Jakub Jankto: Libero ci insegna che il mondo del calcio è ancora pieno di omofobia

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Quando abbiamo visto il video coming out di Jakub Jankto, siamo stati felici. Siamo stati felici perché il mondo del calcio è pieno di discriminazioni, e il calciatore ceco che ha giocato in squadre italiane è uno dei primi giocatori europei che nel bel mezzo della propria carriera, portando quindi la community LGBT anche in un mondo dove le donne vengono spesso sessualizzate, dove i giocatori neri sono i primi bersagli degli insulti razzisti e dove c’è fin troppa arretratezza culturale (e non lo dice Cup of Green Tea, ma l’ultimo rapporto dell’AIC).

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Più volte abbiamo parlato di Josh Cavallo, il primo calciatore in attività a fare coming out e che più volte ha messo la faccia per la community LGBT, denunciando anche i mondiali del Qatar, Paese dove l’omofobia è davvero una normalità e dove dai giocatori che indossavano fasce arcobaleno ai tifosi che cercavano di andare contro quel sistema omofobo, in molti hanno cercato di fare la differenza. E nel mondo del calcio questo ha significato davvero tanto.

Tornando a Josh Cavallo, nel 2021, ha detto di essere «orgoglioso di annunciare pubblicamente che sono gay», ha raccontato di aver «combattuto la mia sessualità per oltre sei anni ormai, ma ora sono felice di potermene finalmente liberare. Tutto quello che voglio fare è giocare a calcio ed essere trattato allo stesso modo». Ha raccontato della realtà di cosa si prova a essere un calciatore professionista omosessuale, e del suo percorso per accettarsi e per amarsi, per trovare il coraggio di parlarne pubblicamente.

Perché «nel calcio, hai una piccola finestra per raggiungere la grandezza, e fare coming out pubblicamente potrebbe avere un impatto negativo sulla tua carriera. Come calciatore gay, so che ci sono altri calciatore che vivono nel silenzio. Voglio aiutare a cambiare questo, a mostrare che tutti sono i benvenuti nel mondo del calcio, e che c’è il diritti di essere autentici», ha scritto. Delle parole forti, importanti e di grande impatto che speriamo possano arrivare al cuore di chiunque, non solo delle persone LGBT ma soprattutto degli omofobi, per far sì che si rendano conto di sbagliare.

Ma questa realtà ci sembrava in un certo senso lontana da noi. Per questo motivo il coming out di Jakub Jankto è tanto importante.

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Il coming out di Jakub Jankto

«Come tutti, ho i miei punti di forza. Ho i miei punti deboli. Ho una famiglia. Ho i miei amici. Ho un lavoro che svolgo al meglio da anni, con serietà, professionalità e passione», ha scritto Jakub Jankto in un post su Instagram. «Come tutti voglio anche vivere la mia vita in libertà. Senza paure. Senza pregiudizi. Senza violenza. Ma con amore. Sono gay e non voglio più nascondermi», ha scritto ancora. Nel video, poi, si presenta, e ripete bene o male le stesse parole. Tuttavia, il mondo del calcio è pronto a quest’inclusione? Sì, e no.

Lo Sparta Praga, squadra dove attualmente Jakub Jankto gioca, scrive: «Jakub ha parlato apertamente del suo orientamento sessuale con la dirigenza, l’allenatore e i compagni qualche tempo fa. Tutto il resto riguarda la sua vita personale: nessun commento ulteriore e basta domande. Hai il nostro supporto. Vivi la vita, Jakub. Non importa nient’altro». Il Getafe, squadra della Liga che detiene il cartellino di Jakub, twitta: «Il nostro massimo rispetto e appoggio incondizionato».

La FIFA: «Siamo tutti con te, Jakub. Il calcio è per tutti» L’UEFA, ovvero l’Unione delle federazioni calcistiche europee, addirittura si congratula: «Ben fatto, Jakub. Sei una vera ispirazione e il calcio europeo è con te». La Premier League, ovvero il campionato più ricco e visto al mondo, nel Regno Unito, aggiunge: «Siamo con te, Jakub. Il calcio è per tutti». E ancora la federcalcio svedese: «Grazie Jakub per il tuo coraggio: essere in grado di amare apertamente chi vuoi dovrebbe essere ovvio. Tutti noi nel calcio abbiamo la responsabilità di creare un ambiente in cui puoi sentirti libero di essere te stesso».

