Nuovo DPCM: cosa possiamo e cosa non possiamo fare da domani

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È arrivato il mattinata l’annuncio del nuovo DPCM firmato dal premier Conte che sarà in vigore da domani, lunedì 26 ottobre, fino a martedì 24 novembre. È l’ennesimo decreto che abbiamo dovuto accettare nelle ultime settimane, in cui i contagi sono aumentati così tanto da costringere il Presidente del Consiglio a dover cambiare le regole per contrastare il Covid-19 nel giro di qualche giorno.

Questo nuovo decreto attacca soprattutto il campo della ristorazione, ma vengono citati e date indicazioni anche per quanto concerne la didattica a distanza (sia delle scuole che delle università). Anche i luoghi di cultura e di sport avranno delle restrizioni, restano invece liberi gli spostamenti fra regioni, sebbene si consigli vivamente di limitarli. Sul web in molti hanno fatto notare come ci sia un po’ di lockdown in questo decreto, ma Giuseppe Conte ha più volte detto di non voler costringere di nuovo le persone in quarantena.

D’altronde, visto quello che è successo nella città di Napoli, ma anche in altre città vicine dove però le proteste sono state molto più pacifiche e dove rispettavano anche la distanza (e forse proprio per questo non hanno fatto scalpore perché, si sa, per far parlare di qualcosa devi fare rumore), un lockdown probabilmente creerebbe l’effetto contrario di quello che ci si aspetta: centinaia di persone nelle strade per manifestare.

E ora vediamo in cosa consistono le restrizioni che dovremmo rispettare da domani per cercare di contrastare il Covid-19, per tornare al più presto alla normalità, sebbene al momento neanche ci sembra possibile di immaginare quando potremo camminare di nuovo per strada senza mascherina o semplicemente pensare di non doverla indossare. Il Premier Conte spiegherà per bene il decreto oggi alle 13:30, in una conferenza stampa.

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Fonte: facebook

Decreto: le restrizioni da domani

Bar e ristoranti

Come abbiamo già scritto, i più colpiti sono i servizi di ristorazioni (bar, pub, ristoranti, gelateria, pasticcerie), che potranno essere aperti «dalle ore 5 fino alle 18» con ulteriori limitazioni:

«il consumo al tavolo è consentito per un massimo di quattro persone per tavolo, salvo che siano tutti conviventi; dopo le ore 18 è vietato il consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici e aperti al pubblico; resta consentita senza limiti di orario la ristorazione negli alberghi e in altre strutture ricettive limitatamente ai propri clienti, che siano ivi alloggiati; resta sempre consentita la ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico-sanitarie sia per l’attività di confezionamento che di trasporto, nonché fino alle ore 24 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze».

Negozi

Per quanto concerne i negozi invece continueranno ad essere aperti normalmente, ma ovviamente dovendo garantire la «distanza interpersonale di almeno un metro», con ingressi dilazionati e con il divieto di «sostare all’interno dei locali più del tempo necessario all’acquisto dei beni».

Scuola e università

«L’attività didattica ed educativa per il primo ciclo di istruzione e per i servizi educativi per l’infanzia continua a svolgersi in presenza. Per contrastare la diffusione del contagio, le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado adottano forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica ai sensi degli articoli 4 e 5 del decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275, incrementando il ricorso alla didattica digitale integrata, per una quota pari almeno al 75 per cento delle attività, modulando ulteriormente la gestione degli orari di ingresso e di uscita degli alunni, anche attraverso l’eventuale utilizzo di turni pomeridiani e disponendo che l’ingresso non avvenga in ogni caso prima delle 9».

Restano sempre sospese le gite, i viaggi d’istruzione, le iniziative di scambio o gemellaggio, esclusi tirocinio universitario dove sia possibile svolgerlo rispettando le distanze. Sulle università invece si dovrà garantire sia la didattica in presenza che a distanza, «tenendo conto dell’evoluzione del quadro pandemico territoriale e delle corrispondenti esigenze di sicurezza sanitaria».

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Fonte: freepik

Spostamenti

Per quanto riguarda gli spostamenti in città, tra bus e metropolitane, il governo raccomanda «a tutte le persone fisiche di non spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, salvo che per esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi».

Su quelli fra regioni, invece, vi è solo una raccomandazione, ovvero quella di spostarsi solo per necessità, ma è stato anche tolto il divieto di non spostarsi fuori dal proprio Comune.

Sport

«Sono sospese le attività di palestre, piscine, centri natatori, centri benessere, centri termali, fatta eccezione per quelli con presidio sanitario obbligatorio o che effettuino l’erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza, nonché centri culturali, centri sociali e centri ricreativi; ferma restando la sospensione delle attività di piscine e palestre, l’attività sportiva di base e l’attività motoria in genere svolte all’aperto presso centri e circoli sportivi, pubblici e privati, sono consentite nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza alcun assembramento».

Hobby

Questo decreto ha toccato anche il campo della cultura, con cinema, teatri e sale giochi, che saranno interrotti: «sono sospesi gli spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche e in altri spazi anche all’aperto».

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Fonte: freepik

Questo nuovo decreto sarà in vigore per un mese, sperando di non doverne leggere ancora altri e, soprattutto, sperando anche di ottenere abbastanza risultati da poter ridurre le limitazioni nuovamente. Adesso attendiamo le 13:30 per vedere la diretta di Conte dove illustrerà per bene il nuovo decreto rispondendo anche a dubbi.

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