No Green Pass Novara: l’organizzatrice Giusy Pace sospesa dal sindacato per aver «mistificato la tragedia di Auschwitz»

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Siamo rimasti tutti sconvolti quando abbiamo visto quelle persone adulte no Green Pass di Novara, capaci di intere e comprendere, indossare delle tenute a righe con dei numeri, paragonandosi ai prigionieri, ai morti, alle vittime dei Lager nazisti, solo perché non hanno il Green Pass. Siamo rimasti sconvolti perché quella di Auschwitz è una tragedia che non si è più e non si dovrà mai e poi mai ripetere, dove delle persone sono state uccise solo in quanto ebree, o omosessuali. Non avevano scelta, era quello che erano e venivano uccisi per questo.

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Ecco il motivo fondamentale per cui i No-Green Pass che si paragonano a questa tragedia sono degli ignoranti, vergognosi che meritano una grande ripetizione di storia. In primis perché tutte quelle persone che sono morte non avevano neanche la possibilità di manifestare come possono fare loro, che piagnucolano perché qualcuno chiede, in un periodo di pandemia in cui sono morte milioni di persone, di vaccinarsi. In secondo luogo, i No Green Pass hanno una scelta, gli ebrei non ne avevano. Loro venivano uccisi, e basta.

Eppure loro si credono delle vittime, loro si paragonano alle morti, alle persone che da Auschwitz o da qualsiasi campo di concentramento non sono riuscite a uscire vive, ma che sono state sotterrate in fosse comuni. Loro si paragonano a chi avrebbe voluto vivere, a chi magari si sarebbe anche vaccinato se questo avesse significato salvare la vita a se stesso, alla propria famiglia e a tutte le persone che li circondavano. Si paragonano a chi non aveva scelta, era o muori, o muori. Nessuno nella malata testa nazista sarebbe dovuto uscire vivo da quei campi.

E invece no, loro, da una piazza, con il diritto di manifestare, si paragonano agli ebrei di Auschwitz e addirittura lo fanno fieramente. Loro indossano quegli indumenti a righe con un sorriso, se la ridono, poi appena la manifestazione finisce tolgono tutto e tornano a casa loro, oppure si vedono con la propria famiglia. Perché questo significa essere dei deportati, no? Dovrebbero solo vergognarsi e chiedere scusa a tutte le morti, ma non lo fanno neanche quando fai notare loro l’assurdità, perché sono convinti di aver ragione.

Novara, manifestazione no Green Pass: l’organizzatrice Giusy Pace si dice fiera, ma viene sospesa dal sindacato

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Giusy Pace è un’infermiera e una sindacalista di Novara, l’organizzatrice della manifestazione No Green Pass che si è tenuta sabato scorso e ha fatto tanto scalpore a causa della mancanza di rispetto a tutte le vittime di Auschwitz, poiché i manifestanti indossavano degli abiti che ricordavano quelli che venivano dati ai deportati nei campi di concentramento. Ovviamente a far notare la mancanza di rispetto, sono state proprio le comunità ebraiche.

«Con la manifestazione dei No Green pass che, uniti in corteo per il centro della città si sono identificati ‘come i prigionieri di Auschwitz’ abbiamo avuto l’ennesima emulazione di altri analoghi cortei che si sono svolti in diversi Comuni italiani. I partecipanti, addobbati con stracci, quali pettorine a strisce verticali bianco/grigio, corredati di corde che simboleggiavano  un filo spinato, hanno voluto equipararsi ai deportati di Auschwitz; forse ancora oggi queste persone  non sanno nulla di quello che hanno affrontato tutti coloro che hanno subito uno sterminio inumano, macchia indelebile della nostra Storia», ha detto Rossella Treves, presidente della Comunità Ebraica di Vercelli, Biella, Novara e Vco.

Ha continuato: «Non sanno che la loro rappresentazione di ‘Libertà negata’ a causa delle misure contro la pandemia attuale è stata offensiva nei confronti della Memoria di tutti gli italiani, ebrei e non ebrei trucidati nei Campi. Oltretutto il corteo si è svolto proprio alla vigilia della festività nazionale, civile e religiosa di Ognissanti, che è seguita  dalla commemorazione  di tutti i Defunti, secondo il precetto Cristiano e Cattolico, evidenziando una mancanza di riguardo, per non dire un oltraggio,  anche al ricordo dei tanti cittadini morti a causa del Covid, e la rappresentazione piena del degrado e dello scadimento della coscienza umanitaria e civile, nonché della sconfitta del sempre atteso e auspicato progresso culturale, che la città di Novara certo non merita».

