Due chiacchiere con Leirnin: il mondo di OnlyFans spiegato da una sex worker

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Qualche mese fa abbiamo parlato di OnlyFans e molte persone si sono trovate interessate all’argomento. Sono state diverse le domande sulla piattaforma e in particolare sul mondo delle sex worker che oggi, purtroppo, è ancora un tabù. Persino il femminismo è diviso sull’argomento: c’è chi ritiene che non sia femminista vendersi agli uomini, mentre c’è chi ritenga che sia una libertà decidere cosa fare del proprio corpo. Noi, però, oggi non parleremo di questo, ma faremo due chiacchiere con Leirnin, una studentessa di 22 anni di farmacia che, nel suo tempo libero e nella sua vita segreta, è una sex worker.

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Fonte: pinterest

Leirnin ce lo ha spiegato per bene: lei ha iniziato per caso, quando ancora OnlyFans non era conosciuto così tanto in Italia. Non lo fa per soldi o per lavoro, ma per hobby, un modo per divertirsi come potrebbe essere quello di postare il cibo su Instagram o anche scrivere su un blog proprio come sto facendo io in questo momento. Ha iniziato per caso e non ha mai smesso perché si trova bene e le piace quel che fa. Per cui quale persona migliore per spiegare il mondo delle sex worker di una ragazza che ci è dentro, e che ci è dentro per divertimento?

Potete trovare Leirnin, la sex worker con cui parleremo oggi, su OnlyFans e su Reddit. Ovviamente i contenuti sono vietati ai minori di 18 anni. Con questo articolo non vogliamo incitare nessuno a diventare sex worker, aprire un OnlyFans o fare un profilo 18+ su Reddit, vogliamo solo sdoganare qualche luogo comune sul mondo delle sex worker, che oggi è circondato da troppa ignoranza e anche cattiveria.

Due chiacchiere con Leirnin: la vita di una sex worker su OnlyFans

Da quanto sei nel mondo delle sex worker? In che modo lo sei e come ti è venuto in mente?

«Io sono una novellina, ho cominciato da poco, ormai è un anno e due mesi ma io lo considero poco. Ho cominciato molto casualmente, volevo postare foto di me stessa per esibizionismo e ho notato che alle persone piacevano. Io postavo su Reddit, e molte persone mi scrivevano “tu fai contenuti custom? Hai un OnlyFans?”.

Io non sapevo neanche cosa fosse, mi sono informata e mi sono detta: “io mi sento a mio agio con me stessa, con la mia sessualità, mi piace farmi guardare, mi ci diverto, se la gente vuole pagare per qualcosa che a me piace fare, perché no?”. Io posto solamente video custom e Onlyfans, quindi le persone mi scrivono che vogliono questo, questo e questo e io li faccio per loro. Non faccio ancora video di coppia.»

OnlyFans è stata la tua prima esperienza come sex worker o hai provato anche altre piattaforme? Cosa consigli alle persone che, magari, vorrebbero iniziare questa carriera?

«Sì, è stata la mia prima esperienza, perché io sono partita da Reddit e non so se possa essere considerata esperienza da sex worker perché lo facevo come esibizionismo. Poi su Reddit ho cominciato a vendere i primi video custom quindi forse potrebbe essere considerata la prima esperienza, ma se penso al mio lavoro da sex worker penso a OnlyFans. E io consiglio così, mi è capitato di parlarne con delle persone e ho detto che io mi sono trovata bene in questo modo: sono partita da Reddit e mi sono espansa su OnlyFans. Ho provato anche ManyVids ma è troppo focalizzato sulla vendita.

Quello che consiglio è di divertirsi, se lo fai solo per i soldi è mille volte più difficile. Quello che per me ha funzionato è stato cominciare per divertimento. Ovviamente bisogna anche essere costanti e interagire perché se non interagisci e la gente che viene sulla tua pagina vede sempre la stessa foto, stessa angolatura, non rispondi con neanche un “grazie” alle persone passa la voglia di iscriversi. Poi non so quanti soldi facciano le altre ragazze o quanti iscritti abbiano ma io mi son trovata bene così. Io cerco di postare ogni giorno su OnlyFans e rispondere ai messaggi che mi arrivano.»

