Salvini a Mosca: “ci sto lavorando riservatamente”

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Negli ultimi giorni si è tornati a parlare di Matteo Salvini in relazione con la Russia. No, per fortuna non si è permesso di sostenere nuovamente Putin, tuttavia ha rimpianto Donald Trump. Ma questa è un’altra storia. Riguardo Mosca, ha smentito la notizia condivisa da La Repubblica secondo cui delle fonti diplomatiche avrebbero riferito di un ipotetico viaggio in Russia del leader della Lega. Salvini, però, fa anche sapere di starci lavorando «riservatamente».

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Per quanto cerchi di risalire nella vetta dei partiti, Matteo Salvini insieme alla Lega non sta passando un bel periodo. Di certo non ha aiutato la guerra in Ucraina, scatenata da Putin, che il leader del Carroccio ha sempre sostenuto con molta foga, della serie che aveva persino una maglia con la faccia del leader russo sopra, tipo fangirl quando vanno ai concerti della loro boyband preferita. In più, sembra che persino il rapporto con Fratelli d’Italia si sia incrinato, tanto da non essere invitato all’importante convention di Giorgia Meloni.

Ma Salvini mantiene sempre quell’espressione. Quel sorriso sul volto anche quando tutto crolla. Persino quando gli veniva chiesto di scusarsi con Ilaria Cucchi, o almeno di esprimersi sulla sentenza che coinvolgeva dei poliziotti (quelli che lui per anni e anni ha difeso) e non della droga nella morte di Stefano Cucchi, lui, con un sorriso, ha continuato imperterrito a dire di essere contro la droga e di «prenderne atto». Però quando i giornali cominciarono a parlare del caso Morisi, pretendeva delle scuse.

Potrebbe un viaggio a Mosca salvare la reputazione di Matteo Salvini? Probabilmente no. A meno che davvero non convinca Vladimir Putin a smettere di attaccare l’Ucraina. Ma non ci sono riusciti i diplomatici dell’ONU, possiamo fare affidamento su uno che stringeva con un sorriso delle armi per poi dire di essere contro le stesse? O che ha difeso l’assessore leghista che ha ucciso un uomo con un colpo di pistola come se fosse normale portare con sé un arma? Direi proprio di no.

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Salvini e l’avventura a Mosca

La Repubblica aveva fatto sapere che, secondo delle fonti diplomatiche russe, Salvini sarebbe atterrato a Mosca nei prossimi giorni (precisamente, venerdì), accompagnato da una delegazione di cinque o sei leghiste. Queste fonti avrebbero informato i canali istituzionali italiani competenti di aver ricevuto la richiesta di visto da parte del leader della Lega e dei suoi accompagnato. Giorgetti, però, due giorni fa diceva che «non mi risulta che sia in programma un viaggio di questo tipo» e che soprattutto «andrebbe coordinato con il governo che la Lega sostiene».

La notizia poi è stata smentita anche da Salvini stesso, che però afferma di voler andare a Mosca e anche di starci «lavorando riservatamente», ha detto alle telecamere di Non è l’Arena. Intanto il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov ha confermato che «nessun ospite straniero» sarà alla parata del 9 maggio in occasione del 76° anniversario della vittoria sovietica sul nazismo.

Ai giornalisti davanti al Senato, Salvini ha posto delle domande: «A chi vanno queste armi? Non c’è un rapporto esercito-esercito. Cosa succede fra due mesi? Queste armi salvano la vita dei civili ucraini o condannano altri civili ucraini?».

Conclude: «Quando si parla di guerra occorre cautela. All’inizio, come la stragrande maggioranza degli italiani, ho detto subito sì, senza se e senza ma, all’invio di aiuti economici, umanitari e militari per l’Ucraina. Sono passati due mesi, è servito? Inizio ad avere dei dubbi. Secondo me, adesso, Zelensky e Putin potrebbero e dovrebbero sedersi a un tavolo. Non vorrei che ci fosse qualcun altro, per altri interessi, a non volerli fare sedere al tavolo».

Salvini rimpiange Donald Trump

Dopo aver parlato di armi e di guerra, cita un uomo molto affezionato alle armi, Donald Trump: «Se potessi, direi ‘aridatece Trump’. Perché con lui abbiamo vissuto anni di pace. Guarda caso, quando tornano al governo i democratici, tornano i venti di guerra». Una correlazione che non sta in piedi. Spero che le persone si rendano conto che, che Joe Biden piaccia o no, non ha colpe se la Russia ha attaccato l’Ucraina. A meno che Matteo Salvini non sappia qualcosa che noi non sappiamo.

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Foto Roberto Monaldo / LaPresse 03-11-2020

Tra l’altro, un’affermazione del genere va contro l’opinione di tutti gli alleati, non solo degli USA, ma anche della Francia, della Gran Bretagna e della Germania, oltre che a quella del governo italiano che lui dovrebbe sostenere in quanto la Lega ne fa parte. Proprio all’inizio della guerra, poi, il suo partito ha votato in Parlamento il sostegno ai militari ucraini. Matteo Salvini fa ancora parte della Lega? O ha intenzione di fondare un partito a sé visto che sembra proprio che non segua più le idee del suo partito?

Qualunque sia la risposta, sembra che il leader del Carroccio le stia provando tutte per cercare di tornare al suo posto. Ma ormai il treno è passato.

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