Polonia: la città Świdnik passa da anti-LGBT ad anti-discriminazione

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Finalmente l’Unione Europea è riuscita a fare qualcosa di veramente buono per la comunità LGBT! Una delle città della Polonia, quella delle LGBT-Free Zone, è divenuta una città senza discriminazioni. Świdnik, timorosa di perdere i soldi dell’Unione Europea, ha deciso di fare questo passo avanti, persino inserendo un cartellone con i colori dell’arcobaleno e la scritta ” miłość to miłość“, ovvero “l’amore è amore“. E questa volta, l’amore (o meglio il bisogno dei fondi europei), è riuscito a vincere sull’omofobia polacca.

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Facciamo un passo indietro per chi si fosse perso le puntate precedenti della serie “La Polonia è uno degli Stati più omofobi dell’Unione Europea”. Cosa sono le LGBT-Free zones? Sono delle città o addirittura comuni conservatori che hanno firmato delle dichiarazioni negli ultimi tre anni affermando di essere «liberi dall’ideologia LGBT» oppure semplicemente sostenendo il «matrimonio tradizionale», insomma, in altre parole, essendo degli omofobi. A riguardo si è anche espressa Ursula von der Leyen, Presidente della commissione europea, che in un tweet ha scritto «Essere noi stessi non è un’ideologia. È un’identità. Nessuno può portarcelo via», allegando la bandiera LGBT.

Tutto questo avvenne dopo che Clément Beaune, Segretario di Stato incaricato degli Affari europei presso il Ministero dell’Europa e degli Affari Esteri della Repubblica francese e che ha fatto coming out lo scorso dicembre, ha denunciato l’omofobia polacca: «le autorità polacche mi hanno specificato che non erano in grado di pianificare questa visita, e me ne rammarico profondamente. È una decisione che deploroAi miei occhi, non è così che si dovrebbe comportare uno Stato membro dell’UESe ho deciso di visitare comunque la Polonia è perché un altro tema, altrettanto importante ai miei occhi, è emerso: quello dei diritti delle donne ad abortire».

In ogni caso, finalmente, dopo mesi di attesa, l’Unione Europea alza la voce contro gli stati più omofobi del nostro territorio, la Polonia e l’Ungheria. L’avviso pubblicato sul sito ufficiale dell’Unione Europea inizia con una frase della presidente Ursula von der Leyen al Parlamento Europeo, il 7 luglio 2021: «L’Europa non permetterà mai che parti della nostra società siano stigmatizzate: sia per il motivo per cui amano, per la loro età, la loro etnia, le loro opinioni politiche o le loro convinzioni religiose».

Intanto alcune zone LGBT Free sono cadute, hanno deciso di rinunciare in cambio di fondi in denaro (Polonia: tre regioni fanno un passo indietro sulle “LGBT Free-Zones” per non perdere i finanziamenti UE), ma altre hanno resistito, come ad esempio quella del padre del presidente Duda (Polonia: la regione Małopolska preferisce perdere 2,5 miliardi di fondi Ue piuttosto che non essere omofoba). Poi la Camera polacca ha anche deciso di far cadere alcune LGBT free zone e arriviamo a oggi, in cui possiamo dare la bella notizia di una città che passa da LGBT Free Zone a zona libera da discriminazioni.

Polonia: la città di Świdnik è un esempio per tutto il Paese

Quasi quattro anni fa la città di Świdnik è stata fra le prime a dichiararsi “libera dall’ideologia LGBT“, e quindi questo ci fa capire quanto importante sia il cartellone (che vedete in foto). Non solo perché adesso le persone sono libere di amarsi tranquillamente, ma anche solo perché la comunità LGBT adesso esiste e non è considerata solo un’ideologia. Tra l’altro, il documento delle LGBT Free Zone è stato sostituito da uno che si esprime contro le discriminazioni.

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La decisione dei consiglieri di Świdnik, una città di 40.000 abitanti nella Polonia orientale, è arrivata non tanto per ideologia o rispetto, ma per il timore che potesse perdere milioni di euro in fondi europei a causa della sua dichiarazione anti-LGBT. Il fine giustifica i mezzi, però, giusto? L’iniziale risoluzione adottata dal consiglio di Świdnik nel marzo 2019 si impegnava a “fermare l’ideologia LGBT” e a combattere l'”omopropaganda“. È stato approvato con i voti dei consiglieri legati al partito Legge e giustizia (PiS) al potere a livello nazionale, che ha condotto una campagna anti-LGBT di lunga durata.

La città è stata una delle dozzine in Polonia a introdurre tali dichiarazioni omofobiche. Molti altri hanno adottato “Carte di famiglia” che non menzionano specificamente la comunità LGBT ma che esprimono opposizione al matrimonio tra persone dello stesso sesso e si impegnano a “proteggere i bambini dalla corruzione morale” (linguaggio spesso usato come parte della retorica anti-LGBT del PiS). Quindi, nel 2021 2021 Świdnik ha perso 40 milioni di zloty di fondi dalla Norvegia dopo che il governo norvegese aveva dichiarato che non avrebbe consentito che le sovvenzioni andassero in luoghi in Polonia che avevano approvato risoluzioni anti-LGBT. La Commissione europea ha anche cercato di impedire a tali luoghi di ricevere fondi dell’UE.

Successivamente, nel novembre 2021 il consiglio di Świdnik ha modificato la risoluzione per rimuovere la menzione esplicita dell'”ideologia LGBT“. Ma, con i fondi Ue per la città ancora a rischio, a fine dicembre 2022 il consiglio ha approvato all’unanimità una nuova dichiarazione “sulla tutela dei diritti e delle libertà fondamentali”. Il documento nello specifico afferma che “la dignità di ogni essere umano è un valore inalienabile soggetto a speciale tutela” e si oppone a “ogni forma di discriminazione fondata sul sesso, la razza, l’origine etnica, la nazionalità, la religione, la denominazione, le convinzioni personali, la disabilità, l’età o l’orientamento sessuale“.

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Il testo quindi sostituisce i precedenti adottati nel 2019 e nel 2021, come fa sapere il media locale Nowy Tydzień. Il giornale ha aggiunto che i consiglieri avevano detto in privato che l’obiettivo del cambiamento era quello di garantire l’accesso ai fondi europei, quindi non proprio un obiettivo moralmente corretto che testimonia che si è compreso che le persone LGBT meritano rispetto in quanto persone, ma possiamo accontentarci comunque perché le persone LGBT in città adesso saranno rispettate come tali.

Mariusz Wilk, capo del blocco di opposizione al consiglio, citato da Onet, ha detto «pecunia non olet (il denaro non puzza), come dicevano gli antichi romani. Senza i fondi dell’UE, il bilancio di Świdnik sarà a rischio. Secondo me, questa è l’unica ragione per cui [questo cambiamento] ha prevalso». Marcin Magier, della maggioranza di governo nel consiglio legato al sindaco Waldemar Jakson sostenuto dal PiS, afferma che la nuova dichiarazione riflette sia «valori come la tolleranza e il rispetto dei diritti delle minoranze ma anche quelli legati alla famiglia e alla genitorialità».

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