Qatar 2022, hotel FIFA alle coppie gay: “non date troppo nell’occhio”

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In Qatar l’omosessualità è illegale, ma questo non ha fermato il comitato organizzatore dei Mondiali di svolgere una delle competizioni sportive più seguite in tutto il mondo, proprio in questo paese. Ovviamente sin da subito si sono accesi i riflettori su questa situazione, ma adesso sembra che persino gli hotel sponsorizzati da FIFA abbiamo chiesto alle persone omosessuali di… non essere troppo omosessuali. Secondo una ricerca di SVT Sport, con NKR e DR, non tutti gli hotel sono pronti a ospitare persone LGBT.

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Facciamo un passo indietro. Il tema dell’omosessualità nel calcio è stato affrontato per la prima volta dal giocatore Joshua Cavallo, che ha annunciato di essere «orgoglioso di annunciare pubblicamente che sono gay», raccontando di aver «combattuto la mia sessualità per oltre sei anni ormai, ma ora sono felice di potermene finalmente liberare. Tutto quello che voglio fare è giocare a calcio ed essere trattato allo stesso modo». Ma soprattutto, ha parlato di cosa significhi essere un calciatore professionista omosessuale.

Espresse anche preoccupazioni riguardo la situazione in Qatar: «Ho letto che in Qatar c’è la pena di morte per i gayE questo mi rattrista. Disputare i Mondiali è un sogno per qualunque calciatore, così come rappresentare il proprio Paese. Ma dover andare a giocare in una nazione che mette in pericolo la vita delle persone è un rischio troppo grande, secondo me. È più importante restare incolumi o raggiungere un traguardo professionale così importante? Io personalmente avrei paura ad andare lì a giocare», scrisse il giocatore.

Subito, ovviamente, il presidente del comitato organizzatore dei Mondiali in Qatar, ha risposto a questa preoccupazione, sottolineando che «le manifestazioni pubbliche di affetto tra gay sono disapprovate e questo vale per tutti. Il Qatar e i Paesi limitrofi sono molto conservatori e chiediamo ai tifosi rispetto. Siamo sicuri che lo faranno, così come noi rispettiamo le diverse culture, speriamo che lo sia anche la nostra». «Sappiamo che il Mondiale è un possibile palcoscenico per proteste su questi temi, ma non siamo preoccupati», ha concluso.

Qatar: gay accettati, ma non devono mostrare di essere gay

SVT Sport, insieme a NKR e DR, hanno condiviso un report in cui hanno affermato di aver contattato i 69 hotel consigliati dal sito FIFA per pernottare in Qatar durante il mondiale di calcio, e non tutti sembrano essere disposti a ospitare persone queer. Nella ricerca, i giornali hanno riferito che a una fantomatica coppia gay è stato detto di «non dare nell’occhio», in modo da non far comprendere alle persone la propria omosessualità. Altri hanno detto di «non poterli accogliere».

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Report degli hotel in Qatar

Vediamo più nel dettaglio. Sono stati contattati 69 hotel, tutti consigliati dalla federazione calcistica sul sito dei mondiali. «Grazie per la richiesta, ma secondo la nostra politica, non possiamo accettarvi», ha detto l’hotel The Torch Doha, fa sapere il report. Insieme a quest’hotel, anche Magnum Hotel & Suites Westbay e Wyndham Grand Regencey. «Un check-in del genere non è possibile», ha detto quest’ultimo.

E su quei 20 hotel che hanno accettato di ospitare persone omosessuali, alcuni hanno chiesto di non mostrarlo. Sembra che uno abbia detto che «non ci dispiace, ma voglio informarvi che prima d’ora abbiamo avuto incidenti in cui la polizia ha arrestato delle persone del Qatar che hanno avuto rapporti omosessuali». Altri chiedono che «se ci si trucca e si veste in modo omosessuale, va contro la politica del Paese e del governo. Ma per il nostro hotel, va bene se ti vesti in modo appropriato e non mostri alcun comportamento sessuale o pomici in pubblico».

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I giornalisti allora si chiedono: «come può Gianni Infantino dire che i Mondiali sono per tutti, quando sul sito dei Mondiali ci sono effettivamente degli hotel che non ammettono le coppie gay?». Ma la FIFA non risponde. In una mail scrivono di essere convinti «che saranno messe in atto tutte le misure necessarie affinché i fan LGBTQI e gli altri possano godersi il torneo in modo benvenuto e sicuro». «La Fifa si sforza di creare un ambiente non discriminatorio e salvaguarda la diversità». Evidentemente, però, si sforzano troppo poco.

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