Festeggiamenti dopo ESPITA: Rider preso a schiaffi e calci dai tifosi

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Proprio ieri abbiamo parlato del lato feccia della tifoseria italiana del calcio, che ha deciso di scagliarsi contro Alice Campello in quanto moglie del giocatore spagnolo che ha segnato il goal, tuttavia non finisce qui: durante i festeggiamenti post-partita (che già avevano causato diverse polemiche a causa degli assembramenti e del caos) un rider, che quindi stava lavorando a differenza di tutti quegli altri ragazzini maleducati, è stato preso a calci e schiaffi sul casco, fino a farlo cadere.

È successo a Cagliari e a vederlo ci fa ribollire il sangue nelle vene ma allo stesso tempo ci fa salire una tristezza indescrivibile, perché purtroppo quel video rappresenta al meglio la società di oggi, o meglio, una parte della società. Se da una parte abbiamo i ragazzi gentili ed educati che cercano di migliorare il mondo in cui vivono e in cui vivranno, dall’altra abbiamo dei ragazzetti maleducati che per credersi grandi mancano di rispetto ad altre persone.

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Rider a cui furono messi 60 punti a causa di alcuni teppisti per strada

Parliamo di persone probabilmente classiste che ritengono che un rider non meriti lo stesso rispetto di un avvocato, o semplicemente di persone che non hanno ricevuto un’educazione necessaria a non portargli a prendere a schiaffi un lavoratore che già si trova in difficoltà a causa della massa di persone in mezzo alla strada. Di persone cresciute da youtuber che fanno i bulletti in negozi e divenuti famosi proprio per infastidire la gente. Persone che ritengono che il bullismo sia divertente. Insomma, la parte di generazione che si crede maschio alpha.

Nel video, fortunatamente, vediamo anche delle persone che aiutano il povero rider, che potrebbe essere un nostro amico, un nostro parente, un nostro genitore, o anche un completo sconosciuto che si è dovuto trovare a fare quel mestiere a causa della pandemia. Noi abbiamo intervistato un rider tempo fa e abbiamo visto come durante la pandemia non abbiano mai smesso di lavorare e come spesso abbiano messo in pericolo se stessi (perché non tutti indossavano guanti o mascherine), ma abbiamo anche visto la storia del rider che ha difeso una ragazzina e si è beccato 60 punti di sutura e una grande cicatrice sul volto.

I rider sono delle persone, sono dei lavoratori e meritano il rispetto che tutti gli altri lavoratori hanno a prescindere. Se non riuscite a comprendere questo, se ritenete che per festeggiare la vittoria di una squadra di calcio, mi spiace ma meritate di perdere, oppure di restare a casa, perché in questo modo rovinate una vittoria anche tanto sudata.

La triste tragedia del rider preso a schiaffi e calci

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Fonte: twitter

Il video del rider è stato in pochissimo tempo condiviso da diversi utenti, ma non se ne sta parlando abbastanza. Nel video si vede il rider preso a schiaffi e colpito con le bandiere sul casco finché non cade con il motorino. Un branco di ragazzetti viziati e presuntosi contro un solo uomo che stava lavorando, anche se, magari, anche lui in quel momento avrebbe voluto festeggiare con il resto dei suoi cittadini.

Anche quando cade, loro continuano a provare a umiliarlo, prendendolo a colpi con la bandiera o a calci. Ma quale persona civile può mai pensare di fare una cosa del genere? Ovviamente sui profili dei famosissimi Matteo Salvini o Giorgia Meloni, come sottolinea Emilio Mola, non ci sarà alcun post, o al massimo ce ne sarà uno, perché nessuno di quei cittadini ha la pelle scura. Sono tutti italiani, italiani maleducati e incivili.

Fortunatamente, poi, qualcuno aiuta il povero rider e lui riesce a continuare a lavorare, ma sono dovute intervenire delle persone per fermare la rabbia (rabbia di cosa, poi? L’Italia aveva vinto, e anche se avesse perso non sarebbe stata colpa di nessuno) di quelle bestie feroci, perché chiamarli esseri umani mi sembra un po’ azzardato. Non sono esseri umani dei ragazzini che si divertono a umiliare e picchiare un lavoratore. Non sono essere umani dei ragazzini che si sentono forti picchiando in branco una sola persona. Non sono esseri umani delle persone che utilizzano la violenza.

Tuttavia, mentre ancora pochissime testate hanno parlato dell’argomento (e non sappiamo neanche se ne parleranno, considerando che i colpevoli sono degli uomini e sono italiani), sui vari social il video è condiviso da più utenti e chiunque ne parli lo fa con rabbia e disgusto. Com’è giusto che sia.

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Fonte: pinterest

«I rider fanno già parte di una categoria tremendamente sfruttata e sottopagata e voi vi sentite autorizzati a trattare in questo modo BARBARO una persona che sta LAVORANDO? siete infimi. evidentemente non conoscete la fame e il bisogno di lavorare per sopravvivere. merde luride», scrive un utente su Twitter, esprimendo tutto il suo disprezzo davanti al video.

Un altro utente risponde citando i Pride, e in fin dei conti il suo paragone non è neanche fuori luogo: «scommetto la mia anima che più della metà di quegli esseri sarà contraria al pride perché “è una carnevalata senza senso”. invece prendere a calci una persona che sta lavorando perché “lItAgLiA è In fInALe” ha senso eccome, eh?». I Pride sono definiti da tantissimi una “carnevalata senza senso”, eppure durante i Pride c’è amore e rispetto e, se c’è odio, è solo a causa degli omofobi che picchiano i 12enni.

Se l’Italia vuole dimostrare di essere davvero un paese civile diverso dall’Ungheria di Orbán o dalla Turchia di Erdogan, allora c’è ancora tantissima strada da fare, perché ci sono ancora dei gravissimi problemi di classismo, di razzismo, di omofobia, di sessismo e di maleducazione, da parte di persone adulte come da parte di ragazzini. Insegnate ai vostri figli il rispetto per gli altri, perché, altrimenti, cresceranno come i teppisti del video.

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