Maturità 2022: la parola ora ai maturandi!

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L’estate è arrivata a splendere anche per i maturandi di questa maturità 2022, dopo il fantomatico ritorno della prima e della seconda prova scritta, anche il colloquio orale per molti di loro è ormai un bel ricordo.

Vi avevamo già raccontato le prime impressioni su questa nuova maturità non appena il Ministero dell’Istruzione aveva deciso di informare scuole e studenti della novità (cliccate qui se volete leggere l’articolo!).

Le prove scritte sono ormai un lontano problema: la prima prova come di consuetudine ha voluto testare l’abilità nella comprensione e nell’elaborazione di un tema in lingua italiana (qui per sapere quali sono state le tracce del primo scritto di questa maturità 2022!), mentre la seconda prova si è dimostrata differente per ogni indirizzo (qui per alcune del secondo!).

Maturità 2022: la parola ora ai maturandi!

Lasciamo allora la parola a chi ha affrontato questa maturità 2022, dalla provincia di Biella, per capire come l’hanno vissuta e che cos’è rimasto di questo lungo percorso ora che sono giunti al capolinea.

Una studentessa scrive: “Gli esami scritti contenevano tematiche molto varie e interessanti, mentre gli orali vengono sempre fatti passare come dei mostri da dover sconfiggere, e invece è più tutta fortuna sinceramente. Fin tanto che ci capitano una foto o un tema che sapevamo di poter collegare con tutte le materie senza difficoltà, bene. Ma se il caso non è questo, è tutto un arrampicarsi sui vetri“.

Questi ultimi cinque anni sembrano essere volati, ed è impossibile descriverli senza nominare la pandemia di Covid-19, la quale ha cambiato completamente la vita scolastica. Non solo nel durante, ma anche nel dopo. La segreteria è diventata molto più disorganizzata: rispondendo con lunghi tempi d’attesa, oppure inviando e-mail con pagamenti e decisioni da prendere nel giro di neanche una settimana. I professori ci caricavano di lavoro sostenendo che i periodi di lockdown fossero da considerare come mesi di riposo. E infine i compagni di classe sembra che abbiano fino ad ora solo recitato una parte e che si siano mostrati soltanto nel ultimo anno nella loro vera natura“.

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Fonte: Getty Images

Un’altra sostiene che tutti “dicono che siano gli anni migliori…. se sia vero, con certezza, non lo so, perché molti di questi anni, noi, ce li siamo persi. Sembra ieri che, per la prima volta, percorrevamo quel viale, verso quella che per cinque anni sarebbe stata la nostra casa. Abbiamo vissuto davvero tante cose, alcune belle e altre meno. E poi? La pandemia. Questa, per certi aspetti, ci ha allontanato ancora di più, mentre al nostro rientro è riuscita persino ad avvicinarci l’uno all’altro“.

Abbiamo imparato ad apprezzare e a vivere a pieno quei momenti passati insieme, e l’abbiamo fatto fino all’ultimo, fino alla fatidica “maturità”. A sentirla nominare sembra quasi impossibile riuscire a farcela, ma una volta superata, una volta usciti da quella stanza, ci si rende conto che, forse, la parte più difficile è proprio quella che viene prima. È il percorso a renderci “maturi”, l’esame non è altro che una formalità. Sono sicura che tutto questo rimarrà impresso nei miei ricordi, anche se ancora non so dire con certezza se questi siano stati gli anni più belli, ma di sicuro sono stati importanti per me!“.

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Fonte: Ilaria Pozzato – Instagram @ pozzatoilaria_

A scrivere una terza studentessa: “I miei cinque anni di liceo non sono stati tutto rose e fiori, soprattutto a livello personale, e, anche se bisognerebbe sempre dividere la vita “lavorativa” da quella privata, a volte risulta difficile. Non so ancora dire cosa mi mancherà di questo lustro, perché é passato poco dall’esame, però il non poter più incontrare i compagni di classe con cui avevo un rapporto più stretto tutti i giorni sarà senza dubbio qualcosa per cui sentirò nostalgia“.

E sottolinea che “non mi mancherà certamente la costante pressione esercitata sugli studenti e le palesi preferenze che c’erano nella mia classe, perché credo che abbiano incrinato l’amicizia che avrebbe potuto esserci tra tutti i compagni“.

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Fonte: Getty Images

Uno studente si racconta invece così: “Per me è stato particolare, dato che per difficoltà mie ho cambiato scuola dopo due anni di liceo linguistico. Mi sono trasferito in un nuovo istituto ad indirizzo turistico, e mi sono trovato sicuramente bene, ma non è paragonabile ad un ambiente più circoscritto e amichevole come il liceo. In un istituto tecnico sei uno tra tanti, mentre al liceo si è più parte di una cosa unica“.

La mia esperienza con il sistema scolastico è stata positiva, anche se sappiamo quanto sia antiquato e bisognoso di cambiamenti. La cosa particolare è che abbiamo dovuto vivere il periodo della pandemia, che ci ha costretti a rimanere chiusi in casa a fare lezione, cosa mai provata prima. Durante il terzo anno era organizzata male e gestita non molto bene, poi durante il quarto anno si sono evoluti e l’hanno migliorata. Quindi complessivamente mi sono trovato bene con la scuola e il suo metodo, ma comunque non del tutto“.

