Luca Morisi, il padre della “Bestia” di Salvini, indagato per cessione di droga

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Fa ridere ma fa anche pensare come l’ex guru social (aveva lasciato la Bestia proprio qualche giorno fa) di Matteo Salvini, che ha sempre lottato contro la droga spesso dando la colpa dello spaccio alle persone migranti o non italiane, che ha umiliato più volte Stefano Cucchi, ucciso per le botte ricevute dalle forze dell’ordine dando però la colpa alla droga che «fa male sempre», che è andato a citofonare chiedendo “scusi lei spaccia?“, Luca Morisi, sia indagato per detenzione e cessione di stupefacenti. Adesso forse il suo abbandono all’incarico nel partito a cui tanto era dedito non ci sembra così tanto strano.

Ha detto di essersi dimesso per «motivi familiari», ma in Parlamento le voci sono diverse. «Ringrazio tutti per l’interesse e l’amicizia: sto bene, non c’è alcun problema politico, in questo periodo ho solo la necessità di staccare per un po’ di tempo per questioni famigliari», aveva scritto Luca Morisi in una chat del Carroccio. Ebbene, sembrerebbe proprio che quelle questioni famigliari siano abbastanza liquide, visto che a distanza di pochi giorni è uscita la notizia che coinvolge il suo nome non solo nella detenzione ma anche nella cessione di droga liquida.

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Apriamo una parentesi per chi non lo conoscesse. Luca Morisi è un 48enne leghista e anche fieri, è stato colui che è riuscito a portare Matteo Salvini dall’essere un semplice discriminatore qualsiasi (passando dai meridionali ai migranti) a essere ministro dell’Interno. In che modo? Creando la Bestia, lo strumento capace di cavalcare l’onda di ciò che il web vuole, di comprendere quali sono le paure e i desideri delle persone in quel momento scrivendoci un bel tweet sopra. Ma non è solo questo. Morisi è anche un insegnante all’Università degli Studi di Verona in “Siti web di Filosofia” e “Laboratorio di Informatica filosofica”.

Sebbene fosse già stato consigliere della Lega Nord dal 1993 al 1997, aveva abbandonato il partito proprio per studiare. Ma quando nel 2012 ha visto Salvini a Porta a Porta «mentre faceva una diretta con l’iPad dialogando con gli ascoltatori», è scattata la scintilla e ha deciso di contattarlo: «Ebbi una specie di innamoramento per lui dovuto alla constatazione della sua enorme capacità di gestire il talk show. Salvini giustamente aveva l’ambizione di crescere. Altri social media gli dicevano di puntare su Twitter, io gli dissi che il popolo stava su Facebook», ha detto a Matteo Pucciarelli nel saggio “Anatomia di un populista”. E quindi ecco che nel 2013 diviene responsabile della comunicazione e social media strategist di Matteo Salvini.

Luca Morisi e l’addio a Matteo Salvini

Proprio conoscendo questa sua grandissima passione e ammirazione nei confronti del leader della Lega, è risultato a tutti molto strano che decidesse addirittura di abbandonare la Bestia. Tuttavia, per i colleghi leghisti o per i colleghi parlamentari, i motivi per cui aveva deciso di abbandonare il suo Capitano erano altri. In primis la linea Free Vax che aveva scelto di seguire Matteo Salvini. Secondo fonti interne al Carroccio citate da AdnKronos, a Morisi non piacevano le idee che molti leghisti portavano avanti riguardo la vaccinazione e il Green Pass.

Per questo motivo avrebbe deciso di continuare sulla sua strada. Un’altra voce, invece, racconta a Repubblica come il suoa abbandono fosse «nell’aria da un po’, da tempo si era allontanato anche come presenza fisica. Essendo una persona estremamente intelligente e sensibile Morisi ha capito che un ciclo era finito. E ne ha tratto le conseguenze». Tra l’altro la Stampa fa sapere tramite un’altra fonte di alcune interlocuzioni fra Giorgetti e dei governatori, secondo cui «Matteo viene consigliato male». Da chi? Da Luca Morisi, ovviamente.

