il problema della carenza degli organici è endemico riguarda praticamente tutto il panorama museale, bibliotecario e archivistico nazionale: è ormai irrisolvibile senza un intervento netto e deciso dalla parte centrale, che inverta la prassi consolidata in questi anni. Se le Gallerie degli Uffizi possono dare una mano a muoversi in questo senso, sono pronte».

Dopo comunque il caos creatosi per le sue dichiarazioni, il ministro Sangiuliano ha voluto confortare chi si è preoccupato: «non far pagare del tutto l’accesso al museo è sbagliato perché depaupera il valore del nostro patrimonio culturale e, in ogni caso, pone un problema di risorse visto che lo Stato italiano incassa ogni anno circa 250 milioni di euro dai biglietti dei musei. Già oggi il Ministero della Cultura fa molto per garantire l’accesso ai musei: penso alle gratuità per i ragazzi fino ai 18 anni, all’ingresso ad appena 2 euro fino ai 25 anni, alle agevolazioni per le categorie protette e, in particolare, alla gratuità ogni prima domenica del mese».

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