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Fonte: pinterest

I tuoi familiari/amici sanno di questa tua “seconda vita” da sex worker su OnlyFans? Se sì, come l’hanno presa? Se no, non hai paura di essere scoperta?

«I miei amici più stretti lo sanno e se esce l’argomento lo dico, ma sto attenta perché ci sono persone che non conosco e non so come potrebbero reagire. Io non mi vergogno perché sono molto sicura della mia sessualità e di me stessa in quell’ambito ma c’è sempre una mentalità chiusa. La mia famiglia non lo sa perché non approverebbero. La paura c’era tanto all’inizio e le foto erano molto più anonime, poi piano piano mi sono abituata ma cerco di non pensarci. Penso sia una cosa con cui devi convivere quando si comincia questo tipo di lavoro, di hobby.»

Ritieni che questo possa essere considerato un vero e proprio lavoro, o più un hobby che ti porta qualche soldino? E se ritieni che possa essere un lavoro, pensi che la politica e lo Stato possa fare qualcosa in più per tutelarvi?

«Io lo faccio per hobby perché sono una studentessa e non ho tempo per farlo a tempo pieno. Io abito con la mia famiglia per cui anche solo come hobby è complicato, devo trovare un momento in cui tutti dormono o non sono in casa. Avrei paura che, facendolo per lavoro e quindi facendo molti più video e contenuti in cui mi masturbo avrei paura poi di non godermi la mia vita sessuale.

Questa è una cosa che non so se succederebbe ma se penso alla possibilità di farlo per lavoro mi blocca. Si potrebbe essere molto più tutelati, io non sono molto informata perché lo faccio come hobby ma è una professione tassata in modo osceno tanto che molti dei performers nell’ambito del porno vanno all’estero perché le tasse sono assurde e non è una tematica di cui si parla e anche facendo una ricerca su Google c’è poco.»

Sicuramente dietro a un OnlyFans, come dietro ogni profilo sui social, c’è un personaggio. Qual è quello che tu hai deciso di interpretare?

«Quello che dici è vero, ma non nel mio caso (e come me ci sono sicuramente altre ragazze). Io ho cominciato su OnlyFans per divertimento, perché la gente mi chiedeva se lo avessi e ho aperto un profilo, ma a me diverte, mi piace essere guardata, i soldi sono un plus, quindi mi sono ripromessa di essere me stessa e le persone che si iscrivono alla mia pagina apprezzano.

Non metto su una facciata, sono me stessa, se non mi va di postare un video su cui mi masturbo ne posto uno in cui parlo della mia vita, magari nuda perché il mio OnlyFans è a tema pornografico, ma non mi masturbo se non voglio. Ho postato dei video bloopers, dei video che non sono venuti come sarebbero dovuti venire, in cui il dildo si staccava dal muro, in cui facevo vedere come filmo, il dietro le quinte, non ho una facciata. Ma ci sono persone che ce l’hanno e dipende dagli obiettivi che hai. Io mi trovo benissimo così, mi piace così, sono veramente me stessa.»

Io penso che dietro al lavoro della sex worker, di chi ha un OnlyFans vietato ai minori, ci sia anche un grande percorso per accettare se stessi e anche di crescita personale. Quali pensi che siano le caratteristiche emozionali che una ragazza, o un ragazzo, dovrebbe avere per iniziare?

«È molto soggettivo. Io sono sempre stata molto interessata al sesso, ne ho sempre parlato, quando ho cominciato a sperimentare ho sempre voluto fare nuove esperienze e le ho fatte, quindi quando mi sono trovata nella situazione di poter aprire un OnlyFans ci ho pensato, perché non è stata una scelta “lo apro e si vede”, però mi sentivo tranquilla. C’è sempre da considerare le implicazioni. Una volta che si posta porno su internet anche quando smetti e dici “vabbè basta” comunque lì rimane, c’è la possibilità che qualcosa vada virale.

Anche negli OnlyFans le persone possono registrare i tuoi video che non sono scaricabili, ma riescono a registrarli e li postano in altri siti quindi è una possibilità ed è un rischio che va considerato. Al di là della maturità emotiva che ci deve essere, bisogna un minimo aver fatto esperienze. Arrivare a 18 anni e dire “adesso posso aprire un OnlyFans” è sbagliato perché sei immaturo. Ma anche io a 22 anni non sono matura quanto una persona più grande, ma un certo grado di consapevolezza e autocritica ci deve essere.»

