Pos: via l’obbligo per i pagamenti sotto i 30 euro

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L’obbligo per i Pos è stato introdotto in Italia lo scorso giugno, ma il nuovo Governo ha già deciso di volerlo toglierlo per i pagamenti sotto i 30 euro, con la bozza della legge di bilancio approvata questa settimana dal Consiglio dei ministri. Sembrerebbe infatti che, se la legge sarà approvata, i negozianti avranno tutto il diritto di rifiutare i pagamenti con carta di credito per acquisti di piccoli importi (sotto i 30 euro, che quindi potrebbe essere anche una spesa o un pranzo), pretendendo i contanti. Il testo al momento è una bozza ma quando sarà definitivo dovrà essere comunque votato dal Parlamento prima di entrare in vigore.

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In diverse occasioni ci capita di andare a mangiare qualcosa in un bar, a bere qualche shottino in pub, e poi andare a pagare e chiedere: «accettate carta?». In realtà la risposta a questa domanda dovrebbe essere scontata, in quando dal decreto legge 179 del 2012 esiste l’obbligo per i commercianti di dotarsi dell’apparecchio. Nel 2016 poi la legge ha previsto una soglia minima di 5 euro, con multe di 500 euro con il rischio di raddoppio a 1.000 euro e la sospensione dell’attività se il commerciante non si fosse messo in regola.

Poi, però, in seguito a diverse proteste da parte delle associazioni degli esercenti per le commissioni sui pagamenti elettronici, le sanzioni erano state ridotte. Infatti dovete sapere che la spesa per il POS è divisa in tre costi: il primo è l’installazione del dispositivo, il secondo il costo mensile del dispositivo, il terzo il costo applicato su ogni singola transazione suddivisa a sua volta in costo della transazione interbancaria e costo di transazione bancaria. In genere questo costo varia tra 10 e 50 centesimi e un costo percentuale tra l’1 e il 3 per cento.

Inizialmente gli articoli del decreto appartenente allo scorso governo che riguardano il POS sarebbero dovuti entrare in vigore dal primo gennaio 2023, ma lo scorso aprile il governo Draghi ha deciso di anticiparlo al 30 giugno, quindi di sei mesi. Per chi si sarebbe rifiutato di far pagare con Pos, c’era una multa fissa di 30 euro per ogni transazione rifiutata, e un’aggiunta del 4 per cento sul valore del pagamento. Queste sanzioni valevano per tutti, dalla ristorazione ai negozianti, dai baristi ai professionisti. Inclusi anche gli ambulanti. Ma adesso la situazione potrebbe cambiare di nuovo.

Il Pos non è più obbligatorio?

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Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy entro giugno stabilirà i «criteri di esclusione al fine di garantire la proporzionalità della sanzione e di assicurare l’economicità delle transazioni in rapporto ai costi delle stesse», ma nel frattempo saranno sospese le sansizioni di «tutti i procedimenti ed i termini per l’adozione delle sanzioni», quindi non ci saranno più le multe di un valore fisso di 30 euro più il 4% della transazione negata.

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Ovviamente la sospensione non dispiace agli esercenti, tant’è che, mesi fa, un venditore ambulante di Torino intervistato da Open disse che «la spesa dev’essere almeno superiore ai cinque euro. Mi conviene prendere una multa che pagare ogni volta le commissioni». In ogni caso, al momento si parla solo di una bozza della legge bilancio, che potrà essere modificata prima di essere approvata nelle prossime settimane dal parlamento. Vedremo quindi se nei prossimi 180 giorni in ministero delle Imprese porterà avanti questa strada, oppure no.

Quello che sappiamo è che al momento non ci saranno più obblighi o sanzioni, sebbene comunque già prima erano abbastanza rara in quanto serviva che il singolo utente denunciasse un esercente che non gli ha permesso di pagare con il Pos. A introdurre quest’ultimo fu il governo Monti, ma solo il governo Draghi è riuscito a inserire le sanzioni. Adesso, con il governo Meloni, si vuole tornare indietro. Ma sarà un bene o un male?

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