#37 – Impariamo il polacco: gli insulti e le parolacce

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Come sono arrivata al capitolo 37 di questa rubrica senza parlare mai delle parolacce e degli insulti in polacco? Non sono tipo le prime cose che si imparano in una lingua? So che avevo detto che avremmo parlato di grammatica facendo una ripetizione oggi, però penso che quest’argomento sia più divertente e non voglio annoiarvi troppo con tutte quelle regole grammaticali che, sì, sono davvero molto utili ma… Che lingua è se non conoscete le parolacce? Letteralmente in Polonia potreste bere uno shottino di vodka ogni volta che qualcuno dice kurwa ed essere ubriachi dopo 15 minuti.

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Fonte: Pexels

Voglio ricordarvi, prima di cominciare, che questa rubrica è arrivata al suo 37esimo capitolo. Sebbene ci siano alcune eccezioni con dei termini legati a festività o eventi d’attualità, la maggior parte degli articoli parla proprio di grammatica, partendo con il primo, dove ci siamo approcciati al polacco con l’alfabeto e i digrammi, ma poi abbiamo continuato con le declinazione, le coniugazioni e tanto altro ancora! In alcuni abbiamo anche parlato di lessico, forse proprio in quelli legati alle festività, per cui recuperateli se potete!

Ai tempi utilizzavo il libro “Impariamo il polacco, manuale per principianti” di Bartnicka Barbara della casa editrice Wiedza Powszechna, mentre adesso sto usufruendo di diversi libri. Per le lezioni di grammatica continuerò con il Basic Polish: A Grammar and Workbook di Dana Bielec. Come vi ho detto la scorsa volta, sto molto apprezzando questo libro, sebbene sia in lingua inglese, poiché alla fine di ogni capitolo ci sono anche degli esercizi. Per oggi, invece, chiederò una mano alle mie conoscenze madrelingua, perché sui libri le parolacce non le trovo!

Le parolacce e gli insulti in polacco

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Fonte: Pexels

Kurwa. Possiamo solo iniziare con kurwa, che è letteralmente la parolaccia, quella che in Polonia viene utilizzata quasi come se fosse un intercalare e che ha diversi significati. In realtà, il significato principale è il modo volgare per dire meretrice (il nostro caro Google non ci permette di dire parolacce in italiano, per cui immaginatele), tuttavia è anche utilizzata come porca miserie, what the fuck, modo volgare per dire pene (quindi: che c___o vuoi?, ad esempio). Le varianti meno volgari sono: Kurczę, Kurka, Kurna, Kurdy.

Oltre a kurwa, però, quel termine che indica in modo non delicato l’apparato riproduttore maschile, si può dire anche con chuj, mentre quello femminile è pizda. L’atto invece in cui questi due termini sono implicati, è jebac. Jebac to si usa per dire “che me ne frega“, ma più volgare. Restando nell’ambito sessuale, robic loda è… beh i preliminari maschili. Qualche insulto? Dupek, che è str___o (sembra che giochiamo a impiccato), ma si dice che krowa/swinia, spierdalaj è va______lo. Se volete fare catcalling in Polonia (non fatelo, per l’amor del cielo), l’equivalente di figa in polacco è dupa.

Questi sono altri termini in polacco che potrebbero interessarvi:

  • Załatwmy to na zewnątrz! = vediamocela fuori/ti faccio vedere io;
  • Kretyn/Kretynka! = cretino/a, deficiente;
  • Pierdolić = vai a quel paese (ma più volgare);
  • Nieswiadomy = ignorante/incosciente;
  • Gòwno = cacca (ma più volgare);
  • Przeklety = maledetto;
  • Skurwysyn = figlio di *meretrice*;
  • Pedal, cwel = gay (ma dispreggiativo);
  • Gówno wiesz! = non sai/capisci un *organo riproduttore maschile*!;
  • Jestes brzydka = sei brutto, sei un cesso;
  • Odwal się! = levati dalle palle;
  • Cham = zotico;
  • Idź do diabła = vai al diavolo!;
  • Dziwka = *meretrice*;
  • Jestes Kutas = sei un *organo riproduttore maschile*;
  • Klamca = bugiardo.

Se conoscete altre parolacce in polacco, fatecele sapere! Ovviamente, questo articolo è per pura curiosità, non insultate le persone, non siate razzisti, non siate omofobi, non siate maschilisti. I termini descritti sono cattivi e volgari, per cui cercate di mantenere la calma e portare sempre rispetto verso le persone che conoscete. Detto ciò, alla prossima! Probabilmente, la prossima lezione sarà di grammatica, ma vedremo se non cambierò idea!

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