Matrix del nuovo Millennio

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Matrix = vivere in un mondo iperconnesso traccia una linea immaginaria, una soglia tra realtà virtuale e mondo reale che spetta a noi se attraversarla. Difatti, scegliere di avere un’identità aumentata, comporta, da parte nostra, l’immissione nella tana del bianconiglio, la scatola nera (Black Box) della nostra web reputation che racchiude anche una parte della nostra vita.

Leggendo uno stralcio di saggio “Tienilo acceso” di Vera Gheno e Bruno Mastroianni sull’iperconnessione, osservano un punto che ho trovato illuminante, dio seguito cito:

“Ognuno di noi ha la libertà di narrare di sé solo ciò che sceglie”.

Matrix
Tratto dal film “Matrix”

Visto in questo senso, gli autori ci suggeriscono di prestare attenzione a ciò che scegliamo di condividere, di avere una percezione più ampia dell’insieme, non scegliendo di credere a ciò che vogliamo ma di tutelare la nostra sfera privata.
In particolar modo con l’avvento delle nuove tecnologie noi giovani dobbiamo salvaguardare di più la nostra privacy.

Maschera e crisi d’identità

Questa nuova identità che adottiamo sul web è, secondo il mio modesto parere, solo una maschera che indossiamo per nascondere la nostra vera identità (come il sommo Pirandello ci ha suggerito).
Tutto questo portando anche  ad una “crisi d’identità” in individui più sensibili di altri, dove l’inettitudine è sempre presente pronta a plasmarsi con l’identità digitale.

I cosiddetti “alter ego del nostro io digitale” (es. Vtuber), immergendosi in questo paese delle meraviglie vedendo come è profonda la tana del bianconiglio (internet).

Fonte: Pexels

Nostalgia = negazione

Siamo consapevoli che abbiamo bisogno di riconfigurare noi stessi, ma se non ci riuscissimo?
Usando un modo per evadere dalla realtà, il solo fatto di vivere riserva delle montagne di tristezza che, associato alla crisi d’identità,  può portare lo scaturirsi di una sorta di nostalgia.

La nostalgia è negazione, negazione di un presente infelice e il nome di questo falso pensiero è “sindrome epoca d’oro” (virtuale).
Ossia l’errata convinzione dell’immaginario romantico che in un’altra epoca si stia meglio per quelle persone che trovano difficile cavarsela nel presente.

Considerazioni finali su “Matrix”

Questa nostra cittadinanza digitale, oltre a profonde riflessioni e rischi che comporta, se usata con moderazione può essere ferro o piuma; può iperconnetterci positivamente o distruggerci completamente.

A seconda dell’uso che ne fa un individuo, avanzando un’opinione, nel mio percorso di vita oltre che di studi, il mondo virtuale è una festa mobile.

Ci auto-distrugge.

Il solo modo per “guarire” è staccare la spina per un po’.
Andando offline e iniziando a respirare come sin dalla nascita, domandandosi fin dove si andrà? Fin dove si potrà arrivare? Ci sarà un limite?

Per saperne di più

Dove acquistare il libro “Tienilo acceso”

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