Russia: sparatoria scolastica, almeno 11 morti e più di 30 feriti

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Quasi un mese fa vi abbiamo parlato delle school shooting in America, e oggi ci è arrivata la notizia di una sparatoria scolastica in Russia, in una scuola a Kazan. Al momento i morti sono 11, i feriti 32. Tra i morti c’è anche uno degli assalitori che, dopo aver cercato di fuggire, è stato colpito e ucciso dalla polizia (delle fonti dicevano che «potrebbe tenere in ostaggio diverse persone»). Il primo school shooter, un 17enne, è stato invece subito arrestato.

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Fonte: twitter

Il pensiero che sia stato coniato un termine, school shooting e che, cercando massacro scolastico, esca una vera e propria pagina su Wikipedia con un indice e tante informazioni, ci fa comprendere che il problema è reale. La school shooting è una sparatoria di massa che avviene all’interno di una scuola o di un’università. Ogni volta che c’è un massacro scolastico, come quello di Columbine che è il più popolare, i politici fanno una preghiera per le vittime, ma non agiscono in alcun modo sul porto delle armi, e quindi poi altre vittime muoiono dopo qualche mese, o anno.

School Shooting in Russia

In Russia c’era già stata un’altra school shooting che sembrava avesse proprio voluto emulare quella avvenuta nel 1999 alla Columbine High School. ANSA riferisce che nella scuola ci sarebbe stata anche un’esplosione, tuttavia un operatore di emergenza ha detto a Tass che non c’è stata alcuna esplosione. Leggiamo anche che le vittime includono sia studenti che un professore. L’ufficio del Presidente Tatarstan Rustam Minnikhanox lo ha definito «un disastro. Abbiamo perso sette bambini, studenti dell’ottavo anno. Quattro ragazzi e tre ragazzi. Sono morti proprio qui, al secondo piano

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Fonte: twitter

Ha poi continuato: «sedici persone, dodici bambini e quattro adulti, sono in ospedale. Il terrorista è stato arrestato. Ha diciannove anni. È un proprietario di armi registrato». Il Presidente della Russia Putin ha invece avvisato che la legge sul controllo delle armi deve essere rivista, proprio in seguito alla dichiarazione secondo cui l’assassino possedesse legalmente le armi con cui ha ucciso degli studenti.

Un giovanissimo studente della scuola della Russia che ha assistito alla sparatoria ha raccontato che «tutti hanno iniziato a farsi prendere dal panico e hanno detto: “Chiudete le porte”. Circa un minuto dopo il preside ha iniziato a urlare: “stiamo chiudendo le porte!”. Siamo usciti circa 15 minuti dopo, non fuori dalle finestre. Volevo farlo, ma l’insegnante ha chiuso la finestra immediatamente e ha detto no”. Molti studenti infatti sono morti dopo essersi buttati dal terzo piano.

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Fonte: twitter

Lo racconta anche Dilyara Samigullina, che stava passando davanti alla scuola durante la sparatoria: «Diversi ragazzi sono saltati fuori dalle finestre del terzo piano, a un certo punto, presumibilmente nel tentativo di sfuggire a qualcuno che li stava inseguendo». Dobbiamo sperare che questa sia l’ultima school shooting, non solo in Russia ma in tutto il mondo. Facciamo le più sentite condoglianze a tutte le famiglie che sono state coinvolte in questa strage.

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