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E invece lei, Giusy Pace, è fiera e rivendica tutto, non si rende neanche conto dell’assurdità della situazione: «A Novara noi siamo scesi in piazza per manifestare la nostra contrarietà al Green pass che è facile definire come la ‘nuova tessera del pane’. Una forma surrettizia per imporre trattamenti sanitari, mi ripeto, senza il rispetto del consenso, che per sua natura deve essere libero e informato, che ci ha fatto ripiombare direttamente nel 1925 con le leggi fascistissime e l’abolizione della libertà», ha detto, paragonando questo periodo alle leggi fascistissime o addirittura all‘abolizione della libertà. Non si rende neanche conto che se fossimo in dittatura lei non avrebbe avuto neanche la possibilità di manifestare.

In una nota condivisa dall’associazione Istanza Diritti Umani Piemonte Liguria e Val d’Aosta, di cui lei è presidente, ha spiegato che «da mesi a Novara manifestano persone normalissime, di tutti i ceti sociali, che conoscono molto bene cosa sia lo Shoah, così come conoscono molto bene la storia che ha preceduto l’emanazione della Carta Costituzionale e delle ragioni dei nostri padri che hanno voluto rendere inviolabili i diritti umani». Poi ha parlato proprio della scelta di paragonarsi ai campi di concentramento:

I manifestanti pacifisti hanno concluso la manifestazione raccogliendosi in cerchio per intonare la sacra Om, anche questo un simbolo, per generare vibrazioni positive per sostenere il cammino della resistenza. È proprio il caso di dirlo, solo chi non capisce il legame con il passato, non si preoccupa di essere tesserato. 

Non iniziò con le camere a gas. Non iniziò con i forni crematori. Non iniziò con i campi di concentramento e di sterminio. Non iniziò con i 6 milioni di ebrei che persero la vita. E non iniziò nemmeno con gli altri 10 milioni di persone morte, tra polacchi, ucraini, bielorussi, russi, yugoslavi, rom, disabili, dissidenti politici, prigionieri di guerra, testimoni di Geova e omosessuali. Iniziò con i politici che dividevano le persone tra ‘noi’ e ‘loro’. Iniziò con i discorsi di odio e di intolleranza, nelle piazze e attraverso i mezzi di comunicazione.

Quando poi la Repubblica l’ha intervista e le ha chiesto perché i campi di concentramento, lei ha risposto che «concentramento nel senso di concentrazione: noi ci siamo concentrati in uno spazio, per manifestare il nostro dissenso» e ha addirittura affermato di non volersi paragonare ad Auschwitz, ma «se avessi voluto scegliere un campo avrei scelto Dachau in c’erano i politici, tutte le minoranze». Se solo anche quelle persone avrebbero potuto scegliere. In ogni caso, il sindacato Fsi-Usae non la pensa come lei e, nonostante lei sia una dirigente locale, ha deciso di sospenderla da ogni carica. In una nota hanno affermato che

«il segretario generale della Fsi-Usae, Adamo Bonazzi, in data odierna dopo aver appreso a mezzo stampa del fatto che la dirigente novarese del sindacato avesse sfilato in una sorta di pigiama e con il filo spinato ricordando e mistificando la tragedia del campo di concentramento di Auschwitz nella manifestazione ‘No Green pass’ di Novara, dopo aver approfondito e verificato che la medesima notizia stampa risultasse veritiera e che l’interessata fosse effettivamente la principale promotrice della manifestazione, ha proceduto a sospendere dalla qualità di associata Giuseppa Maria Pace (detta Giusy Pace) alla quale sono state anche revocate tutte le cariche del sindacato».

Adamo Bonazzi, segretario generale, ha poi affermato che «come Fsi-Usae diciamo subito che prendiamo le distanze da questi comportamenti che non possono essere in alcun modo giustificati indipendentemente dalle ragioni che vi stanno alla base. La federazione si è espressa con chiarezza sulla questione vaccinale ribadendo la propria linea a Governo e Parlamento con atti ufficiali; a nessuno dei dirigenti che la rappresenta Fsi-Usae può consentire, nè ora nè mai, di gettare nel cestino la linea politico-sindacale della federazione e agire a titolo personale nel  mentre si fregia degli incarichi  del sindacato».

Comunque Giusy Pace non andrebbe solo sospesa, andrebbe istruita insieme a tutti quelli che, insieme a lei, hanno pensato che indossare una maglia a righe e paragonarsi a delle persone che non avevano scelta, libertà di manifestare o avere un’opinione diversa da quella di Hitler o dei soldati nazisti, a delle persone che sono state uccise. A queste persone serve una lezione di storia, ma soprattutto di umanità. Perché nelle immagini o nei video condivisi io ho visto la decadenza dell’umanità.

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