Polonia: il Parlamento approva la costruzione del muro contro l’immigrazione

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Come se la Polonia non avesse già problemi con l’omofobia o con i diritti delle donne, adesso decide anche di non ospitare le persone che scappano dalla Bielorussia, una dittatura nascosta dietro una democrazia. Ebbene, il Parlamento polacco ha deciso di dare l’ok al piano del governo per cominciare la costruzione del muro in modo da impedire ai migranti di attraversare il confine, un progetto che costerà la bellezza di 353 milioni di euro. Ma da dove li prendono questi soldi considerando che ancora non hanno nemmeno il Recovery Fund?

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epa09426504 A view of the border strip on the Polish-Belarusian border in Kopczany, north-west Poland, 23 August 2021, where the press conference of the Minister of National Defense of the Republic of Poland, Mariusz Blaszczak, is planned. Minister B³aszczak informed about the increased involvement of the Polish Army in helping the Border Guard on the border with Belarus. EPA/ARTUR RESZKO POLAND OUT
Fonte: ANSA

Facciamo una piccola digressione sulla Bielorussia, lo stato confinante con la democratica Polonia che ha deciso di non ospitare più i migranti che cercano di scappare per avere salva la propria vita. In primis vi ricordo lo splendido servizio sui Maneskin del programma bielorusso in cui si vantava della libertà e della superiorità della Bielorussia (e della sua dittatura), ma poi voglio anche ricordarvi dell’attivista bielorusso, Vitaly Shishow, trovato morto in un parco in Ucraina. E ancora di Krystsina Tsimanouskaya, velocista bielorussa rifugiatasi nell’ambasciata polacca in Giappone, che temeva per la sua sicurezza. Infine, Svetlana Tikhanouskaya, leader dell’opposizione, invita gli esiliati a star attenti alla propria.

Ma insieme a loro, ricordiamo ancora quando hanno dirottato un aereo per catturare un oppositore di Lukashenko. In quest’occasione il regime di Lukashenko fece deviare un aereo di Ryanair, partito da Atene e che è stato fatto atterrare a Minsk in modo da arrestare Roman Protasevich, uno dei giornalisti più noti dell’opposizione che in quel momento si trovava a bordo dell’aereo. La scusa che usarono era quella della presenza di una bomba, di terrorismo, notizia poi smentita.

Riguardo invece le tre persone citate prima, vi espongo giusto un breve background. Krystsina Tsimanouskaya aveva criticato i suoi allenatori che l’avevano iscritta a una gara per cui non si era allenata e che, per questo motivo, era stata obbligata a tornare all’istante in Bielorussia. Vitaly Shishov era invece un attivista bielorusso che è stato trovato impiccato in un parco in Ucraina, a Kiev, perché dalla dittatura bielorussa non sei al sicuro neanche se scappi. E a esser cosciente di questa tragica situazione è anche Svetlana Tikhanovskaya che con Boris Johnson ha dato il suo sostegno all’opposizione.

Per saperne di più: Bielorussia e il grave problema della libertà: attivista trovato morto, atleta olimpica ha paura di tornare

La Polonia e il muro contro la Bielorussia

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Fonte: Euronews

La Polonia odia i cittadini polacchi LGBT, odia le donne che vogliono decidere sul proprio corpo, e odia anche i migranti della Bielorussia che cercano rifugio nella Polonia. A darne la certezza è stato il ministro dell’Interno Mariusz Kaminski che ha annunciato che le barriere di filo spinato alte 2 metri e mezzo ed erette ad agosto scorso dall’esercito saranno rinforzate con una barriera «solida», insieme a un sistema di sorveglianza e a dei rilevatori di movimento. Non siamo nell’America di Trump, siamo in Europa.

I deputati al parlamento hanno persino approvato l’emendamento che legalizza questa pratica anti immigrazione che può essere sostenuta solo da chi non ha un cuore e si preoccupa solo di se stesso. La cosa più divertente è che la Polonia è uno Stato che crede molto nella religione cristiana, ma che evidentemente ha dimenticato che Gesù Cristo era un immigrato. Insomma, vogliono veder morire gli immigrati in Bielorussia mentre ne pregano un altro. Ci rendiamo conto dell’incoerenza, sì?

Il muro sarà simile a quello che già esiste fra la Grecia e la Turchia, quindi alto 5 metri, e sarà realizzato con investimento pubblico, guidato dalla Guardia di frontiera e sotto il controllo dell’Ufficio centrale di anticorruzione. In più, c’è anche da dire che lo stato di emergenza nella zona di confine vieta a qualsiasi organizzazione umanitaria di accedere e aiutare i migranti. Varsavia ha accusato, tra l’altro, la Bielorussia di Lukashenko di spingere di proposito i migranti all’interno dei confini dell’Unione Europe, in risposta alle sanzioni contro il suo governo. Solo negli ultimi mesi sono state trovate sette persone morte lungo il confine orientale dell’Unione Europea.

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Muro fra Turchia e Grecia
Fonte: La Stampa

Intanto arriva il sostegno dell’amico Orbàn, la cui Ungheria si trova tra i dodici Paesi europei (Danimarca, Ungheria, Austria, Cipro, Grecia, Lituania, Bulgaria, Repubblica Ceca, Estonia, Lettonia, Slovacchia) che hanno sottoscritto un appello contro i migranti, in cui leggiamo che «noi vogliamo un’Europa libera dai migranti, un’Europa pura nel sangue e nel suolo; ma per difenderci dall’assalto dello straniero ci occorrono fondi cospicui che solo l’Europa stessa ci può garantire». Europa pura nel sangue? Assalto dello straniero? Ci rendiamo conto che il concetto di Blut und Boden, sangue e suolo, era presente nella Germania di Hitler?

«La decisione della Corte costituzionale è frutto della cattiva pratica delle istituzioni europee, che disattendono il principio della delega e cercano di privare gli Stati membri di poteri che non hanno mai trasferito all’Unione Europea allargandoli in maniera surrettizia senza modificare i Trattati», ha detto Viktor Orbàn sulla scelta della Polonia. Intanto comunque la legge sul muro deve passare al Parlamento, ma decisamente la Polonia, come tutti gli Stati che hanno firmato l’appello che sembra scritto da Hitler, non merita di essere considerato un Paese civile.

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