Kabul: attacco terroristico in una moschea, morte più di 50 persone

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Mentre tutti gli occhi sono verso la tragedia Ucraina, a Kabul, in Afghanistan, c’è stato un violento attacco terroristico in una moschea, durante l’ultimo venerdì del Ramadan, dove sembra che siano morte più di 50 persone. Sebbene, infatti, il portavoce del ministero dell’Interno, Besmullah Habib, abbia fatto sapere che sono morte 10 persone, le testimonianze raccolte da Reuters fanno salire il numero a 50. Le morti sono state causate da una forte esplosione in una moschea, che sembra essere l’ultima di una serie di attacchi contro i musulmani nel mese del Ramadan.

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Fonte: ANSA

Non solo in Afghanistan, però. I musulmani sono stati vittime di attacchi anche in Palestina, per mano di Israele. L’attacco si è verificato ad Al-Aqsa, il terzo luogo più sacro per l’Islam dopo la Medina e la Mecca. Gli scontri sono perdurati per tutto il mese, ma quello verificatosi il 18 aprile ha lasciato ferite almeno 160 persone. Sembra che la polizia israeliana sia entrata nella moschea mentre i palestinesi si erano riuniti per la preghiera del venerdì e abbia cominciato ad attaccare (secondo quanto detto da Israele) dopo che qualche cittadino ha lanciato delle pietre e altri oggetti contro di loro.

Prima di quel giorno, secondo the Red Crescent, la polizia israeliana ha anche arrestato 470 persone. La stragrande maggioranza dei detenuti è stata rilasciata in libertà vigilata, con alcuni ai quali è stato proibito di entrare nel complesso di Al-Aqsa fino alla fine del Ramadan. Insomma, una guerra e una discriminazione, anche nei confronti di bambini e donne (di cui però a pochi sembra importare in quanto non bianchi ed europei), senza fine. Ma torniamo all’Afghanistan, di cui vi abbiamo anche parlato ieri, dandovi una lieta notizia: la squadra di calcio femminile è tornata in campo.

Afghanistan, Kabul: più di 50 morti in una moschea

Secondo le fonti di Reuters, una forte esplosione ha ucciso più di 50 fedeli riuniti nelle preghiere del venerdì in una moschea che si chiama Khalifa Sahib, nella parte occidentale della città di Kabul, in Afghanistan. Questo, però, è solo stato l’ultimo di una serie di attacchi contro dei civili musulmani durante il mese sacro del Ramadan, ha fatto sapere il vice portavoce del ministero dell’Interno, Besmullah Habib, secondo cui il bilancio di morti era di 10.

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Sayed Fazil Agha, capo della moschea, ha raccontato delle immagini molto macabre e tristi: «il fumo nero è aumentato e si è sparso dappertutto, i corpi morti erano dappertutto. Io stesso sono sopravvissuto, ma ho perso i miei cari». L’uomo, infatti, oggi piange i suoi nipoti. Un residente, Mohammad Sabir, ha invece detto (sempre a Reuters) di aver visto persone ferite caricate in ambulanze: «L’esplosione è stata molto forte, ho pensato che i miei timpani fossero rotti». Una fonte del sistema sanitario ha fatto sapere che negli ospedali della città sono arrivate 66 persone morte e 78 ferite.

Gli Stati Uniti e l’ONU in Afghanistan hanno condannato l’attacco, sottolineando che è stato il continuo di un aumento della violenza nelle ultime settimane nei confronti di minoranze e aggiungendo anche che almeno due membri del personale ONU e le loro famiglie erano presenti in moschea al momento dell’attacco. «Non ci sono parole abbastanza forti per condannare questo atto spregevole», ha detto Mette Knudsen, il vice rappresentante speciale del Segretario generale delle Nazioni Unite per l’Afghanistan.

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People gather outside near the scene of the bomb blast in Kabul, Afghanistan, 29 April 2022. According to police, at least ten people were killed and dozens more injured in a bombing attack on a mosque during prayers, the attack came amid a wave of strikes on Afghan religious sites and civilian targets during the holy month of Ramadan. EPA/STRINGER

Un portavoce dei talebani, Zabihullah Mujahid, ha anche condannato l’esplosione, confermando che i colpevoli sarebbero stati trovati e puniti. Non è però subito stato chiaro chi fosse il colpevole, ma il capo della moschea ha detto a Reuters che si trattava di un terrorista suicida. I talebani hanno anche assicurato che da quando hanno ripreso il potere in agosto hanno eliminato la propaggine locale dello Stato islamico. Tuttavia, tutti questi attacchi, sono solo la conferma di come non siano in grado di portare la pace nel Paese.

Se ciò non bastasse, ieri mattina il gruppo jihadista Stato islamico dell’Iraq e del Levante – Provincia di Khorasan (Iskp, ramo afghanodell’Isis) ha rivendicato le due esplosioni a bordo di altrettanti minibus in cui due giorni fa sono morte almeno nove persone a Mazar-i-Sharif. Questo solo per far comprendere come la situazione in Afghanistan sia grave. Ci sono tantissimi attentati, in cui muoiono tantissime persone. In più, Save the Children ha lanciato un appello per l’Afghanistan affermando che l’aumento del costo del cibo costringe molte famiglie afghane e i loro bambini a sfamarsi solo con pane e acqua.

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