Il Wyoming è il primo stato degli Stati Uniti a vietare l’uso delle pillole abortive

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Il governatore del Wyoming, Mark Gordon, ha apposto la sua firma su un disegno di legge approvato dalla legislatura statale a maggioranza repubblicana all’inizio di questo mese, rendendo il Wyoming il primo stato degli Stati Uniti a proibire l’uso o la prescrizione di pillole abortive farmacologiche. È ovviamente una decisione molto importante, soprattutto considerando come, da quando è stata ribaltata la Roe v. Wade, negli USA non esiste più il diritto costituzionale all’aborto e le donne, così come anche gli alleati uomini, stanno lottando da quel momento contro dei conservatori a cui non importa minimamente della vita delle donne.

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Sono ormai mesi da quando le donne combattono negli USA per i propri diritti. Pensiamo al duro discorso di una dodicenne davanti al legislatore del West Virginia. Addison è una delle circa 90 persone che hanno parlato in una conferenza pubblica, condividendo le proprie storie sull’aborto prima che una legge fosse approvata per vietarlo. L’Independent riporta le sue parole. «Devo sottoporre il mio corpo al trauma fisico della gravidanza? Devo subire le implicazioni mentali, un bambino che non aveva voce in capitolo su ciò che veniva fatto al mio corpo?». Pone poi una domanda molto importante a cui in troppi non pensano: «Alcuni qui dicono di essere pro-vita. E la mia vita? Della mia vita non ti importa?».

In quell’occasione il governatore del West Virginia Jim Justice, un repubblicano, aveva chiesto ai legislatori di modernizzare e chiarire le restrizioni sull’aborto. «Dal momento in cui la Corte Suprema ha annunciato la propria decisione a Dobbs, ho detto che non avrei esitato a convocare una sessione speciale». «Come ho detto molte volte, sostengo con orgoglio la vita e credo che ogni vita umana sia un miracolo che vale la pena proteggere», disse. E non solo nel West Virginia, la situazione è tragica in diversi paesi degli Usa. In Alabama, ad esempio, è illegale ricorrere all’aborto, e anche all’aborto farmacologico. Una vera e propria guerra alle donne e al loro futuro.

Il Wyoming vieta anche la pillola per l’aborto

La disposizione centrale del disegno di legge di due pagine del Wyoming è l’illegalità di «prescrivere, dispensare, distribuire, vendere o utilizzare qualsiasi farmaco con l’intento di provocare o eseguire un aborto». Sono esentate dal divieto le cosiddette pillole del “giorno dopo”, farmaci contraccettivi prescritti dopo il rapporto sessuale ma prima che possa essere confermata una gravidanza. Inoltre, la misura contempla una deroga per qualsiasi trattamento necessario per proteggere la vita o la salute della donna in caso di pericolo imminente, nonché per qualsiasi trattamento di aborto spontaneo in conformità con le linee guida mediche attualmente accettate.

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Immagine trovata sul web

La violazione del divieto costituisce un reato penale, soggetto ad una pena detentiva massima di sei mesi e una multa fino a $9.000. Tuttavia, il provvedimento stabilisce che la donna «che abbia ricevuto o tentato di ricevere un aborto farmacologico non sarà perseguita penalmente». Il direttore della difesa dell’ACLU del Wyoming, Antonio Serrano, ha criticato la decisione del governatore di firmare la legge in una dichiarazione pubblica. Afferma: «La salute di una persona, non la politica, dovrebbe guidare importanti decisioni mediche, compresa la decisione di abortire».

Il governatore ha inoltre dichiarato di aver permesso la promulgazione di un disegno di legge separato, approvato dai legislatori dello stato, che vieta le procedure di aborto convenzionali, ad eccezione dei casi in cui è necessario per proteggere la salute e la vita della madre, o in caso di stupro o incesto. Inoltre, è prevista un’eccezione per interrompere una gravidanza in presenza di un’anomalia letale del feto, come stabilito dai medici. Tuttavia, il governatore non ha apposto la sua firma sul disegno di legge.

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La recente legge del Wyoming si inserisce in un più ampio movimento conservatore per reprimere gli aborti terapeutici, mentre un giudice federale del Texas valuta attualmente un divieto nazionale della pillola abortiva mifepristone in risposta a una causa intentata da gruppi anti-aborto. La combinazione di due pillole di mifepristone e un altro farmaco costituisce il metodo più comune di aborto negli Stati Uniti. Tra l’altro, è proprio l’aborto farmacologico il metodo più utilizzato per porre fine alla gravidanza negli Stati Uniti anche prima che la Corte Suprema ribaltasse la sentenza di Roe v. Wade.

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