Paper Girls: una serie fantascientifica che vi farà sognare

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Quando ho iniziato Paper Girls, senza aver letto trama né sapere alcunché della serie, ho pensato che fosse il tipico teen drama con un gruppo di adolescenti cazzuto che andava in giro in bici (sì, mi ha anche dato dei Stranger Things vibes) a sconfiggere i bulli. Poi, però, è divenuto qualcosa di stupendo, sin dal primo episodio. Viaggi nel tempo, misteri, paradossi, tutte cose che chi è un grandissimo fan di Doctor Who apprezza. Aggiungiamoci anche delle tematiche adolescenziali come i dubbi sull’orientamento sessuale o sul futuro, ed è perfetta.

Paper Girls è stata pubblicata su Prime Video il 29 luglio 2022, ed è una serie tv sci-fi creata da Stephany Folsom per Amazon Studios, Legendary Television e Plan B Entertainment, tratta dall’omonimo fumetto scritto Brian Vaughan e illustrato da Cliff Chiang. Le giovanissime e tanto talentuose (provate a vedere la serie in lingua originale, rimarrete stupiti!) protagoniste sono interpretate da Fina Strazza, Riley Lai Nelet, Camry Jones e Sofia Rosinsky.

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Paper Girls

Al centro della trama, quindi, ci sono queste quattro ragazzine, Erin, KJ, Tiff e Mac. La prima si è appena trasferita a Stony Stream e conosce queste tre coetanee poche ore dopo la notte di Halloween. Le tre la invitano subito a unirsi al loro gruppo, e qui inizia la storia. Mentre consegnano i giornali (da qui paper girls), il walkie-talkie di Tiff viene rubato e, mentre inseguono i colpevoli, si trovano all’interno di una guerra nel futuro, tra salti temporali, viaggiatori nel tempo e paradossi.

Insieme a Camryn Jones (Tiffany Quilkin), Riley Lai Nelet (Erin Tieng), Sofia Rosinsky (Mac Coyle) e Fina Strazza (KJ Brandman), ci sono anche altri attori ricorrenti o presenti nel cast: Ali Wong interpreta la versione adulta di Erin, Nate Corddry è invece Larry e Adina Porter è la Prioress. Visto che prima abbiamo citato Doctor Who, Sofia Rosinsky sogna proprio di recitare in quella serie, in quanto sin da bambina lo ha trovato «magico». Le altre giovani attrici invece sognano l’universo DC e Marvel. E chissà se non ci riusciranno! Intanto parliamo di Paper Girls.

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Paper Girls
Da sinistra: Erin, Tiffany, KJ e Mac.

Paper Girls: più dello “Stranger Things di Prime Video” [ALERT SPOILER]

In molti hanno paragonato Paper Girls a Stranger Things, forse solo perché le protagoniste sono quattro giovani ragazzine che vanno in bici e si trovano in una situazione molto più complicata di quella che dovrebbero vivere le ragazzine di 12 anni. Tuttavia, in questa serie tratta da un fumetto, non c’è un sottosopra o dei mostri creati da una mente malata, né strani poteri, bensì ci sono dei veri e propri viaggi nel tempo e una guerra che, più che ricordarci Stranger Things, ci riporta a un’altra serie di successo di Netflix, Dark. Ovviamente, è un paragone forzato, in quanto le serie condividono giusto i viaggi nel tempo, e neanche del tutto.

La serie è portata avanti da quattro talentuose e giovanissime attrici, ed è questo quello che colpisce sin dall’inizio e che ti sprona anche a continuarla. Ognuna di loro riesce a rappresentare alla perfezione uno stereotipo tipico della società di oggi: abbiamo la ragazza timida e silenziosa, quella più matura e responsabile, quella nerd e, infine, quella più tosta e che non ha mai paura. Tuttavia, nonostante lo stereotipo, ognuna di loro si apre a nuove sfaccettature e a diversi problemi che le ragazzine, ai tempi come anche oggi, si trovano ad affrontare.

Fondamentale nella serie sono i colori, che sono tra l’altro gli stessi che vediamo nei fumetti: il rosa e il viola, che si accostano alle varie tecnologie e nuovi oggetti che le ragazzine si trovano a dover utilizzare nel futuro (quanto è bella la scena delle mestruazioni di Erin, in cui nessuna delle ragazze sa come utilizzare un tampone? Ci dimostra l’innocenza delle ragazzine e come, anche in mezzo ai viaggi temporali, rimangano lo stesso delle dodicenni).

Molto apprezzata è anche la scena in cui KJ scopre di non essere eterosessuale e parla con la sua futura fidanzata, usando la metafora dei film. KJ, che è la figlia perfetta, sempre obbediente, si trova a scoprire una nuova se stessa e sebbene all’inizio questo la destabilizzi, poi riesce ad accettarsi e anche ad aprirsi di più. In realtà, tutte e quattro le ragazze devono accettare un futuro diverso da quello che pensavano di avere.

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Paper Girls

Erin non sarà felice, non avrà quattro figli come pensava. Tiff riuscirà a entrare all’università dei suoi sogni, ma la scoperta sulla madre che le ha mentito per 19 anni la porterà a dover scoprire una nuova sé, e questo sarà difficile per la piccola di 12 anni. E Mac… Il percorso di Mac non è solo l’accettare che morirà e non andrà via da quella città, ma che qualcuno davvero le vuole bene e tiene a lei, cosa che non pensava possibile.

Messaggio importante è quello del potere femminile. Lo dice la stessa Fina Strazza in un’intervista con Tom’s Hardware: «Le ragazze palano soltanto degli uomini, non hanno bisogno che loro le salvino. Sono le eroine di loro stesse e qualcosa che molte donne sul set hanno detto è che loro avrebbero voluto uno show del genere quando erano più giovani. Quindi spero che possiamo essere questo per la generazione futura». Le ragazzine infatti se la cavano benissimo da sole, e con da sole intendiamo che spesso vengono aiutate dalle se stesse del futuro.

Insieme al potere femminile, si trovano ad affrontare anche tematiche come il razzismo, l’antisemitismo, il bullismo, le differenze sociali e la già citata esplorazione dell’identità sessuale. Paper Girls è davvero una bella serie per chi ama il genere fantascientifico, potrebbe un po’ dividere i fan dei viaggi del tempo, ma lancia anche dei bei messaggi di un certo calibro, per questo motivo consigliamo di darle almeno una possibilità, senza pensare che è “la tipica serie tv in cui si esaltano delle ragazzine”.

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