Il secondo discorso di Joe Biden sull’Afghanistan

Condividi

Il primo discorso di Joe Biden sulla tragica situazione che sta vivendo l’Afghanistan non è piaciuto molto agli americani o agli alleati, tanto da far ricevere diverse critiche alla sua figura e portando persino Donald Trump a chiedere a Biden di dimettersi, ma era qualcosa che ci si poteva aspettare. Tuttavia, neanche il secondo è riuscito a convincere i cittadini, sebbene ci siano i soliti patrioti di Trump o Salvini che non accetterebbero alcuna dichiarazione fatta dal Presidente eletto degli Stati Uniti.

joe-biden-secondo-discorso-afghanistan
Fonte: Twitter

Facciamo un piccolo recap sul discorso precedente. La situazione in Afghanistan ormai è chiara a tutti e non c’è bisogno di sottolineare quanto grave sia, tuttavia se vi foste persi qualche tassello, sarebbe utile cominciare dalla domanda: chi sono i talebani? Per poi vedere tutte le conseguenze che la loro politica ha sul mondo moderno, giusto per dimostrare come non sono capaci di mantenere le promesse fatte in una conferenza stampa recente.

Riguardo Joe Biden, nel primo discorso ha spiegato che, se non avesse ritirato le truppe da Kabul, l’unica alternativa sarebbe stata quella di «inasprire il conflitto e mandare migliaia di altri soldati» a combattere una guerra che molti afghani non avrebbero voluto combattere. Secondo la sua opinione, infatti, il casus belli non sarebbe stato il ritiro delle truppe americane, bensì il rapido crollo del governo afghano e il rifiuto dei militari del paese di opporsi all’avanzata dei talebani, poiché le stesse forze afghane non volevano farsi avanti.

«Quante altre generazioni di figlie e figli americani mi fareste mandare a combattere gli afgani – la guerra civile dell’Afghanistan, quando le truppe afgane non sarebbero disposte a farlo?», ha chiesto, rimarcando la sua decisione di ritirare le truppe. Ha poi attaccato Ashraf Ghani, il Presidente dell’Afghanistan che, come abbiamo visto, è scappato dalla sua Patria nello scorso weekend proprio mentre i talebani avanzano. Secondo Biden, Ghani aveva promesso che il suo esercito era pronto a difendere il paese anche dopo che gli americani avevano lasciato il territorio. Ma è evidente che così non è stato.

Riassumendo, nel discorso durato venti minuti, Joe Biden ha voluto trasmettere tre messaggi agli americani e a chiunque volesse ascoltarlo:

  1. La missione in Afghanistan non prevedeva l’esportazione della democrazia, bensì il contrasto al terrorismo, missione che Biden ritiene compiuta poiché «abbiamo demolito Al Qaeda e ucciso Osama bin Laden»;
  2. Lui non si pente della decisione presa, «non c’è mai il momento ideale per il ritiro, ma è la scelta giusta per l’America» perché «i soldati americani non dovrebbero combattere e morire in una guerra civile infinita che gli stessi afghani non vogliono combattere»;
  3. Infine, «dovevo scegliere tra rispettare un accordo ereditato dal presidente Trump o continuare a combattere i Talebani e ho deciso. Preferisco essere criticato piuttosto che attendere che sia un quinto presidente a dover prendere una decisione».

Il secondo discorso di Joe Biden sull’Afghanistan

joe-biden-secondo-discorso-afghanistan
Fonte: Twitter

Nel secondo discorso è stato più duro. «Non mi fido di nessuno», ha detto, rispondendo ad alcune domande che gli sono state poste in una conferenza stampa alla Casa Bianca. «I talebani stanno cercando legittimità, cercano di capire se verranno riconosciuti da altri Paesi. Finora i Talebani non hanno intrapreso azioni contro le truppe americane e hanno mantenuto quanto promesso, vedremo se quello che dicono si trasformerà in realtà», e per questo delle eventuali sanzioni al regime dipenderanno «dal loro comportamento».

La situazione però è più complessa di così: «I talebani devono prendere una decisione fondamentale, che è quella di unirsi e fare il benessere del popolo afghano», ha detto evidenziando che «i terroristi possono approfittare della situazione, lo sappiamo». Ha anche detto di guardare le immagini, descrivendo l’evacuazione la più grande operazione di evacuazione della storia: «Un’operazione difficile, dolorosa: ma evacuare migliaia di persone sarà difficile e doloroso, non c’è modo di evacuare senza provare dolore e vedere quelle immagini in tv mi ha spezzato il cuore». Ha anche detto che ci sono delle ipotesi di estendere la permanenza delle truppe statunitensi in Afghanistan anche oltre il 31 agosto.

«Speriamo di non dover estendere la scadenza del 31 agosto per il completo ritiro delle truppe dall’Afghanistan, ma ne stiamo parlando», ha detto Joe Biden. Durante il discorso ha anche ringraziato altri paesi per l’aiuto che stanno dando a Kabul, tra queste anche l’Italia: «Sono in contatto con diversi Paesi come l’Italia, la Germania e la Spagna che stanno dando un sostegno vitale all’operazione di evacuazione da Kabul. Li ringrazio e continueremo a lavorare insieme a loro, in stretto coordinamento con tutti i nostri partner».

Intanto gli Stati Uniti hanno evacuato circa 28mila persone dal 14 agosto, quindi dal giorno prima che i talebani conquistassero ufficialmente Kabul. Da luglio, le persone evacuate secondo Biden sono 33mila. Avvisa poi che saranno utilizzati anche gli aerei civili per continuare e completare l’evacuazione. Donald Trump, in un comizio in Alabama, ha fatto il Renzi della situazione, puntando l’attenzione su se stesso: «Quello che sta accadendo a Kabul è una vergogna per l’America, una enorme macchia per la reputazione e la storia americana. Siamo di fronte a un disastro senza precedenti, l’Europa e la Nato non credono più in noi. Con me l’America era rispettata, ora la bandiera talebana sventola sull’ambasciata americana».

joe-biden-secondo-discorso-afghanistan
Fonte: Twitter

Vedremo come si evolverà ancora la situazione, ma speriamo che a subirne le conseguenze non siano le persone civili in Afghanistan. Soprattutto, speriamo che vengano accolti anche gli appelli delle persone LGBT afghane che, proprio come le donne e gli alleati della democrazia, rischiano la vita a causa della sharia dei talebani.

Non perderti le nostre news!

Non inviamo spam! Leggi la nostra Informativa sulla privacy per avere maggiori informazioni.