Laura Pausini non canta “Bella Ciao”: la reazione online e la risposta di Pif

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Quando dici di non voler cantare “Bella Ciao” perché è una canzone politica e non vuoi essere utilizzata a scopi politici, ma poi viene postata sul profilo di Matteo Salvini e di tanti altri esponenti della destra che ti fanno i complimenti, mi spiace, Laura Pausini, ma una posizione l’hai presa e non è quella antifascista di Bella Ciao, che dovrebbe essere, oggi, una canzone sia di sinistra che di destra, in quanto utilizzata come simbolo antifascista, quindi contro il fascismo che dovrebbe essere combattuto da qualsiasi fazione politica, almeno in un’Italia basata su una Costituzione apertamente antifascista. Non si parlava di partiti politici, di Lega o di PD, bensì di fascismo o antifascismo.

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Qualche mese fa la destra aveva attaccato Vanessa Incontrada per aver utilizzato come didascalia di una foto con Pedro Alonso, Berlino ne La Casa di Carta, una frase di “Bella Ciao”, che è colonna sonora della serie. Forse Laura Pausini aveva paura di far la sua stessa fine, ovvero di vedere i politici di destra indignati? Ma se sei antifascista, ti importa davvero se persone che prendono voti da Casa Pound e Forza Nuova non ascoltano più la tua musica? Tra l’altro, l’Incontrada non ha proprio deluso, in quanto la settimana scorsa si è anche schierata contro Giorgia Meloni.

Ai tempi, però, le fu detto di tutto e di più. Da minacce, a persone che la smisero di seguire, ad altri che le dissero che “per questa volta sei personata“, qualcun altro invece la avvertiva: «mai mostrare preferenze politiche o di una squadra di calcio perché ti perdi quella fetta di pubblico che non la pensa come te». Ma Vanessa Incontrada ha mostrato carattere e anche dopo quella polemica, ha deciso di schierarsi contro la destra, questa volta apertamente.

Quello che Laura Pausini dovrebbe comprendere, quindi, è che una posizione la prendi sempre. Anche quando decidi di non schierarti, di stare in silenzio, la posizione l’hai presa, e lo dimostrazione i tanti complimenti che ha ricevuto da esponenti della destra come il leader della Lega Matteo Salvini. Bella Ciao, cara Laura, non è una canzone comunista, né una canzone politica, bensì è una canzone antifascista (e non siamo forse tutti antifascisti?). È una canzone contro i totalitarismi, contro la guerra, contro la dittatura. È una canzone di resistenza.

Laura Pausini non canta Bella Ciao

Laura Pausini stava partecipando a un popolare quiz della tv spagnola, El Hormiguero, quando insieme ad altri protagonista ha cominciato a cantare delle canzoni. Tuttavia, quando i colleghi hanno cominciato a intonare Bella Ciao, lei li ha fermati e si è apertamente opposta in quanto la ritiene una canzone “politica“. Precisamente, dice: «no, no, non la canto, è una canzone politica e io non canto canzoni politiche».

Su Twitter, poi, rispondendo a un articolo di 20minutos.es, spiega: «non canto canzoni politiche, né di destra né di sinistra. Canto quello che penso della vita da 30 anni. Che il fascismo sia una vergogna assoluta sembra ovvio a tutti. Non voglio che nessuno mi usi per propaganda politica. Non inventare ciò che non sono». Ma ormai è troppo tardi, cara Laura! Non cantandola, tu ti sei apertamente schierata. Non ti è stato chiesto di dire chi voterai il 25 settembre, bensì di schierarti dalla parte della democrazia e della libertà, opponendo alla dittatura e all’invasione nazista.

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La reazione dei social e della politica

Sui social, infatti, sono in molti a farle notare questo. Paolo Berizzi, inviato de La Repubblica, scrive che «il rifiuto di Laura Pausini di cantare Bella Ciao non è cerchiobottismo né (solo) opportunismo: è anzitutto ignoranza. Bella Ciao è il canto della Resistenza contro l’esercito invasore nazista. Peccato che Pausini non sia grata a chi ha lottato per darci, per darle la libertà». Il profilo “La Prima Manina” le fa notare che «rifiutandoti di cantare “Bella Ciao” perché “troppo politica”, hai compiuto il gesto più politico che tu potessi fare».

Gianrico Carofiglio: «A margine delle polemiche su una cantante e la canzone “Bella Ciao” duole ripetere una cosa già detta molte volte e ovvia. Chi afferma di non essere né di destra né di sinistra è immancabilmente di destra. Nel che, sia chiaro, non c’è nulla di male. Dichiararlo sarebbe meglio». Un utente invece fa notare che «si è rifiutata di cantare Bella Ciao per non essere oggetto di propaganda politica e cosa ha ottenuto? L’elogio da parte di Salvini. Il tentativo di non essere strumentalizzata è miseramente fallito ma direi tutto molto prevedibile».

E in effetti… Sono arrivati subito i complimenti dal leader leghista, che scrive: «Stima per Laura Pausini», e poi intervistato a “L’Aria che tira” su La7 ha aggiunto: «Io adoro Laura Pasini, ognuno può cantare quello che preferisce… non è che se uno non canta ‘Bella Ciao’, allora è una reietto. Semplicemente l’ha ritenuta una canzone politicamente strumentalizzata da una parte politica, sbagliando perché la Liberazione del Paese dall’opposizione nazifascista è una conquista di tutti…».

In generale, poi, gli utenti non verificati si dividono fra chi apprezza il suo non schierarsi (e indovinate quante bandierine hanno nell’user o chi votano?) e chi invece è aspramente deluso dalla sua (non) presa di posizione:

La risposta di Pif

Anche Pif, alias di Pierfrancesco Diliberto, ha deciso di dire la sua opinione: «Pensare di non cantare “Bella Ciao”, per non voler prendere posizione, è una gran minchiata. Quando ti rifiuti di cantarla hai già preso posizione. P.s.: Al mio funerale cantate “Bella Ciao”. Perché voglio prendere posizione, al riguardo, anche da morto». Che la sinistra riparta da Pif, che ci ricorda tanto quel “Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti” di Antonio Gramsci. Prendete posizione sempre, perché anche non prenderla è in realtà una presa di posizione.

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