Ritieni che oggi, rispetto a qualche anno fa, il tuo lavoro sia visto con occhi meno critici o che sia cambiato poco e niente?

«Credo che purtroppo in Italia la mentalità sia molto chiusa perché non è un argomento di cui non si parla, è molto sconosciuto. Anche OnlyFans è sconosciuto fra i giovani, ora forse sta un po’ uscendo alla luce. Quindi purtroppo sì ha una mentalità critica ma perché non c’è una conversazione sull’argomento come ad esempio avviene con l’omosessualità, la transessualità: se n’è cominciato a parlare negli ultimi anni e la gente ha avuto l’opportunità di aprire la propria mentalità. Ma per il sex work no.»

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Fonte: pinterest

Parliamo della community e vediamo se ci smonti qualche luogo comune: sono tutte persone che definiremmo “morti di figa” maleducati e molto probabilmente misogini o ci sono anche ragazzi gentili ed educati che, semplicemente, hanno la passione per i “nudes”?

«È un mito che ha una base ma si impara a riconoscerli. Spesso i morti di figa vanno a braccetto con le persone che vogliono video a prezzi stracciati, o che fanno finta di pagare e non pagano, si aspettano che mandi video gratis come se appena vedi un pene ti venisse voglia di mandarlo, ovviamente non funziona così, di peni ne vedo tutti i giorni.

Penso a una persona che si iscrisse al mio OnlyFans e mi riempì di parolacce, e a me veniva solo da ridere perché ho pensato: stai spendendo dei soldi per prendermi a parolacce. Ma io sono felice di dire di aver avuto solo esperienze positive, di aver conosciuto persone carine e che volevano spendere soldi per della merce che non è un videogioco ma un video custom o per l’iscrizione mensile alla mia pagina. Ci sono delle persone per bene e nel mio caso sono più dei morti di figa.»

Ti faccio una domanda un po’ polemica. Il revenge porn, fortunatamente, è reato, tuttavia ciò non toglie l’esistenza di persone cattive e ignoranti. Ritieni che in futuro questa tua seconda vita potrebbe in qualche modo darti problemi in ambito lavorativo o familiare?

«Prima di cominciare OnlyFans, un paio di anni fa, mi capitò di essere filmata in un atto sessuale senza saperlo e la cosa mi diede molto fastidio, mi sentii violata perché è una cosa che io volevo fare ma con i miei tempi. Avrei voluto decidere con chi farla, quando farla, come farla e ovviamente tenere il video per me.

Il video non è uscito da nessuna parte ma questa domanda mi fa pensare, perché sicuramente può causare problemi: la mia famiglia non sa niente, pur sapendo che ho avuto tante esperienze, quindi un po’ hanno il sensore ma non si parla di sesso in famiglia. Però sono stata io a decidere di mettere video miei online, di vendere video custom e c’è una differenza tra il decidere di farlo e sai del rischio, al contrario di quando ti filmano senza dirti niente e poi lo scoprì così.

Sicuramente può darti problemi lavorativi ma non dovrebbe essere così. In ambito familiare la problematica diventa come ti vedono e cosa pensano di te i tuoi genitori quindi colpisce più a lungo termine la situazione familiare perché se lo scoprono e non approvano è finita. Io cerco di non pensarci troppo a quello che potrebbe succedere se venisse fuori, perché se hai quel tipo di ansia legate al postare contenuti online e ci pensi e ci ripensi, la pagina su OnlyFans non la apri perché ti blocca il pensiero che qualcuno possa scoprirla.

A me non ha bloccato e non mi ha causato problemi ma penso che si risolverebbero con il tempo, voglio sperare.»

Lei era Leirnin ed è una semplice ragazza di 22 anni, studentessa di farmacia che nel tempo libero fa la sex worker su OnlyFans. Come lei, ci sono tante altre persone, ragazzi, ragazze, no-binary, che decidono di intraprendere questo percorso, e non devono essere giudicati per questo. In fin dei conti, non uccidono nessuno, vivono solo la propria sessualità in modo diverso dalla tua.

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