Giappone: si è rotta la pietra Sessho-seki, cosa dice la leggenda e perché porta sfortuna

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Negli ultimi giorni abbiamo letto della pietra Sessho-seki, che si è distrutta in Giappone. Subito sono iniziate le preoccupazione da chi crede alle leggende e soprattutto che esistano effettivamente delle cose che portano sfortuna e fortuna. D’altronde, c’è chi crede che il covid-19 sia iniziato dopo che il Papa ha dato uno schiaffo sulla mano a una cittadina asiatica, così come c’è chi crede che i gatti neri portino sfortuna. Quindi, ovviamente, questa leggenda è da prendere con le pinze, non è detto che dopo il riscaldamento globale, la pandemia e la guerra, ci saranno altre sfortune.

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La pietra prima della rottura

Noi ve la raccontiamo comunque per pura curiosità, perché se ne sta parlando molto e quindi la curiosità da parte di chi si trova una foto di una pietra rotta insieme a delle emoji spaventate, fa porre qualche domanda, ma vogliamo comunque che ognuno dei lettori decida da sé se crederci o no. In primis, sappiate che è una leggenda giapponese che riguarda una donna che potrebbe essere paragonata alla romana Agrippina minore o a molte delle donne dell’impero giulio-claudio che avevano come obiettivo quello del potere e della sopravvivenza.

Stiamo parlando, nel caso della pietra di Sessho-seki, di qualche secolo fa, del 1107 fino al 1123. Insomma, ricordiamoci che le donne che un tempo le donne che avevano nei strani, oppure che semplicemente non erano sposate, o che erano delle guaritrici, o ancora povere e anziane, venivano bruciate in quanto si credeva che fossero delle streghe. Quella che vi stiamo per raccontare è sicuramente una leggenda molto interessante e che ci tiene attaccati allo schermo, ma è pur sempre una leggenda creata da uomini su una donna che non rispettava i canoni del tempo.

La storia della pietra giapponese Sessho-seki

«Sono venuto da solo a Sesshoseki, dove rimane la leggenda della volpe a nove code. La grossa roccia in mezzo avvolta da una corda è quella… Doveva essere, ma la roccia è stata spaccata a metà e anche la corda è stata staccata. Se è un manga, è uno schema in cui il sigillo è rotto ed è posseduto dalla volpe a nove code, e mi sembra di aver visto qualcosa che non dovrebbe essere visto», ha scritto un utente su Twitter, condividendo la foto della pietra spaccata in due.

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La pietra distrutta

Un tweet che ha al momento quasi 80k rt e più di 180k mi piace, che quindi è divenuto in poco tempo virale. Ma per chi non conosce la storia, vede solo una pietra rotta.

La Sessho-seki, così viene chiamata in giapponese questa pietra assassina, che si crede che uccida chiunque la tocchi. La pietra si trova sulle montagne di Nasu, che è un’aerea di sorgenti termali sulfuree della prefettura di Tochigi, vicino a Tokyo, e nella foto possiamo vederla spaccata a metà, molto probabilmente non perché spaccata da qualcuno, bensì a causa degli agenti atmosferici naturali. Il Guardian infatti ha fatto sapere che già anni fa c’erano delle crepe che quindi hanno fatto entrare acqua piovana all’interno, contribuendo quindi alla sua erosione.

Ma, degno del migliore dei manga, sembra che all’interno di quella pietra, fosse imprigionato un demone, o meglio, la volpe a nove code. Si ritiene che durante il regno dell’imperatore Toba, dal 1107 al 1123 vivesse una donna, Tamamo-no-Mae, conosciuta perché poteva rispondere a qualsiasi domanda le venisse posta, che aveva tentato di uccidere l’imperatore. Questa donna, secondo la leggenda, era impossessata dallo spirito della volpe a nove code e, quando fu smascherata, il demone fu smascherato e ucciso da due guerrieri mitologici e il corpo fu intrappolato proprio nella pietra Sessho-seki, che avrebbe ucciso con un gas velenoso chiunque l’avesse toccata.

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Fonte foto: Villains Wiki

La pietra si trovava in un sito storico e, secondo i giornali locali, nei prossimi giorni, fa sapere il giornale locale Shimotsuke Shimbun, le autorità locali e nazionali si riuniranno per valutare cosa farne della pietra e se sarà il caso di riassembrarla oppure no, con il demone bloccato al suo interno. Ovviamente questa è solo una leggenda, speriamo che alle intemperie degli ultimi anni non si aggiunta anche lo spirito del demone della volpe a nove code.

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