In tanti avevano cominciato a lamentarsi del suo operato decisamente avanti con il tempo, perché, idee politiche a parte, non si può dire che Luca Morisi non abbia fatto un ottimo lavoro come leader della Bestia. In fin dei conti Matteo Salvini è riuscito a far divenire la Lega il primo partito d’Italia solo grazie a lui. Tuttavia, secondo Luca Zaia, bisognerebbe «tornare a parlare con le imprese e con la gente, ascoltare le loro paure, e seguire meno il sentiment dei social». In molti si erano stancati della «guerra continua su Facebook».

Queste erano le motivazioni più quotate dalla stampa e dai colleghi parlamentari. Fino a che non è uscita questa notizia che però risale a un po’ di tempo fa. O meglio, vede le sue origini nel mese di agosto. Quindi, le nostre sono ovviamente solo ipotesi, ma non sarebbe strano che Luca Morisi abbia deciso di abbandonare il ruolo nel partito (o che sia stato spronato ad abbandonarlo) perché sapevano che stava per esplodere una grande bomba sulla sua figura. Una bomba che va contro tutto ciò che ha sempre scritto sui social di Matteo Salvini.

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Luca Morisi: di giorno professore, di pomeriggio papà della Bestia, di notte…

Come abbiamo scritto, questa vicenda mette le radici nel mese di agosto, quando a Belfiore, in provincia di Verona, viene fermata un’automobile per un controllo, con a bordo tre ragazzi. I militari si rendono subito conto di quanto fossero nervosi, per cui li fanno scendere e nell’auto trovano della droga liquida. Quando gli viene chiesto chi gliel’avesse data, uno dei ragazzi ha affermato: «Ce l’ha data Luca Morisi, che abita a Belfiore…». E da qui sono iniziate le indagini, sebbene altre testate abbiano un’altra idea.

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Il Corriere, ad esempio, afferma che «c’è il sospetto che Morisi fosse sotto osservazione già da qualche settimana e il controllo apparentemente casuale dei tre giovani sia scattato proprio monitorando i suoi contatti». Tuttavia, con la perquisizione di casa sua (dove sarebbero stati perquisiti anche materiali informatici) in cui sono state trovate diverse dosi di droga (con un quantitativo modesto, niente di esagerato), sembrano non esserci dubbi. Sembrano perché ovviamente adesso c’è in corso un’indagine assegnata al pubblico ministero Stefano Aresu.

Secondo l’articolo 73 del testo unico sugli stupefacenti, adesso Luca Morisi, se le indagini dovessero definirlo colpevole, rischia la reclusione da sei a vent’anni o la multa da 26mila a 260mila euro. Questo perché quell’articolo sanziona chiunque ceda della droga ad altre persone, non solo vendendola ma anche a titolo gratuito. Secondo la Repubblica il liquido nelle auto dei tre ragazzi è stato mandato al laboratorio di analisi dei Carabinieri, ma i risultati non sarebbero ancora arrivati. Tuttavia, diverse droghe hanno forma liquida, tra cui la cosiddetta «droga dello stupro».

Matteo Salvini ovviamente non si è ancora espresso a riguardo, non ha né difeso né accusato colui che lo ha portato a essere il Matteo Salvini amato da tutta Italia, persino dai meridionali che fino a qualche anno fa insultava e umiliava. Intanto però “Luca Morisi” è in tendenza su Twitter e gli utenti non si stanno davvero risparmiando con i commenti. D’altronde era lui a far scrivere a Salvini tutti i tweet contro le droghe, per cui la situazione fa anche un po’ ridere. Questa è l’ennesima testimonianza di come la Lega predichi bene ma razzoli male.

L’opinione dei social

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