Wonder Woman arriva in difesa della comunità trans contro la mamma di Harry Potter

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J.K. Rowling ne ha combinata un’altra, ma questa volta non tutti i vip hanno deciso di stare in silenzio. Lynda Carter, attrice di Wonder Woman, ha scritto un incoraggiante tweet a favore della comunità transgender, senza citare la madre di Harry Potter ma il tempismo sembra averlo fatto al posto suo, infatti tantissime persone della comunità LGBT e non solo l’hanno ringraziata per essersi esposta per loro contro l’evidente transfobia che ormai J.k. Rowling non cerca neanche di nascondere.

Molti fan di Harry Potter hanno deciso di cancellare l’autrice della saga proprio a causa di questi suoi atteggiamenti transfobici. Hanno deciso che Harry Potter si è scritto da solo. Gli stessi attori hanno deciso di prendere le distanze da lei e, infatti, lei non sarà neanche presente nella reunion della saga che si è tenuta in questi giorni e che noi potremo vedere a partire dal prossimo anno.

Altri hanno persino proposto di boicottare la visione del primo film di Harry Potter che è tornato nelle sale cinematografiche in occasione del ventennio da quando è per la prima volta stato trasmesso, tuttavia l’emozione di rivedere sul grande schermo il nostro maghetto preferito è troppa, così tanto che neanche una persona transfobica come J.K. Rowling può rovinarla. E quindi semplicemente si è deciso di ignorare la sua esistenza.

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Ovviamente questo vi fa comprendere che l’autrice non è nuova alle dichiarazioni contro le persone transgender, anche prima che Lynda Carter decidesse di aprire bocca lei era lì a scrivere cattiverie gratuitamente, dopo aver scritto una saga fondata sul rispetto e sull’amicizia, è un po’ assurdo, non credete? Tutto è iniziato quando si schierò a favore di Maya Forstater, una donna licenziata a causa della sua resistenza a una serie di proposte di legge sull’identità di genere, come se a lei poi cambiasse qualcosa. E, da quel momento, J.K. Rowling non si è più fermata.

J.K. Rowling vs Lynda Carter: che è successo?

L’autrice di Harry Potter ha condiviso un articolo del Sunday Times in cui si legge che la polizia scozzese «registrerà gli stupri commessi da criminali con genitali maschili come commessi da una donna se l’aggressore “si identifica come una donna». La Rowling ha deciso di citare il capolavoro di George Orwell, 1984, scrivendo: «La Guerra è Pace. La Libertà è Schiavitù. L’Ignoranza è Forza. L’Individuo munito di pene che ti ha violentata è una donna», insomma una chiara provocazione.

Subito i fan e non solo si sono accorti di questa sua cattiveria e hanno cominciato a rispondere alla donna. Daniel Lismore scrive: «L’amore è pace. La libertà è accettazione. La comprensione è forza. Le donne trans non sono un pericolo per la società. J.K. Rowling ama alimentare l’odio verso un intero gruppo di bellissime persone innocenti». Stefania Sperandio, invece: «Seriamente? E citare Orwell a caso come tutte quelle persone che non hanno mai aperto nessuno dei suoi libri (o qualsiasi altro libro, per quel che importa…)? Non può essere reale, signora».

C’è persino chi, come Rob, ironizza sul fatto che «tu hai letteralmente un castello e spendi il tuo tempo a fare questo». Tuttavia, la risposta che più apprezziamo è l’indiretto da parte di Wonder Woman, Lynda Carter, che arriva proprio in sostegno della comunità LGBT quando ne ha più bisogno. «Non devi essere trans* per capire l’importanza di rispettare le persone transessuali e affermare la loro identità. La vita è solo troppo breve. Non posso immaginare quale sia il senso di usare la propria fama per screditare gli altri», ha scritto l’eroina sul suo profilo Twitter, senza fare alcuna citazione alla Rowling, ma il tempismo parla chiaro.

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In poco tempo tutti i suoi fan e non solo l’hanno ringraziata e si sono sfogati con lei. «Sono così stanca, Lynda», scrive un utente. «Sono così stanca di dover raccogliere i pezzi rotti dei miei amici trans che ripetutamente, più e più volte, giorno dopo giorno, si occupano di persone che prendono una decisione cosciente per cercare di strapparci, spogliarci della decenza umana e farci una battuta. Noi siamo le persone». E non ci dovrebbe essere neanche il bisogno di sottolinearlo, se solo gli essere umani si comportassero come tali.

Quello che dobbiamo fare noi, persone cisgender ed eterosessuali, è essere alleati. È essere umani, essere delle persone decenti cercando di non mancare di rispetto a chi non è come noi. O meglio, a chi è esattamente come noi, ma lo è in un modo diverso. Perché, alla fine dei conti, siamo tutti uguali. Abbiamo tutti lo stesso corpo, la stessa carne, le stesse ossa. Solo che qualcuno ha l’animo più decente di qualcun altro.

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