Una studentessa l’affronta così: “Ho sempre trovato molte difficoltà nel vivere al meglio all’interno di un ambiente scolastico, difficoltà che all’inizio delle superiori sono raddoppiate, tanto che mi portarono a perdere me stessa. La scuola era diventata come fosse una trappola; ad un certo punto, con non poco coraggio, ho deciso di provare a cambiare scuola con l’obiettivo di stare meglio e ritrovarmi“.

Mi sono trovata in un ambiente scolastico che mi motivasse e mi incoraggiasse, non solo scolasticamente parlando. La maturità 2022 é stato il coronamento di questo turbolente percorso. Se mi guardo alle spalle non cambierei niente delle scelte che ho fatto, alla fine è grazie anche un po’ a quella trappola se sono arrivata fin qui, solo così ho capito molte cose di me stessa“.

Un’altra ancora racconta: “Sono contenta del fatto che si sia scelto ti tornare gradualmente, e non di colpo, alla maturità standard. Un aspetto positivo riguarda la prima prova: ho trovato, infatti, le tracce molto intriganti e in grado di coprire diversi interessi“.

Uno degli aspetti negativi è stato sicuramente il caldo! Scherzi a parte, per me l’aspetto più negativo è stato dover sostenere la prova di maturità di francese oralmente, e non scritta. Il problema non è stata la difficoltà in sé, ma il fatto di essersi preparati per tre anni a dover sostenere uno scritto per poi scoprire di doverlo fare oralmente. Ora che ho finito posso finalmente rilassare e non vedo l’ora di dare via ad un nuovo capitolo della mia vita“.

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Fonte: Getty Images

C’è invece chi ha deciso di lasciare anche un augurio oltre alle sue riflessioni: “Che traguardo! Sembrava così lontano cinque anni fa e invece è arrivato. È difficile trovare un unico aggettivo che possa descrivere questo lungo percorso, per ogni “maturo” avrà significati e pesi differenti. Per me questi cinque anni hanno rappresentato una vera e propria maturazione in cui sono riuscita a comprendere me stessa e andare alla ricerca di quali fossero i miei limiti. Dal primo giorno di quinta superiore, ho cercato di godermi ogni giornata al 100% nonostante studi ed esaurimenti vari“.


Ho specificato la quinta perché per me, purtroppo, è stato l’unico anno in cui ho potuto vivere a contatto con compagni adulti e non più bambini come ci eravamo lasciati all’inizio della terza superiore, e con professori che si sono rivelati persone, e non mostri. Sono arrivata all’ultimo mese di scuola dove piangevo tutte le sere perché stavo realizzando che da lì a pochi giorni sarebbe finito tutto per davvero.
Ho preso piena coscienza del fatto che fossi sotto esame dopo aver terminato la seconda prova, e mentre attendevo il mio turno per l’orale, tra ansia, paura e le farfalle nello stomaco, sono scoppiata in lacrime perché guardandomi attorno ho capito che la fine era imminente
“.


Per tutti voi che starete leggendo questo articolo, maturanti, futuri maturandi o ragazzi che state per affacciarvi alla realtà delle superiori, godetevi questa esperienza, quando si vive dall’interno di quell’edificio si passino i momenti più catastrofici della vostra vita, ansie, paure, pianti, attacchi di panico, troppo studio e molto altro. Ma da fuori sono gli anni migliori dove ti confronti con te stesso in primis e poi con i tuoi compagni che diventeranno una famiglia“.


Studiate non per obbligo ma per piacere personale, ci saranno materie grigie (io ne ho più di una), ma una volta usciti vi sentirete un po’ più pronti per affrontare la vita. Ho cercato sempre di vedere il lato migliore nelle cose anche quando di buono ce ne era davvero poco, so che il nostro sistema non è uno dei migliori anzi… però cercate di ampliare la vostra visione e vedrete che andrà meglio. Godetevi questi anni che poi non tornano più, amatevi, discutete, urlate contro i professori e discutete con tutta la classe, ma ricordatevi che dentro a quella maledettissima scuola vivrete i momenti migliori della vostra vita. Buon cammino a tutti!“.

Io credo che tra alti e bassi ci siano stati momenti che ricorderò per tutta la vita, é stato un lungo viaggio colmo di sorrisi e lacrime, risate e momenti bui, che ormai é giunto al capolinea. Questa maturità (nonostante la mancanza di voce, ahimè, questa volta non colpa dell’emozione, ma di una mia furba idiozia dei giorni prima) mi ha provato quante effettivamente poche certezze si possa avere, fino all’ultimo, ed é stato un bene.

Ho cercato di riservare ad ognuno di questi anni la stessa energia, ma ovviamente ci sono stati periodi “no” e periodi “sì”. Ho cercato di cogliere il meglio, ma tanti morsi di lingua ci sono stati. Ho cercato di capire quale fosse il problema del sistema scolastico italiano, ma come Feuerbach non ho trovato una soluzione e gli strumenti per cambiare le cose. Non ancora almeno. Questa maturità é stata inaspettata e poco voluta, eppure alla fine, tra crolli emotivi e nervi a fior di pelle, sono riuscita pure a divertirmi.

Un sincero augurio per tutti coloro che presto si troveranno nella medesima posizione, e un ennesimo ringraziamento per quelli che hanno colorato il mio percorso, aiutandomi a crescere e spronandomi sempre a diventare la migliore versione di me.

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