Raffaella Carrà sarà celebrata anche in un’opera lirica

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L’amore per Raffaella Carrà non è ancora finito, e adesso sarà tramutato in un’opera lirica. Morta a luglio 2021, Raffaella Carrà continua a vivere grazie al suo pensiero, alla sua musica, al suo caschetto biondo e grazie ai tanti fan che continuano a ricordarla e ad apprezzarla. D’altronde, le sono stati dedicati dei murales, un elogio a Sanremo dello scorso anno e anche una moneta da due euro, per non dimenticare la serie tv che arriverà a breve su Disney Plus (la produzione è iniziata a novembre 2022). E adesso anche l’opera lirica!

Il suo nome all’anagrafe era Raffaella Maria Roberta Pelloni, era nata a Bologna il 18 giugno 1943 ed era cresciuta nell’Emilia Romagna, finché non si è trasferita a Roma per studiare all’Accademia nazionale di danza e al Centro sperimentale di cinematografia. Già da giovanissima sapeva qual era il suo destino, cosa voleva fare nella vita: far sorridere e commuovere la gente con il proprio talento. E, cara Raffaella Carrà, ci sei riuscita in pieno.

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Un anno prima della sua morte, un quotidiano del calibro del The Guardian l’ha definita «l’icona culturale che ha insegnato all’Europa le gioie del sesso», incoronandola sex symbol europeo. Ha recitato, ha cantato e ha condotto e, in tutto ciò che ha fatto, ci ha messo il suo tocco personale. Con il suo caschetto biondo è divenuta un’icona in Italia e nel mondo e lo è ancora oggi. Sensuale, divertente, professionale e ovviamente capace di farci sorridere con la propria voce.

Grande cantante, grande attrice, grande donna, grande persona, sostenitrice di tutti i diritti umani, e al giorno d’oggi non è una cosa da sottovalutare. Diceva «La mia carriera è stato un continuo sorprendermi, e questo è il massimo: gioire di una piccola o di una grande cosa significa vivere». Raffaella Carrà, non sarai dimenticata, la tua musica ti ha reso immortale nel tempo. Adesso, però, riposa in pace, e a noi non resta che continuare a viverla tramite la sua musica.

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L’opera lirica su Raffaella Carrà

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Raffa in the Sky“: è questo il titolo dell’opera lirica che sarà presentata a fine settembre al Teatro Donizetti di Bergamo, come parte del programma delle iniziative per Bergamo Brescia, la Capitale Italiana della Cultura 2023. Il progetto è stato ideato da Francesco Micheli, che curerà la regia e ha affidato la composizione a Lamberto Curtoni, violoncellista e compositore piacentino under 40, e la scrittura del libretto alla drammaturga e sceneggiatrice Renata Ciaravino e al critico ed esperto di lirica Alberto Mattioli. La protagonista sarà interpretata da Chiara Dello Iacovo, mentre la direzione dell’orchestra è affidata a Carlo Boccadoro.

Micheli, l’ideatore del progetto, ha spiegato: «Come bergamasco, artista e direttore di un’importante istituzione come il Festival Donizetti, mi sento chiamato in prima linea a creare un progetto all’altezza di Bergamo Brescia, Capitale della Cultura, soprattutto alla luce dell’esperienza della pandemia che ha colpito duramente il nostro territorio. Credo fermamente che la cultura sia una cura e ho pensato a quanto bene il Donizetti abbia fatto mettendo in scena donne straordinarie, scomode, rivoluzionarie. Ma chi avrebbe scritto oggi? La risposta è stata immediata: Raffaella Carrà».

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Tuttavia, Raffa in the Sky non sarà un musical, ma una vera e propria opera lirica, «con tutti gli strumenti dell’opera ottocentesca: ritmo, personaggi appassionanti, musica irresistibile, per raccontare la storia di una donna straordinaria». Il libretto, approvato dagli eredi dell’icona della musica, è già in fase avanzata di scrittura e non sarà incentrato sulla sua vita privata quanto più suo suo percorso professionale: «stiamo parlando di una stella, è una fiaba sulla sua carriera, dalle origini all’affermazione come diva. E vedremo anche gli effetti della sua rivoluzione dei costumi sulla famiglia italiana media».

Sono stati concessi anche i diritti per utilizzare le canzoni più celebri dell’artista, che verranno eseguite in stile pop dal personaggio di Raffa. Riguardo gli altri ruoli, saranno interpretati da cantanti lirici, in una commistione di stili inedita. Sergio Japino ha commentato: «Sono sicuro che Raffaella sarebbe incuriosita, lusingata ed emozionata nel sapere che ciò che ha fatto nella sua vita ha trovato ascolto e casa anche in un mondo apparentemente lontano dal suo come quello dell’opera lirica. Un mondo che amava».

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