Resti umani ritrovati a Modena: non si esclude Saman Abbas

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La storia di Saman Abbas, della diciottenne sparita quasi un anno fa, è restata nel cuore di chiunque abbia un po’ di decenza umana. Una ragazza con tanti sogni e tante speranze, che voleva sposare una persona che ama e non una persona scelta dai suoi genitori. Adesso si torna a parlare di lei in quanto negli ultimi giorni sono stati trovati a Modena dei resti umani che dovrebbero appartenere a una giovane donna, e il pensiero è andato subito a lei. Tuttavia, non è l’unica persona scomparsa, per cui per ora, finché non avremo la certezza dal DNA, sono solamente ipotesi.

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Saman Abbas

I carabinieri del Nucleo Investigativo di Modena con i periti di Medicina Legale stanno lavorando per comprendere di chi siano le ossa ritrovate sabato 2 aprile sull’argine del Tiepido, a Torre Maina, nel modenese. Da quel che si sa al momento, non sono «sicuri di nulla. Bisogna attendere i risultati degli esami scientifici per stabilire il periodo di morte e il sesso della vittima». Vicino alle ossa, ci sarebbero stati degli abiti femminili. Le ossa erano in un sacchetto di cellophane segnalati da un passante che camminava in un percorso ciclopedonale.

Il sindaco Luigi Zironi ha detto: «È un ritrovamento inquietante, speriamo dunque che sia fatta piena luce sulla vicenda nel più breve tempo possibile. Nel frattempo l’Amministrazione comunale resterà a disposizione delle forze dell’ordine nel caso avessero bisogno di un supporto». Dal Comune di Maranello, invece, fanno sapere che «qualsiasi ulteriore informazione è per il momento prematura», in quanto, sebbene i giornali abbiano subito pensato a Saman Abbas, non è l’unica ragazza scomparsa negli ultimi mesi.

Riguardo Saman Abbas, la giovane sarebbe stata uccisa a diversi chilometri dal luogo in cui sono state rinvenute le ossa, e, in più, tutto ciò è avvenuto in pieno lockdown, per cui nessuno poteva spostarsi di così tanti chilometri senza essere fermato dalle forze dell’ordine, per cui le ipotesi che le ossa siano sue restano solo ipotesi. Si pensa, ad esempio, anche ad Alessandro Venturelli, 22enne sparito da Sassuolo, sebbene le ossa al momento sembrino essere di sesso femminile. Lo sapremo solo nelle prossime ore.

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Alessandro Venturelli

La storia di Saman Abbas

Tutto comincia quando il 27 ottobre la ragazza si rivolge ai servizi sociali comunali per chiedere aiuto: lei non vuole sposarsi, né con suo cugino, né con nessun altro che le sia imposto dai genitori. Saman Abbas vuole prendere le sue decisioni, vuole essere libera, libera di amare e di essere, di avere degli obiettivi e di conseguirli come preferisce, e quando preferisce. Un po’ come tutte le sue coetanee. A novembre viene ospitata in un centro a Bologna, ma l’11 aprile ritorna a casa.

La sua scomparsa risale a fine aprile, e subito si pensa alla famiglia che, senza se e senza ma, lascia l’Italia per tornare in Pakistan. Il 5 maggio i carabinieri la cercano a casa a Novellara, ma non la trovano. Al momento gli indagati sono cinque: i genitori, uno zio e due cugini, questi ultimi poiché sono presenti in un video del 29 aprile in cui si vedono tre persone con un secchio, due pale e un piede di porco dirigersi nei campi dietro casa. Ed è questa l’ipotesi tragica di molti: il corpo della giovane sarebbe proprio sepolto nei campi dietro casa.

Il padre di Saman Abbas, Shabbar Abbas, ha riferito a Il Resto del Carlino che «il 10 giugno sono a Malpensa. Torno e spiego tutto ai carabinieri. Mia figlia è viva, l’ho sentita l’altroieri», tuttavia questo non convince gli inquirenti, sempre convinti che la ragazza sia ormai morta. Il patriarca, però, resta fermo sulle sue posizioni e nega tutto, affermando che la figlia, al momento, si trova in Belgio. E noi ce lo auguriamo.

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Saman Abbas

La ragazza era tornata a casa ad aprile solo per avere nuovamente i suo documenti, ma «al mio arrivo a casa i miei genitori non mi hanno picchiata, ma si sono arrabbiati rimproverandomi di tutto quello che avevo fatto nei mesi scorsi come scappare in Belgio e andare in comunità. Per quanto riguarda i miei documenti, io li ho visti nell’armadio di mio padre, chiusi a chiave». Saman Abbas comunque aveva già detto al suo fidanzato di sentirsi in pericolo.

Nel caso, sono cinque le persone iscritte nel registro del sostituto procuratore Laura Galli che ha inviato agli avvocati difensori l’avviso di notifica di conclusione indagini. Lo zio Danish Hasnain, i due cugini Ikram Ijaz e Nomanhulaq Nomanhulaq (tutti e tre in carcere a Reggio Emilia) e i genitori Shabbar Abbas e Nazia Shaheen (ancora latitanti, presumibilmente in patria).

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