Perugia, professore omofobo condannato per aver picchiato e insultato uno studente

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La giustizia ha fatto il suo corso. Aveva 14 anni il ragazzo che si è sentito dire da un docente a Perugia «essere gay è una brutta malattia, ne sai qualcosa tu» e che poi si è preso “due calci alla gamba destra, due pugni e infine prendendolo per il collo fino a fargli mancare il respiro“, solo perché ha avuto il coraggio di rispondere all’omofobo con «ci credo da quando conosco lei». Ebbene giovedì scorso il professore è stato condannato per lesioni a 9 mesi di reclusione con pena sospesa, e €1500 di multa. Purtroppo invece è stato assolto per abuso d’ufficio.

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Fonte: Pixabay

L’aggressione è avvenuta quasi sette anni fa, l’11 novembre 2014, in un istituto alberghiero. Subito ovviamente divenne un caso nazionale che arrivò anche al sottosegretario all’istruzione. Il professore è stato subito sospeso per due mesi dall’ufficio scolastico regionale e poi fu allontanato dalla scuola. Difeso dall’avvocato Rita Bocchini, si difese dicendo che gli aveva dato «un calcetto» per «farlo stare seduto composto dato che disturbava la lezione». Tuttavia in classe c’erano fin troppi testimoni.

Inizialmente il ragazzino, come ogni vittima di bullismo, di omofobia, come qualsiasi vittima, non aveva detto nulla ai suoi genitori né a nessun altro. Una sua compagna alla fine dell’ora lo aveva avvicinato chiedendogli se si fosse arrabbiato per il «rimprovero», ma lui sottolineò che non era un rimprovero, bensì lo aveva «picchiato». Ad ascoltare quelle parole c’era anche la coordinatrice di classe, a cui però nessuno disse nulla, tantomeno il ragazzo vittima del professore.

Tuttavia, quando è tornato a casa e i suoi genitori l’avevano visto zoppicare (un calcetto ti fa zoppicare?) avevano chiesto spiegazione al figlio e, portato al pronto soccorso, ha avuto una prognosi di 5 giorni. Ovviamente i genitori hanno sporto denuncia e a quel punto partirono le indagini e il clamore mediatico (giustamente). Oggi il ragazzino ha 21 anni e riceverà una provvisionale di €1500 euro. Giustizia è stata fatta.

Professore di Perugia condannato per omofobia: la sentenza

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Fonte: Twitter

Nella sentenza leggiamo che «nello svolgimento del proprio servizio, ha abusato dei propri poteri e in violazione di leggi e regolamenti ha arrecato un danno ingiusto all’alunno». Infatti, davanti ai compagni di classe del ragazzino, il professore «alludeva alla sua presunta omosessualità», ledendone «l’onore e il decoro, provocando la reazione del ragazzo che faceva analoga allusione nei confronti del professore con espressioni del tipo ‘Ci credo, da quando ho visto lei’».

Proprio dopo che il ragazzino ha deciso di non stare in silenzio ma di rispondere, il 50enne si è avvicinato e ha cominciato a percuoterlo «dapprima con due calci alla gamba destra, poi con due pugni alla spalla», infine lo ha afferrato per il collo «fino a fargli mancare il respiro, procurandogli ecchimosi alla gamba giudicate guaribili in cinque giorni». Omofobia, bullismo, diffamazione, abuso di potere. Il “professore”, che continuiamo a chiamare così solo per la sua laurea ma non di certo perché se lo merita, è stato capace di dare quattro esempi sbagliati agli studenti che avrebbe dovuto solo istruire.

La sentenza ha riconosciuto che l’aggravante del docente è quella di «aver commesso i fatti di ingiurie, percosse e lesioni con abuso dei poteri e in violazione dei doveri inerenti la pubblica funzione esercitata, approfittando di circostanze di persona tali da ostacolare la pubblica e privata difesa, in particolare dell’evidente inferiorità psichica della vittima, in ragione della minore età, sia del ruolo di insegnante». Dopo la condanna è intervenuto anche Stefano Bucaioni, presidente di Omphalos e ragazzo di Perugia che dice:

Questa sentenza non mi stupisce e ovviamente da parte nostra c’è la soddisfazione per la condanna delle lesioni che sono gravissime. Anche l’utilizzo dell’orientamento sessuale reale o presunto utilizzato come offesa, purtroppo è una cosa che noi denunciamo da sempre all’interno delle scuole e non ci stupisce e rispecchia esattamente tra l’altro quello che è venuto fuori nella recente ricerca dell’Università degli studi di Perugia sulle scuole umbre. 

Un clima di omofobia e transfobia che c’è ed è sotto gli occhi di tutti. Da quella ricerca è emerso, e questo caso lo sottolinea, come spesso studenti e studentesse interpellate non si sentono protetti dai docenti. C’è molto da fare e noi continuiamo a chiedere a ministero e ufficio scolastico regionale affinché si facciamo interventi ai docenti e agli studenti di info e prevenzione contro il bullismo omofobico e transfobico.

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Fonte: Pixabay

Che sia successo nel 2014 non significa che non possa succedere ancora nel 2021, considerando la mentalità che ancora vige in Italia, con i politici convinti che in Italia non ci sia un problema di omofobia solo per nascondere che gli omofobi, i fascisti e i razzisti sono proprio nel loro partito. Perché a molti importa dei bambini e dei ragazzini solo se questi vengono aggrediti da persone nere. Il ragazzo di Perugia oggi ha avuto giustizia, ma se ci fosse stato un DDL Zan ne avrebbe ottenuta di più.

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