Anche fra i calciatori arrivano i commenti. Neymar, importante giocatore del Brasile, dichiara: «I pregiudizi, che siano omofobia, razzismo o altre forme di discriminazione, devono sparire. Siamo liberi di fare ciò che vogliamo. Ogni essere umano deve essere libero di scegliere ciò che vuole». «Coraggioso», scrive Marchisio. L’Inter e la Juventus hanno commentato su Instagram con l’emoji di un cuore. La Fiorentina scrive: «Da sempre contro ogni discriminazione», il Milan dice di essere accanto a Jakub Jankto.

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Jakub Jankto

Anche l’ex fidanzata e madre di suo figlio, Marketa Ottomanska, ha commentato con orgoglio la decisione di Jankto: «È uno dei primi calciatori a farlo, solitamente trovano il coraggio a fine carriera. Noi ci siamo lasciati nel 2021 ma oggi sono davvero fiera di lui. Aveva paura che la gente non lo avrebbe accettato e ha subito insulti e minacce, ora fortunatamente si è liberato e sono sicura che sarà a suo agio e felice e che chi gli vuole bene capirà che è la stessa persona di prima».

Aggiunge: «Quando me lo ha detto, mi ha anche dato molta libertà. Ora l’importante è che sia a suo agio e felice. Sarà sicuramente sollevato e niente lo divorerà più nell’anima. Aveva paura che la gente non lo accettasse per quello che era. Era stressato per questo. Credo che alla gente piacerà tanto quanto prima. Del nostro passato non me ne occupo più. Non lo biasimo per come è finita tra noi, spero che ora sia più sereno e in pace con se stesso».

«Quando abbiamo visto il video in cui hai fatto coming out dichiarando al mondo la tua omosessualità, abbiamo avuto una stretta al cuore, non per il contenuto del video – nel 2023 può essere ancora un problema l’orientamento sessuale di una persona? – ma per i tuoi occhi lucidi alla fine di quel video, dopo aver detto “Sono gay e non voglio più nascondermi”. Subito dopo quella frase lanci uno sguardo al cielo, come se ti fossi liberato di un peso insostenibile.

Noi come Ascoli Calcio, noi come popolo piceno abbiamo ammirato nella s.s. 2015/16 le tue prodezze in campo, la tua professionalità, la tua voglia di arrivare. Nella tua esperienza all’Ascoli ricordiamo i 5 gol e 9 assist nelle tue 35 presenze, ricordiamo un ‘Kuba’ ambiziosissimo, con una voglia straripante di lanciarsi nel calcio dei massimi livelli, andavi in giro col vocabolario di italiano perché imparare bene la lingua ti avrebbe aiutato ad arrivare. E così è stato. A noi, tutto il resto davvero non importa. Forza Kuba! Siamo con te e ti sosterremo sempre!».

L’Ascoli

Tuttavia, fra tifosi e giornali, non tutti sono rispettosi. «In queste ore abbiamo ricevuto diversi messaggi offensivi rispetto al tweet dedicato al calciatore Jakub Jankto. Nulla di nuovo, ovviamente. Non è altro che la conferma – se ce ne fosse ancora bisogno – della necessità di stigmatizzare sempre di più l’omofobia», ha scritto il profilo Twitter del Pescara Calcio. Il problema, tuttavia, è quando delle testate (tra l’altro ignoranti, in quanto parlano di “outing” e non di “coming out” – e basterebbe una ricerca su Google per capirne la differenza) scrivono che «Arriva a fine carriera e si ricorda che è gay», quando non è a fine carriera e non si ricorda che è gay, ma semplicemente ha trovato il coraggio.

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Libero Quotidiano sul coming out di Jakub Jankto

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