Polonia: via dalla convenzione contro la violenza sulle donne

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Chi vive in Polonia, non ha avuto vita facile negli ultimi anni, in particolare se fa parte di quelle minoranze che sono state più spesso prese di mira dal governo del presidente, rieletto proprio a inizio luglio, Andrzej Duda. Ma partiamo dal principio.

Chi è Andrzej Duda, Presidente della Repubblica della Polonia

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Fonte: wikipedia

Andrzej Duda è un avvocato e un politico, esponente del partito Diritto e Giustizia, di estrema destra, ma soprattutto è il Presidente della Repubblica dal 2015, rieletto proprio con le elezioni svoltasi a fine Giugno e finite al ballottaggio che lo ha visto vincitore con il 51,21% dei voti.

Durante la sua carriera da Presidente, si è impegnato al massimo per rendere la vita della comunità LGBT+ polacca il più difficile possibile, aizzando odio nei loro confronti.

In più, proprio recentemente, ha firmato la “Carta della Famiglia“, che però include solo la famiglia eterosessuale e vede gli omosessuali non come persone ma come delle ideologie. 

In questa Carta, c’è il

  • Divieto di fare propaganda LGBT nelle istituzioni pubbliche;
  • Divieto di adozione per le coppie omosessuali.

In più i genitori sono responsabili dell’educazione sessuale dei propri figli e si difende il matrimonio delle coppie che siano però di genere opposto, quindi solo eterosessuale, come c’è anche scritto nella Costituzione della Polonia, sebbene questa garantisca anche «la libertà e i diritti umani e civili nonché la sicurezza dei cittadini, custodisce l’eredità nazionale e garantisce la difesa dell’ambiente, mossa dal principio di un equilibrato progresso».

Quindi, la politica umana di Duda si scaglia contro gli omosessuali. E non solo.

Il rogo dei libri in Polonia

Avviene a Koszalin nel 2019: un vero e proprio rogo dei libri. Questo caso non coinvolge il prima persona Duda, ma sicuramente la sua mentalità estremista non ha fatto che alimentare odio, contribuendo a tornare indietro nel tempo, ad esempio al Medioevo.

I protagonisti di questo recentissimo rogo sono dei preti di una cittadina a nord della Polonia (in questa stessa cittadini circa 400 preti erano stati accusati di pedofilia), che hanno deciso di considerare blasfemi libri e saghe celebri e amate in tutto il mondo come Harry Potter e Twilight.

Non solo libri, ma anche peluche, ombrelli, della gattina giapponese amata da bambini e bambine: Hello Kitty.

La scusante dei preti è stata che “obbedivano alla parola di Dio”, citando un passo del Deuteronomio dove dei libri di “arti magiche” venivano “bruciati davanti a tutti”.

La Polonia contro i diritti delle donne

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Fonte: tumblr

Oltre a privare di ogni diritto umano le persone omosessuali, la Polonia di Duda si scaglia anche contro le donne.

Un primo passo era stato fatto all’inizio della quarantena a causa del Covid-19, quando una proposta di legge ha cercato di rendere più rigida la Legge sull’aborto, che già era una delle più restrittive di tutta l’Europa e prevedeva l’aborto solo in caso di stupro, incesto o se la madre fosse in pericoloso di vita.

La proposta, inizialmente rimandata, era stata ideata proprio dal partito conservatore di Duda, il Pis, contava più di 100.000 firme e avrebbe vietato l’interruzione volontaria di gravidanza in caso di anomalia fetale grave o irreversibile, rendendo quindi ancora più impossibile l’opportunità di abortire e costringendo molte donne polacche a recarsi all’estero per subire l’intervento.

Tuttavia, grazie alle manifestazioni delle donne, svoltesi mantenendo le distanze di sicurezza a causa del Coronavirus, la proposta di legge non è stata approvata.

Ma, dopo le elezioni, le donne sono state nuovamente prese di mira.

La Polonia esce dalla convenzione contro la violenza sulle donne

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Fonte: vogue

Si chiama “Convenzione di Istanbul” e consiste nel proteggere le donne dalla violenza e dalla violenza domestica. Tuttavia, secondo il governo della Polonia e soprattutto secondo il ministro della Giustizia Zbigniew Ziobro, la «legge polacca già in vigore provveda da sola e in modo esemplare alla tutela delle donne».

In più, ritiene anche che questa convenzione sia ideologicamente ispirata dalla gender ideology e dalle ideologie LGBT+, e soprattutto che introduca «il concetto di genere sociale come concetto opposto al genere naturale, biologico».

Per lottare contro la violenza sulle donne, secondo il ministro della Giustizia, basta semplicemente «leggere le Sacre Scritture», quindi «non occorre aderire ad alcuna convenzione mossa da ideologie distorte».

La procedura per uscire dalla convenzione inizierà lunedì 27 luglio.

Il viceministro Jacek Ozdoba, ha annunciato di recente che il governo si impegnerà per introdurre nuove misure che proteggano i bambini «dalle costruzioni ideologiche sul cosiddetto gender socio-culturale» che, il partito del Pis, considera «totalmente avulse dalla realtà biologica».

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