Polonia: i vescovi voglio «guarire» le persone LGBT in centri appositi

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Lo stato più omofobo di tutta l’Europa è la Polonia, è su questo, purtroppo, ci sono solo certezze. A partire dal Presidente dello stato, che non riconosce la comunità LGBT come persone, ma solo come mentalità, tanto da firmare una Carta della famiglia che proteggesse i bambini dalle persone LGBT.

Lo scorso anno, durante il pride month e durante altri pride, gli omosessuali e chiunque li sostenesse sono stati attaccati durante i vari pride in diverse città polacche e i colpevoli erano gruppi di estrema destra che sostenevano Duda, ultranazionalisti, neonazisti e tradizionalisti cattolici. Quel tipo di persone che non comprendere che la libertà di esprimere la propria opinione non è più una scusante nel momento in cui sfocia nell’omofobia e nel sessismo.

Tuttavia, le cose nel 2020 non sembrano migliorare minimamente (non che, visti i risultati delle elezioni, ci fosse questa speranza), e l’ultimo attacco contro la comunità LGBT viene proprio dalle persone che dovrebbe chiedere nell’uguaglianza, nella fratellanza e nell’amore in tutte le sue forme: la Chiesa.

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Fonte: pexels

Il documento dei vescovi della Polonia contro gli omosessuali

Si chiama, precisamente, “Stanowisko Konferencji Episkopatu Polski w kwestii Lgbt+“, che tradotto in italiano significa “Posizione della Conferenza episcopale polacca sui temi LGBT+”, il documento che è stato adottato durante la 386° Assemblea generale dello scorso weekend (27-29 agosto).

Apparentemente, la sintesi delle 27 pagine suddivise in 108 paragrafi del documento non sembrerebbe preoccupante, anzi! Si parla dell’insegnamento scolastico della religione, della pedofilia del clero (che in Polonia è un problema abbastanza grave), ma nel sunto si ha anche incoraggiato i propri fedeli non solo a tornare in chiesa, ma anche a rispettare le persone LGBT+.

I vescovi della Polonia non ritengono però accettabile che gli omosessuali si sposino e adottino figli, che siano una famiglia. Tuttavia, sono gentili, perché offrono aiuto per curare le persone che si ritengono omosessuali, dando loro consulenze nei loro circoli.

Se si legge interamente il documento, però, le cose sembrano ben diverse, come ha fatto notare linkiesta.

Le vere parole del documento anti-LGBT

È suddiviso in quattro capitoli:

  1. La sessualità dell’uomo e della donna nella visione cristiana dell’essere umano;
  2. Movimento LGBT nella società democratica;
  3. Persone LGBT nella Chiesa cattolica;
  4. La Chiesa riguardo alla posizione LGBT sull’educazione sessuale dei bambini e dei giovani.

Ed è proprio leggendo ognuno di questi capitoli, che ci si rende conto di quanto la Chiesa che ha firmato e redatto questo documento, sia impregnata di un’omofobia latente, di un disprezzo per l’amore e per l’uguaglianza, tutto ciò che Gesù Cristo esprimeva nelle sue parabole.

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Fonte: pexels

E invece, nella Chiesa della Polonia, ci si continua ancora ad appendere al “maschio e femmina li creò“, ovvero come Dio abbia creato un uomo e una donna e che solo un uomo e una donna possano portare avanti la stirpe umana. Certo, è vero che nella Bibbia c’era scritto che Dio ha generato i due sessi, ma da qui a capire “distruggete la vita degli omosessuali” e “togliete il diritto di amare”, c’è un po’ di differenza.

Si fa una «radicale separazione del genere biologico (sex) dal genere socio-culturale (gender). Il genere biologico-anatomico si basa su criteri biologici e psicologici. Il genere socio-culturale determina il modo di sperimentare e realizzare la differenza tra i sessi in una cultura specifica. L’errata separazione del genere biologico e culturale, che di fatto relativizza il genere biologico, si traduce in una distinzione “tra diversi orientamenti sessuali che non sono più determinati dalla differenza di genere biologico tra un uomo e una donna, ma possono assumere altre forme definite solo da un’unità radicalmente autonoma».

Ma non è neanche questo il concetto più terrificante che emerge dal documento degli episcopali della Polonia, perché sono riusciti a trovare una scusa per non far sposare due uomini o due donne.

Secondo la Chiesa polacca, infatti, poiché la comunità LGBT dà «priorità alle inclinazioni sessuali che negano la complementarità di genere tra uomini e donne» si scaglia apertamente contro la propria «vocazione genitoriale», e per questo motivo non possono proprio accettare di sposare due persone che non siano un uomo e una donna, né possono considerare i loro diritti (civili e sociali che dovrebbero avere a prescindere in quanto persone), tanto meno l’adozione.

Come vogliono «curare» gli LGBT

Al 38esimo paragrafo, si legge la parte più incivile e irrispettosa di tutto il documento:

 «Di fronte alle sfide poste dall’ideologia di genere e dai movimenti LGBT, e in particolare tenendo presenti le difficoltà, le sofferenze e le lacrime spirituali vissute da queste persone, è necessario creare centri di consulenza (anche con l’aiuto della Chiesa o delle sue strutture) per aiutare le persone che vogliono ritrovare la propria salute sessuale e orientamento sessuale naturale.

Queste cliniche hanno senso anche quando la trasformazione sessuale completa si rivela troppo difficile. Tuttavia esse aiuteranno in modo significativo ad affrontare le sfide psicosessuali.

Il postulato di tali centri di consulenza è in netta contraddizione con le opinioni ufficiali dei gruppi Lgbt +, con posizioni considerate scientifiche, nonché con il cosiddetto “politically correct”. Tuttavia, non si può ignorare la testimonianza di persone che a un certo punto si sono rese conto che la loro diversa sessualità non è una situazione irrevocabile o una codificazione irrecuperabile, ma un sintomo di ferite della loro personalità a diversi livelli.

Pertanto essi, sinceramente desiderosi di sanare il dolore provato, hanno compiuto uno sforzo lungo, a volte eroico e, con l’aiuto di persone competenti, hanno riacquistato una sana identità e un’armonia spirituale o, almeno, raggiunto la capacità di vivere in armonia con se stessi nella pace interiore».

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Fonte: pexels

In poche parole: i vescovi della Polonia vogliono guarire l’omosessualità solo perché qualcuno ha cambiato idea, non si sa se perché stato convinto da persone più “competenti” oppure perché semplicemente non conosceva l’esistenza della bisessualità, quindi è stato prima attratto da un uomo e poi da una donna, ed è completamente normale!

L’omosessualità non è più considerata una malattia da tanti anni, come, tra l’altro non lo era considerata nell’antica Grecia o nell’antica Roma, dove chi stava con un uomo era addirittura ritenuto più rispettabile di chi stava con una donna (questo perché in antichità potevano non essere omofobi, ma erano sicuramente sessisti).

Forse la chiesa polacca, insieme a tutta la Polonia che sostiene, insieme a Duda, che la comunità LGBT è solo una mentalità, che è pericolosa per i bambini, che nella Bibbia viene espresso un concetto d’amore, di uguaglianza, di perdono. Non c’è morte o violenza.

Il Vaticano, intanto, non si esprime a riguardo, fa silenzio su ciò che sta accadendo in Polonia, uno stato europeo, e dove non tutte le persone sono al sicuro.

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