“No benedizioni alle coppie omosessuali”, ma a molti preti non va bene

Condividi

Abbiamo riportato la scorsa settimana la nota del Vaticano, approvata da Papa Francesco, in cui si decideva che le coppie omosessuali non potevano ricevere la benedizione da parte dei preti poiché peccatori. O meglio, un omosessuale avrebbe potuto riceverla, la coppia no. Insomma, la chiesa cattolica ha apertamente affermato di vivere ancora nel Quattrocento. Tuttavia, non tutti i preti sono d’accordo, soprattutto in Austria e in Germania.

preti-ribelli-vaticano
Fonte: twitter

Papa Francesco ci piaceva. È stato il primo Papa a mandare messaggi positivi, anche verso la comunità LGBT e verso i genitori molto cattolici che, spesso, vedono i propri figli omosessuali come malati (un esempio è il ragazzo pazzo per Gesù, sebbene lui fosse cristiano evangelista), tuttavia anche lui deve sottomettersi a qualcosa di troppo grande e troppo radicato nella nostra società: l’omofobia.

Nella nota si legge che i preti non possono benedire le relazioni omosessuali e «impartire una benedizione a relazioni, o a partenariati anche stabili, che implicano una prassi sessuale fuori dal matrimonio, come è il caso delle unioni fra persone dello stesso sesso». «Inoltre […] la benedizione delle unioni omosessuali non può essere considerata lecita, in quanto costituirebbe in certo qual modo una imitazione o un rimando di analogia con la benedizione nuziale».

Queste parole, però, hanno scatenato delle rivolte, soprattutto in Germania e Austria, dove molti preti, grazie all’ausilio dei social network, hanno fatto sapere che Dio non è omofobo come molti credono e che il decreto del Vaticano è un «affronto per molti cristiani, discredita il messaggio di libertà di Gesù». Leggiamo cosa hanno affermato.

I preti non ci stanno: Dio non è omofobo

preti-ribelli-vaticano
Photo by Steve Johnson on Pexels.com

Partiamo dai preti in Germania che, da quando è uscita la nota, hanno iniziata una vera e propria protesta sui social in cui diverse voci si sono fatte sentire. Tra queste, quella di don Tobias Schaefer, il rettore della cattedrale di Worms, che sui social scrive:

«Se la Chiesa non può benedire ovunque le persone che desiderino una benedizione, non rinuncia al più appropriato dei suoi compiti? La benedizione non è uno strumento di giudizio morale, ma l’affermazione che Dio è lì, che cammina con noi. Nel bene e nel male. Non posso negare, né negherò la benedizione di Dio».

preti-ribelli-vaticano
Photo by Anna Shvets on Pexels.com

Non solo in Germania, però, anche in Austria dei preti e sacerdoti hanno affermato, in un comunicato, di essere «profondamente inorriditi dal nuovo decreto vaticano che cerca di proibire la benedizione delle coppie dello stesso sesso. Questa è una ricaduta che avevamo sperato di aver superato con Papa Francesco». Questa struttura austriaca è stata fondata nel 2006 da nove sacerdoti, è sostenuta da 350 preti e 3000 sostenitori laici. Pensate che lo scorso anno lottarono non solo per avere dei sacerdoti sposati, ma anche delle sacerdotesse. Otto anni fa il Vaticano aveva già tentato di farli stare zitti, ma non è servito a nulla.

«Noi membri della Parish Priests Initiative siamo profondamente sconvolti dal nuovo decreto romano che cerca di proibire la benedizione delle coppie omosessuali. Questa è una ricaduta nei tempi che speravamo di superare con Papa Francesco.
In solidarietà con così tante persone, non rifiuteremo in futuro nessuna coppia di innamorati che chiederà di celebrare la benedizione di Dio, che sperimentano ogni giorno, anche in un servizio di culto
», scrivono.

L’obiettivo di questi 300 preti sono delle «parrocchie vivaci, strutture sinodali contemporanee della Chiesa e, soprattutto, una chiesa universale credibile e aperta che si concentra sul servizio sincero alle persone». Sono dei preti che leggono la Bibbia con occhi moderni e lottano per l’uguaglianza e l’amore, proprio come dovrebbe essere. Perché, in nessun mondo, la religione dovrebbe odiare e discriminare.

Non perderti le nostre news!

Non inviamo spam! Leggi la nostra Informativa sulla privacy per avere maggiori informazioni.